Musicisti della Budapest Festival Orchestra
Apollo guida delle Muse
Concerti di mezzogiorno
Quando a Stravinskij venne commissionato un balletto con le sole condizioni di durata e numero dei danzatori, non ci pensò due volte a scegliere Apollo e le sue Muse come soggetto. Da tempo voleva musicare la mitologia greca, la cui plasticità sarebbe stata rappresentata dalle note e dai movimenti nel balletto Apollon Musagète. Così come Apollo guida le Muse verso il Parnaso, la ricerca dell’essenziale guida Stravinskij nella creazione: i costumi sono tutti bianchi, gli strumenti sono tutti ad arco, l’armonia è piana e incantata. I musicisti della BFO ci guidano attraverso questo raffinato capolavoro del Novecento.
Musicisti della Budapest Festival Orchestra
oboe solista Victor Aviat
primi violini
Daniel Bard
Péter Kostyál
Gyöngyvér Oláh
Gábor Sipos
secondi violini
Eszter Lesták Bedő
Györgyi Czirók
Levente Szabó
Zsolt Szefcsik
viole
Ágnes Csoma
Zoltán Fekete
Nikoletta Reinhardt
violoncelli
György Kertész
Kousay Mahdi
contrabbasso
Csaba Sipos
___
Domenico Cimarosa
Concerto per oboe e archi in do maggiore
Introduzione
Allegro
Siciliana
Allegrogiusto
Igor Stravinskij
Apollon Musagète, musica dal balletto
Primo Quadro
Naissance d’Apollon
Secondo Quadro
Variations d’Apollon (Apollon et les Muses)
Pas d’action (Apollon et Calliope, Polymnie et Terpsichore)
Variation de Calliope
Variation de Polymnie
Variation de Terpsichore
Variations d’Apollon
Pas de deux (Apollon et Terpsichore)
Coda (Apollon et les Muses)
Apothéose
Si avvisa che le date e gli orari potranno subire variazioni.
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Capita talvolta di entrare nel regno della luce e dell’armonia, avvolti da una grazia sorridente.
È il momento di danzare con il dio del sole e con le Muse. Spumeggiano nell’aria note memorabili: secche, fredde, limpide e brucianti come uno champagne extra-dry.
A detta di Alberto Savinio, Apollon Musagète è forse la partitura più altamente ispirata di Stravinskij. Lontana mille miglia dalle tipografiche decostruzioni en blanc et noir alla Apollinaire o dalle provocazioni contundenti alla Djagilev che ci scrutano con sguardi obliqui.
All’altezza del 1928 è benvenuto un ritorno al classicismo, filtrato dal sulfureo Cocteau o dai picnic teatrali di Picasso. Ora Stravinskij è nel suo momento più autenticamente greco. Balanchine, coreografo del balletto, non si sbagliava quando affermava che «con la sua disciplina e il dominio che implicava, la sua sostenuta unità di tono e sentimento, la partitura era una rivelazione».
Imbastite per strumenti ad arco (con quella «eufonia multisonora» che fa perno sul principio melodico), queste pagine incantano per la loro dolcezza e il loro fulgore. Sugellate da una solenne Apothéose che riafferma l’esatto perimetro del mito del dio ordinatore del tempo, che illumina la vita e conferisce bellezza alle opere degli uomini.
Iván Fischer realizza il proprio sogno quando fonda la Budapest Festival Orchestra nel 1983 insieme a Zoltán Kocsis. Grazie al suo approccio innovativo alla musica e alla dedizione senza riserve dei suoi musicisti, la BFO è diventata il più giovane ensemble ad entrare nella top ten delle orchestre sinfoniche del mondo. Oltre che a Budapest, l’orchestra si esibisce regolarmente in alcune delle più importanti sedi concertistiche della scena musicale internazionale ed è presente anche sulle piattaforme di streaming internazionali. Dalla sua istituzione, la BFO è stata premiata da “Gramophone”, il prestigioso periodico musicale britannico, per ben tre volte: nel 1998 e nel 2007 la giuria della rivista ha assegnato alla BFO il premio per la migliore registrazione, mentre nel 2022, grazie ai voti del pubblico, è stata nominata Orchestra dell’anno. I successi più importanti della BFO sono legati a Mahler: la registrazione della Sinfonia n. 1 è stata nominata per un Grammy Award. Oltre ai successi discografici e alle acclamate tournée, la BFO si è fatta conoscere a livello internazionale anche grazie una serie di concerti particolarmente originali. Gli Autism-friendly Cocoa Concerts, i Surprise Concerts – apprezzati anche ai Proms di Londra –, le maratone musicali, le Midnight Music performance rivolte ai giovani, i concerti all’aperto a Budapest, le Community Weeks gratuite e il Bridging Europe Festival, organizzato in collaborazione con Müpa Budapest – sono tutti eventi unici a loro modo. Un’altra caratteristica peculiare dell’Orchestra è che i suoi membri cantano regolarmente durante i concerti. Ogni anno la BFO, in collaborazione con la Iván Fischer Opera Company, la Müpa Budapest, il Vicenza Opera Festival e il Festival dei Due Mondi di Spoleto, mette in scena una produzione operistica. Le rappresentazioni sono state invitate al Mostly Mozart Festival di New York, all’Edinburgh International Festival e all’Elbphilharmonie di Amburgo; nel 2013, le Nozze di Figaro sono state al vertice della classifica dei migliori eventi dell’anno di musica classica stilata dal New York Magazine. Il Vicenza Opera Festival, fondato da Iván Fischer, ha debuttato nell’autunno 2018 al Teatro Olimpico.
Musicisti della Budapest Festival Orchestra
Musicisti dell’Orchestra da Camera di Perugia
JACK Quartet
La Lira di Orfeo
Musicisti dell’Orchestra da Camera di Perugia
Musicisti dell’Orchestra da Camera di Perugia
Musicisti dell’Orchestra da Camera di Perugia
Star Catcher
Jazz Club
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Barbara Hannigan