Essere sostenibili significa guardare a un orizzonte più ampio e inclusivo a tutti i livelli, dalle piccole azioni quotidiane alle grandi strategie. La cultura, lo spettacolo, il teatro, la cura del territorio - valori e idee che il Festival dei Due Mondi di Spoleto rappresenta sin dalla sua nascita e che vuole rappresentare in futuro - sono protagonisti e anticipatori di questa netta scelta per la sostenibilità.
Da anni lavoriamo in questa direzione. Un evento culturale che utilizza materia e risorse, che impatta sul territorio, che mette in moto le persone, che le fa dialogare sull’arte e sulle idee, non può che puntare sulla sostenibilità. Che ha una dimensione ambientale, naturalmente, ma anche una sociale, che riguarda le persone, specie quelle più deboli, e una economica, che significa sostenere e aiutare chi lavora e produce nella realtà in cui ci muoviamo.
Sostenibilità, per la Fondazione Festival dei Due Mondi, significa agire concretamente per ridurre l’impatto ambientale, e operare in maniera etica e trasparente, per generare valore sociale attraverso un impatto positivo sulla comunità e sulle persone.
Questa è la nostra scommessa. Questo è il motivo per cui il Festival ha intrapreso un cammino di radicale accelerazione verso gli obiettivi di sostenibilità, per essere sempre di più un’eccellenza in Italia e in Europa.
Un Festival come il nostro deve sfruttare al massimo e senza incertezze l’opportunità di essere fattore moltiplicatore in tema di inclusione sociale; di recupero delle persone in carcere attraverso l’attività teatrale e il dibattito; di inserimento dei rifugiati attraverso laboratori; di sostegno all’economia locale; di tutela dell’ambiente; di sensibilizzazione alla cultura; di educazione e coinvolgimento in prima persona dei più giovani.
È proprio per questa ragione che a partire dal 2021 abbiamo deciso con convinzione di avviare un percorso di sostenibilità più forte e marcato, accrescendo anno dopo anno gli sforzi e migliorando i risultati conseguiti. In quest’ottica abbiamo stipulato un importante Protocollo d'Intesa con il Comune di Spoleto, un accordo quinquennale finalizzato alla definizione e attuazione di azioni condivise, per ridurre sempre più l'impronta ecologica del Festival. Abbiamo ad esempio avviato una campagna per la riduzione degli imballaggi e per il riciclo e il riuso dei materiali, a cominciare dalla plastica fino al riutilizzo degli allestimenti grafici. Una conferma all’impegno intrapreso stabilmente dal Festival è arrivata con la certificazione di effettiva ed efficace sostenibilità da parte della Regione Umbria, nel contesto del Sistema di Rating Eventi Sostenibili RES di Arpa Umbria.
Stefano Mancuso, scienziato di fama internazionale e appassionato divulgatore, è una delle massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, la scienza che studia la capacità delle piante di essere creature sensibili, capaci di scegliere, imparare e ricordare. Autore di numerosi libri tradotti in oltre venti lingue, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV) e accademico emerito dell’Accademia dei Georgofili, è stato incluso dall’autorevole New Yorker nella lista di coloro che sono “destinati a cambiarci la vita”. Dal 2023 il prof. Mancuso è partner e referente di tutte le iniziative sulla sostenibilità del Festival dei Due Mondi.
Nell’edizione 2024, Stefano Mancuso ha tenuto una lectio magistralis al Teatro Nuovo Giancarlo Menotti, nella quale ha presentato dati molto allarmanti sullo stato del nostro pianeta e ha anche avanzato alcune proposte per contribuire a salvarlo. Di fronte a un teatro stracolmo di pubblico, Mancuso ha indicato in che direzione orientare il cambiamento urbano, riducendo l’asfalto e lo spazio destinato alle auto, piantando alberi e spazi verdi, restituendo alle persone ombra, ossigeno e vita migliore per noi e i nostri figli.
Gli arredi del giardino urbano il Bosco di San Gregorio, comprese le fioriere degli alberi, sono stati costruiti utilizzando il legno proveniente dai materiali di scarto e realizzati da Fercam Echo Labs, impresa sociale che impiega richiedenti asilo e rifugiati, coinvolgendo 300 persone, 13 scuole cittadine e 13 associazioni di persone in difficoltà, e riutilizzando oltre 7 tonnellate di pallets non più utilizzati per imballaggi.
Per tutta la durata del Festival, nel giardino si sono svolti laboratori di eco-design: i più piccoli si sono divertiti trasformando il legno dei pallet in creature fantastiche, mostri e personaggi che popolano le loro fantasie. I più grandi hanno invece l'opportunità di contribuire alla realizzazione degli arredi, che verranno donati alla città di Spoleto.
Nei tre week end del Festival si è potuto prendere parte, su iscrizione, al Laboratorio del sogno, incontri e veri e propri laboratori di sartoria teatrale. Guest speaker e visiting costume designer del progetto sono come sempre alcune fra le maggiori firme della moda e del costume italiano e internazionale. Grazie a loro il pubblico è stato coinvolto in momenti di incontro e di manifattura in cui realizzare e regalarsi un piccolo accessorio, in una logica di ricircolo creativo ideato dai designer ospiti, sotto la guida delle première della sartoria teatrale.
Alle radici della violenza di genere
Nell’ambito di No Women No Panel – il progetto europeo della Rai per valorizzare le donne nel dibattito pubblico, contrastando gli stereotipi, le discriminazioni e la violenza di genere – il Festival ha ospitato una giornata di confronto con il direttore di Rai per la Sostenibilità ESG, Roberto Natale, la direttrice artistica del Festival dei Due Mondi di Spoleto, Monique Veaute, la vicepresidente della Fondazione Una, Nessuna e Centomila, Celeste Costantino, lo scrittore Maurizio de Giovanni e il creativo Guillermo Mariotto. Hanno partecipato anche le associazioni del territorio, come l’APS Forum Donne Amelia – Centro Antiviolenza “Donne Insieme” di Narni.
La cultura rompe le sbarre
La cultura rompe le sbarre è un progetto ormai consolidato che promuove l’esperienza del teatro inteso come strumento di crescita e di inclusione sociale, attraverso percorsi all’interno della realtà carceraria della Casa di reclusione di Maiano-Spoleto. In questa edizione si è svolta una giornata evento dal titolo Un due tre, la cultura libera tutti: scuola, teatro, cucina, racconti, realizzata in collaborazione con Rai Fiction, Rai Kids, TGR Umbria, Rai Umbria. Hanno partecipato Marina Tagliaferri e Paolo Romano, del cast di Un Posto al Sole, e Antonio Milo, del cast di Clan – Scegli il tuo destino.
Si conferma il sostegno dato dalla Fondazione Festival dei due Mondi al lavoro della compagnia teatrale di attori-detenuti #SIneNomine, fondata e diretta da Giorgio Flamini nel 2012, all’interno della Casa di Reclusione di Spoleto. Il progetto, che si basa su un’idea di teatro come strumento efficace di crescita e di integrazione sociale, coinvolge ogni anno gli attori-detenuti in un laboratorio sui mestieri del teatro, all’interno del carcere, e in uno spettacolo di cui sono protagonisti, inserito nel cartellone del Festival. #SIneNOmine, partita con 15 detenuti, ha visto crescere negli anni il coinvolgimento di detenuti e spettatori, favorendo, grazie a numeri sempre maggiori, la consapevolezza e la sensibilizzazione sul concetto di carcere come possibilità di recupero e reinserimento sociale. Quest’anno allo spettacolo CRETA hanno assistito 1.400 ospiti esterni e 320 detenuti, e hanno lavorato 150 persone: 85 in scena, 15 nello staff artistico, e circa 70 agenti di polizia penitenziaria.
Una rassegna di cinema sul tema della sensibilità ambientale, pensata per sensibilizzare il pubblico e aiutarlo a riflettere sui nodi cruciali legati all’ambiente. Perché il cinema è più efficace dei numeri e delle statistiche. Sono titoli che esplorano in maniera approfondita tematiche fondamentali come la conservazione ambientale e la sostenibilità, offrendo riflessioni profonde sulla necessità di salvaguardare il nostro ecosistema e di promuovere un'esistenza in sintonia con la natura.
Le edicole hanno rappresentato per decenni un punto fermo nella geografia delle città, come punti di aggregazione e di riferimento. L'avvento del web ha notevolmente ridotto l'acquisto di quotidiani e periodici cartacei, forzando alla chiusura molte di esse.Il progetto Green Corner ha l'obiettivo di restituire questi luoghi alla collettività come punti informativi e divulgativi, per promuovere la cultura della sostenibilità all’interno della propria comunità. I Corner sono affidati a 8 ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, al fine di acquisire competenze ambientali e relazionali, imparando a comprendere ed adottare comportamenti virtuosi da promuovere nel quotidiano. Nel 2024 un Green Corner è stato allestito anche all'interno del Bosco di San Gregorio in Piazza Garibaldi.
È un innovativo progetto di accessibilità per favorire la conoscenza dei luoghi del Festival, rivolto in particolare alle persone ipovedenti e non vedenti in un’ottica di inclusività. Il progetto coinvolge gli studenti della scuola secondaria di primo grado IC Spoleto2. Grazie agli appositi QR Code posizionati nei pressi delle diverse locations, i visitatori hanno potuto accedere facilmente ai podcast ideati e realizzati da 28 studenti, e scoprire così le storie e le peculiarità dei luoghi che ospitano gli spettacoli.
Attraverso lo sfruttamento delle tante possibilità aperte dalle tecnologie digitali si è data l’opportunità ai giovani storytellers di esprimere la propria creatività e di contribuire attivamente alla diffusione della cultura della loro città, ma anche di rendere i luoghi di spettacolo e i principali punti di interesse storico-artistico luoghi di incontro aperto a tutti e senza barriere.
L’iniziativa CondiVisioni prevede percorsi di mediazione teatrale rivolti a giovani studenti per la preparazione dello spettatore alla visione dello spettacolo e per incentivarne il coinvolgimento.
600 bimbi, provenienti da 37 classi di 10 istituti scolastici del territorio hanno invece partecipato al progetto didattico-musicale per la scuola primaria “La musica è un gioco da ragazzi”, nell’ambito dell’iniziativa “Il Festival Siamo Noi”, che ha guidato i piccoli spettatori alla scoperta di alcuni capolavori del repertorio classico.
Una sezione Kids dedicata ai bambini ha accompagnato i più piccoli per tutta la durata del Festival.
Sono ben 8.660 i chilometri percorsi dai mezzi elettrici del Festival nella scorsa edizione, con un miglioramento della qualità dell'aria in contesti urbani, la riduzione della dipendenza da fonti fossili, la riduzione dell'inquinamento acustico e l'evoluzione verso un sistema di mobilità avanzato.
Sette autotreni alimentati esclusivamente con il biocarburante HVO hanno percorso 15.898 chilometri, trasportando le scenografie dell’opera Orfeo ed Euridice e dello spettacolo Memory of a fall, con una riduzione di emissioni dell’80,54%, pari a 17.875 kg di CO2 equivalenti, rispetto allo stesso percorso con normali mezzi alimentati con carburante diesel fossile.
Con l’installazione di 12 erogatori di acqua pubblica gratuita microfiltrata nei teatri e nei punti più frequentati della città di Spoleto, il Festival ha puntato a ridurre fino ad eliminare l’utilizzo di plastica monouso (84% in meno rispetto al 2019), con un totale di 3.330 Kg di plastica risparmiata, pari a 60.000 bottigliette da 0,5 litri evitate (dati 2023).
Il Festival - in collaborazione con il Green Partner - ha prodotto e consegnato gratuitamente ben 1.400 borracce in alluminio alle compagnie, agli staff, alle maestranze e agli ospiti.
Le edicole rappresentano un punto fermo nella geografia delle città come punti di aggregazione e di riferimento, luoghi identitari da riconsiderare in modo positivo per una migliore inclusione sociale e integrazione del tessuto urbano. I Green Corner sono nati per riqualificarne una, in Piazza della Libertà, mentre un altro è stato realizzato presso il Bosco di San Gregorio, in Piazza Garibaldi: obiettivo, restituire questi luoghi alla collettività come punti informativi e divulgativi. I Corner sono affidati a 8 ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, al fine di acquisire competenze ambientali e relazionali, imparando a comprendere ed adottare comportamenti virtuosi da promuovere nel quotidiano all’interno della propria comunità.
È un innovativo progetto di accessibilità per favorire la conoscenza dei luoghi del Festival, rivolto in particolare alle persone ipovedenti e non vedenti. Il progetto coinvolge gli studenti della scuola secondaria di primo grado IC Spoleto2. Grazie agli appositi QR Code posizionati strategicamente nei pressi delle diverse locations, i visitatori hanno potuto accedere facilmente ai podcast ideati da 28 studenti, e scoprire così le storie e le peculiarità dei luoghi che ospitano gli spettacoli.
Un percorso di trasformazione digitale che non solo offre l’opportunità ai giovani storytellers di esprimere la propria creatività e di contribuire attivamente alla diffusione della cultura della loro città, ma anche di rendere il teatro un luogo di incontro aperto a tutti e senza barriere.
Concepire e implementare iniziative per favorire un turismo sostenibile e promuovere la cultura e i prodotti locali è uno degli obiettivi perseguiti dal Festival.
Le forme di tutela dei prodotti locali sono importanti anche per la salvaguardia delle varietà storiche. ll ruolo delle api ad esempio è fondamentale per la produzione alimentare e per l’ambiente: il Festival, grazie alla collaborazione del territorio, ha coinvolto gli apicoltori realizzando vasetti in miele, e dei laboratori per bambini al fine di raccontare l'importanza della biodiversità.
Per una rappresentazione equilibrata e paritaria nel dibattito pubblico e nelle attività di comunicazione è nato il Memorandum d'intesa “No Women No Panel – Senza Donne Non Se Ne Parla”, sottoscritto dalla RAI. Perché convegni, dibattiti, trasmissioni radio-televisive dove sono solo uomini a parlare rappresentano un racconto fuorviante della società in cui viviamo.
Nell’ambito di No Women No Panel – il progetto europeo della Rai per valorizzare le donne nel dibattito pubblico, contrastando gli stereotipi, le discriminazioni e la violenza di genere – il Festival ha ospitato una giornata di confronto con il direttore di Rai per la Sostenibilità ESG, Roberto Natale, la direttrice artistica del Festival dei Due Mondi di Spoleto, Monique Veaute, la vicepresidente della Fondazione Una, Nessuna e Centomila, Celeste Costantino; lo scrittore Maurizio de Giovanni e il creativo Guillermo Mariotto. Hanno partecipato anche le associazioni del territorio, come l’APS Forum Donne Amelia – Centro Antiviolenza “Donne Insieme” di Narni.
LALEOLAB è un gioco-laboratorio sugli stereotipi di genere e i bias di genere nel linguaggio, ideato dall’Università Federico II di Napoli per le scuole secondarie, con la collaborazione dell’Università di Napoli Federico II, Angela Gargano (INFN) e Antonella Liccardo.
In questa edizione sono stati realizzati un laboratorio di teatro e uno spettacolo nella Casa di reclusione di Maiano-Spoleto da Giorgio Flamini e la compagnia di detenuti #SIneNOmine. Un‘esperienza che promuove il concetto del teatro come strumento di crescita e di inclusione sociale, attraverso percorsi all’interno della realtà carceraria, ma anche uno spettacolo con protagonisti i detenuti.
Un grande successo: alle due recite e alla prova generale dello spettacolo CRETA hanno assistito 1.400 ospiti esterni e 320 detenuti. Ben 150 le persone che hanno lavorato allo spettacolo, 85 quelle in scena, 15 i componenti dello staff artistico, circa 70 gli agenti di polizia penitenziaria che hanno collaborato al buono svolgimento dell’evento.
Un appuntamento che ha coniugato cultura, istruzione e realtà carceraria organizzato da CESP – Rete delle Scuole Ristrette, IX Giornata Nazionale del Mondo che non c’è. Giunto alla nona edizione, il programma ha messo in luce i percorsi culturali intrapresi dai detenuti grazie alla partecipazione a speciali laboratori di lettura, cultura del cibo, pittura, cinema e mestieri del teatro.
Il progetto La cultura rompe le sbarre, ormai consolidato, promuove l’esperienza del teatro come strumento di crescita e di inclusione sociale, attraverso percorsi nella realtà carceraria della Casa di reclusione di Maiano-Spoleto In questa edizione del Festival si è svolta una giornata evento dal titolo Un due tre, la cultura libera tutti: scuola, teatro, cucina, racconti, realizzata in collaborazione con Rai Fiction, Rai Kids, TGR Umbria, Rai Umbria. Hanno partecipato Marina Tagliaferri e Paolo Romano, del cast di Un Posto al Sole, e Antonio Milo, del cast di Clan – Scegli il tuo destino.
Una incursione nel mondo dell’istruzione con un laboratorio gastronomico degli studenti detenuti e non della scuola alberghiera e la presentazione del progetto Scuola esercizio di libertà.
Dal 2021 la Fondazione Festival dei Due Mondi sta portando avanti un importante lavoro di recupero e valorizzazione dell’imponente patrimonio storico e artistico. Una ricchezza inestimabile di documenti, fotografie, bozzetti d’epoca, costumi e arredi scenici, che racconta un percorso teatrale lungo oltre 60 anni.
Fino ad ora sono stati recuperati, restaurati e inventariati migliaia di costumi, un migliaio di locandine degli spettacoli, oltre 700 programmi di sala e 80 bozzetti. La Fondazione ha ideato anche un percorso narrativo sulla storia del Festival da proporre al pubblico del Festival, ai cittadini di Spoleto e ai turisti, allestendo ogni anno delle mostre nelle quali vengono esposti i principali elementi del patrimonio storico ed artistico che si è stratificato nel corso degli anni.
Le mostre affrontano ogni anno tematiche diverse, così da permettere ai visitatori di immergersi nei vari aspetti della manifestazione e di esplorarne le molteplici sfaccettature. Dopo le esposizioni dedicate al lavoro degli artisti-artigiani e al fondatore Gian Carlo Menotti, nel 2024 il Festival ha raccontato, attraverso i materiali custoditi in archivio, gli anni di direzione artistica di Giorgio Ferrara, alla guida della manifestazione dal 2008 al 2020.
La ricchezza dell’archivio è di valore inestimabile per la memoria storica della città, e traccia imprescindibile del ruolo culturale che il Festival ha avuto dal dopoguerra: Casa Menotti, sede del Centro di documentazione del Festival, è uno “scrigno della memoria” che dona forma e contesto al materiale audio, video e fotografico del Festival. La nascita del Centro di Documentazione è il risultato di una stretta collaborazione tra la Fondazione Monini, la Fondazione Festival dei Due Mondi e il Comune di Spoleto. Il Centro, aperto al pubblico a titolo gratuito, è stato inserito nel prestigioso Circuito Museale della Città di Spoleto.
Tra le iniziative già realizzate, particolare importanza ha avuto il recupero, la pulizia e l’inventario di oltre 3.800 costumi, testimoni di un’epoca in cui ogni abito di scena veniva realizzato a mano. Un’impresa compiuta grazie alla squadra di sarte che hanno fatto la storia del Festival. Un lavoro complesso e arduo: soltanto il 40% degli abiti era corredato di un’etichetta che ne indicasse i dettagli, su un terzo degli abiti era riportato unicamente il nome dell’artista che lo aveva indossato, mentre infine il resto era privo di qualsiasi indicazione. La catalogazione è stata in buona parte possibile grazie alla memoria e alla conoscenza da parte del personale del Festival di ciascuna opera, della storia e degli stili degli artisti coinvolti.