Musicisti della Budapest Festival Orchestra
Delirio amoroso
Concerti di mezzogiorno
«Per te lasciai la luce» dice la ninfa Clori al pastore Tirsi. Clori si è recata nell’Ade per rivedere il suo amato, che anche in vita non ha mai ricambiato i suoi sentimenti. Da questa infelice storia d’amore Händel crea la cantata Da quel giorno fatale: un dialogo teatrale al quale partecipano la voce solista – il soprano Lore Binon guidata dalla coreografia di Sigrid T’Hooft – e gli strumenti dei musicisti della BFO, chiamati a intervenire con tutti i loro colori. Sarà l’oboe a farci accedere alla radura delle ninfe, il violino a intrecciarsi con il canto di Clori, il violoncello a consolare la sua malinconia.
Musicisti della Budapest Festival Orchestra
direttore artistico e violino barocco Sergey Malov
soprano Lore Binon
coreografia Sigrid T’Hooft
primi violini
Sergey Malov
Péter Kostyál
Gyöngyvér Oláh
Gábor Sipos
secondi violini
Eszter Lesták Bedő
Györgyi Czirók
Levente Szabó
Zsolt Szefcsik
viole
Ágnes Csoma
Zoltán Fekete
Nikoletta Reinhardt
violoncelli
György Kertész
Kousay Mahdi
contrabbasso
Csaba Sipos
flauto/registratore
Anneke Boeke
oboe
Michele Antonello
fagotto
Andrea Bressan
continuo
Dóra Pétery
___
Georg Friedrich Händel
Concerto Grosso op. 6 n. 11 in la maggiore
Andante larghetto, e staccato
Allegro
Largo, e staccato
Andante
Allegro
Da quel giorno fatale (Delirio amoroso), HWV 99
Cantata per soprano, orchestra e basso continuo
Si avvisa che le date e gli orari potranno subire variazioni.
Per aggiornamenti consultare il sito www.festivaldispoleto.com
Dal grande orologio del tempo echeggiano i rintocchi assonnati di un Concerto grosso. Ieratico, inizia in larghetto e staccato. Così il mito fa il suo ingresso tra noi, mostrando i suoi volti polifonici.
Ma ecco piroettare gli zirlii flessuosi e iridati dell’oboe, del flauto e dei violini che sgusciano rapidi qui e là, ribaldeggiando con le impennate della voce adamantina del soprano. Sul palcoscenico di un rapporto tormentato, c’è una ninfa che si strugge per un bel pastore, fino a quando l’eco palpabile di una felicità vagheggiata si disperde tra i venti del disinganno. Lo sguardo decoratore di Clori ne restituisce tutto il sapore con incisiva efficacia drammatica e forza espressiva, nel dosaggio minuzioso di note ammalianti distribuite sul pentagramma da un giovane Händel. Quel sassone geniale che era giunto da poco a Roma, attorniato dalle affettuose attenzioni di compiacenti mecenati.
Testo di Attilio Cantore
Iván Fischer realizza il proprio sogno quando fonda la Budapest Festival Orchestra nel 1983 insieme a Zoltán Kocsis. Grazie al suo approccio innovativo alla musica e alla dedizione senza riserve dei suoi musicisti, la BFO è diventata il più giovane ensemble ad entrare nella top ten delle orchestre sinfoniche del mondo. Oltre che a Budapest, l’orchestra si esibisce regolarmente in alcune delle più importanti sedi concertistiche della scena musicale internazionale ed è presente anche sulle piattaforme di streaming internazionali. Dalla sua istituzione, la BFO è stata premiata da “Gramophone”, il prestigioso periodico musicale britannico, per ben tre volte: nel 1998 e nel 2007 la giuria della rivista ha assegnato alla BFO il premio per la migliore registrazione, mentre nel 2022, grazie ai voti del pubblico, è stata nominata Orchestra dell’anno. I successi più importanti della BFO sono legati a Mahler: la registrazione della Sinfonia n. 1 è stata nominata per un Grammy Award. Oltre ai successi discografici e alle acclamate tournée, la BFO si è fatta conoscere a livello internazionale anche grazie una serie di concerti particolarmente originali. Gli Autism-friendly Cocoa Concerts, i Surprise Concerts – apprezzati anche ai Proms di Londra –, le maratone musicali, le Midnight Music performance rivolte ai giovani, i concerti all’aperto a Budapest, le Community Weeks gratuite e il Bridging Europe Festival, organizzato in collaborazione con Müpa Budapest – sono tutti eventi unici a loro modo. Un’altra caratteristica peculiare dell’Orchestra è che i suoi membri cantano regolarmente durante i concerti. Ogni anno la BFO, in collaborazione con la Iván Fischer Opera Company, la Müpa Budapest, il Vicenza Opera Festival e il Festival dei Due Mondi di Spoleto, mette in scena una produzione operistica. Le rappresentazioni sono state invitate al Mostly Mozart Festival di New York, all’Edinburgh International Festival e all’Elbphilharmonie di Amburgo; nel 2013, le Nozze di Figaro sono state al vertice della classifica dei migliori eventi dell’anno di musica classica stilata dal New York Magazine. Il Vicenza Opera Festival, fondato da Iván Fischer, ha debuttato nell’autunno 2018 al Teatro Olimpico.
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