Marie Chouinard
« M »
A più di trent’anni da Les trous du ciel, primo lavoro corale e pietra miliare di una straordinaria carriera, Marie Chouinard torna a un’esplorazione coreografica radicalmente centrata sul respiro.
Il suo nuovo lavoro « M » parte dai micromovimenti – da un impulso che agita i polmoni e le ossa – per mettere in moto il risveglio delle emozioni e la meccanica delirante dell’essere “uomini e donne viventi”.
Senza mai smettere di ascoltare il battito vitale del corpo, Chouinard porta sul palcoscenico un’ode alla vita, con una colonna sonora la cui materia prima è il respiro dei dodici danzatori.
Danzatrice e coreografa del Québec, negli anni Novanta diventa un punto di riferimento nel mondo delle arti dal vivo: dopo un lavoro solista durato quindici anni, dove ha potuto sperimentare su di sé le più svariate possibilità espressive attraverso il movimento e la comunicazione del corpo, nel 1986 fonda a Montreal la Compagnie Marie Chouinard che tuttora dirige. Personalità eclettica, Chouinard è anche regista, autrice, artista visiva e coreografa per installazioni site-specific, per lo schermo e per il web.
Il suo lessico primitivo e al tempo stesso raffinatissimo le è valso premi e riconoscimenti tra i più prestigiosi, tra questi il Premio Gouverneur général pour les arts du spectacle. Ha fondato il Prix de la Danse de Montréal nel 2011 ed è stata Direttore della sezione Danza alla Biennale di Venezia dal 2017 al 2020. Sensibile alle tematiche ambientali, Marie Chouinard ha aderito, insieme alla compagnia da lei fondata, al progetto “Carbone boréal” nato con lo scopo di rimboschire i terreni desertificati nelle foreste boreali.
coreografia e partitura vocale Marie Chouinard
danzatori Carol Prieur, Valeria Galluccio, Motrya Kozbur, Paige Culley, Clémentine Schindler, Luigi Luna, Jossua Collin Dufour, Adrian W.S. Batt, Celeste Robbins, Michael Baboolal, Rose Gagnol, Scott McCabe
musica Louis Dufort
luci, scene, costumi e parrucche Marie Chouinard
trucco Jacques-Lee Pelletier
direttore di produzione Jérémie Boucher
direttori delle prove Lucie Vignault, Isabelle Poirier, Tony Chong, Amy Shulman
assistente alle luci Chantal Labonté
costumista Philippe Massé
realizzazione parrucche Stephane Scotto Di Cesare
voice recording Vincent Blain
audio programmer Maxime Lambert, Jérôme Guilleaume, Félix Lefebvre
assistente al trucco Johanne Viens
realizzazione e montaggio teaser Gabriel Savignac
foto Sylvie-Ann Paré
riprese video Camion Productions, Robin Pineda Gould
TEAM IN TOURNÉE
direttore delle prove Tony Chong
tour manager Martin Coutu
direttore tecnico e direttore di scena Félix Lefebvre
responsabile del suono Jérôme Guilleaume, Pierre-Alexandre Poirier Guay
responsabile luci Chantal Labonté
booking Julie George
Produzione Compagnie Marie Chouinard
La Compagnie Marie Chouinard ringrazia il Conseil des arts et des lettres du Québec, il Canada Council for the Arts e il Conseil des arts de Montréal
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INFORMAZIONI
ATTENZIONE
Testo di Marina Cappa
In origine c’è l’acqua. Una bambina in una piscina, la bracciata dall’arco perfetto, la testa che si immerge e riaffora, il respiro cadenzato, il suono silenzioso del fiato, il corpo che avanza da una vasca all’altra. Un movimento regolare, preciso. Finché, a un certo punto, «improvvisamente entravo in una diversa dimensione dell’essere».
Marie Chouinard non è diventata una campionessa di nuoto. Ma quelle giornate in piscina a Lorraine, vicino a Montréal, sono state decisive, «il mio primo vero contatto con l’amore per il ballo: non avevo mai sperimentato una sensazione così profonda, un legame così stretto con il movimento e il respiro».
Molto è cambiato da allora. Questa signora, che oggi ha 68 anni e i lunghissimi capelli un tempo fulvi ormai imbiancati, ha vinto premi, è stata direttrice della Biennale Danza dal 2017 al 2020, ha ballato, dato vita a una propria compagnia, coreografato spettacoli spesso ripresi in repertorio da altri.
«Danzo con il sistema nervoso, i campi di forza, la voce, il respiro, lo spirito, il pensiero, la memoria e anche il codice genetico»
Il suo ultimo lavoro – « M » – ha debuttato in gennaio al Grand Théâtre de Québec, ed è poi andato in scena al Théâtre Maisonneuve di Montréal. Prima di arrivare a Spoleto in prima nazionale, in primavera ha fatto tappa a Monaco e a Madrid.
Oltre alla coreografia e alla partitura vocale, Chouinard ne firma scene, luci, costumi. Pure le parrucche: caschetti coloratissimi sulle teste di ballerine e ballerini. Il cui respiro sonoro si muove a riempire lo spazio, componendo una partitura musicale sulla quale i protagonisti danzano – nudi dalla cintola in su – in pantaloni sgargianti come i toupet.
«Artista del corpo», come ama descriversi, la ballerina e coreografa torna così all’origine, al soffio da cui nasce la vita, risveglio delle emozioni. Di questa «pulsione che scuote i polmoni e le ossa» materia prima è il respiro degli 11 ballerini. Fra loro, la “veterana” Carol Prieur, che nel 1995 era entrata nella Compagnie Marie Chouinard, diventando protagonista anche del film del film Cantique no. 1, diretto dalla coreografa.
«Improvvisamente senti che sei in contatto con il tutto»
Fra « M » e il primo lavoro di Marie Chouinard, Cristallisation, corrono 45 anni.
La futura coreografa è nata a Québec, in Canada. Nella sua famiglia, giornalisti e cantanti. La madre, prima di mettere al mondo cinque figli di cui Marie è la primogenita, era attrice.
Al ballo arriva dopo la piscina, le lezioni di Tai Chi, il sogno di recitare. «Avevo bisogno di percepire che possedevo un corpo: quando nuotavo me ne rendevo conto, ma fuori – nella vita normale – non me lo sentivo addosso. Così ho cominciato a prendere lezioni di danza», ricorda.
All’inizio però è per sé che vuole ballare, non per gli altri.
Finché, nel 1978, debutta il suo Cristallisation, ambientato in una galleria d’arte e come colonna sonora una griglia di metallo sfregata dal musicista Robert Racine. La sera della prima, mentre aspetta di entrare in scena, lei vede cadere la neve, apre la finestra e nei fiocchi che si “cristallizzano” sul suo palmo intuisce un segno per il suo futuro.
Seguono anni di performance talvolta dibattute, come quando urina in un secchio (Petite danse sans nome, 1980), oppure si masturba (Marie chien noir, 1982). Intanto, mentre si conquista la definizione di “sacerdotessa della coreografia choc”, lavora studiando ogni dettaglio fisico, ogni singolo muscolo. Dalle punte dei piedi alla schiena, che diventa il suo “pezzo” preferito. Fino – in seguito, con Soft virtuosity, still humid, on the edge – a far ballare gli occhi, la bocca. Perché, dice, «c’è una bellezza nel vedere come una faccia può trasformarsi dall’orrore all’illuminazione».
«Io scrivo dentro il corpo dei ballerini»
Nel 1986 nasce la Compagnie Marie Chouinard. Il primo spettacolo è Les trous du ciel. I “buchi del cielo” sono l’espressione inuit per descrivere le stelle e il balletto coreografa una umanità che prende vita, ballerini dai respiri primordiali avvolti in una “luce dei poli” buia e fredda: lontana dalle illuminazioni cromatiche di « M », tuttavia affine nella ricerca del soffio originale.
Nei decenni a seguire, nascono spettacoli importanti.
Le sacre du printemps arriva in scena 80 anni dopo il debutto del balletto di Stravinskij coreografato da Nižinskij nel 1913. «È l’istante della creazione, l’attimo prima che appaia la vita: io danzo per sfuggire al nulla, per provare a guarire un po’ la vita, che è meravigliosa ma che spesso ci ferisce»», interpreta Chouinard. Si tratta, spiega, di una musica non solo da ascoltare ma da sentir vibrare nelle ossa, mentre il corpo dei ballerini si riveste di artigli, corna, antenne.
Lei stessa tempo prima si era dotata di protesi, quando nel 1987 aveva realizzato Après-midi d’un faune, dal poema di Mallarmé e dal balletto di Nižinskij: al posto di Debussy, una colonna sonora prodotta dai dispositivi applicati addosso, su un body da cui spuntavano pungiglioni e un grande membro maschile.
In bODY_remix/les_vARIATIONS_gOLDBERG, nato per la Biennale Danza del 2005, la scelta stilistica si fa estrema e i protagonisti in scena ballano con ingessature, stampelle, fasciature, deambulatori, strumenti che vincolano e storcono i movimenti. E che però attraverso imbracature e corde permettono poi di librarsi in una danza aerea che diventa un inno all’erotismo. Un risultato spettacolare, da cui l’autrice ha tratto anche un film.
«Il mio impulso è esplorare terre sconosciute»
Con il cinema la coreografa si sperimenta in circostanze diverse. Partecipa al documentario Madwoman of God, che ricostruisce la storia della mistica Marie de l’Incarnation, e spiega come la trance sia affine all’esperienza del ballo e come le contrazioni originate dai muscoli genitali si riverberino poi sull’intero organismo, fino a una sorta di “esplosione”. Autrice del libro di poesie Chantier des extases, Chouinard ha pure un pendant per la scrittura e più di recente ha pubblicato Zéro douze, frammenti d’infanzia, fra memorie e disegni.
La sua versatilità artistica si ritrova nei balletti. In Jérôme Bosch: le jardin des délices, nato per i 500 anni della morte del fiammingo, davanti alla riproduzione del trittico, e di alcuni particolari ingigantiti, i ballerini in slip, torsioni e ascese, prendono le forme dei personaggi dipinti. Così come in Henri Michaux: mouvements (2011) la compagnia costruisce uno «storyboard coreografico» che – davanti al fondale che li rappresenta – dà vita fisica ai disegni a china del poeta pittore, riproducendone le immagini in costumi neri.
Chouinard si definisce pure “architetto”, perché «la base di quello che faccio è molto concreta, cinetica, materiale; costruisco, elaboro, esploro», e ha creato anche una app – Cantique – con cui cambiare il viso di un ballerino e il suono in tempo reale.
Nata in Quebec, all'età di 16 anni, la sua vita cambia dopo aver trascorso quattro mesi da sola a Percé. Come coreografa, viaggia in tutto il mondo come solista per 12 anni prima di fondare la Compagnie Marie Chouinard nel 1990. I suoi lavori, caratterizzati da un'impronta avanguardista, sono presenti nei repertori delle principali compagnie di balletto internazionali. Marie Chouinard è regista (film, applicazioni, opere di realtà virtuale), autrice (Zéro Douze, Chantiers des extases), artista visiva (fotografie, disegni, installazioni) e crea coreografie per installazioni site-specific, per lo schermo e in tempo reale per il web. È stata nominata Officière des Arts et des Lettres in Francia. Ha ricevuto una trentina di premi e riconoscimenti tra i più prestigiosi. Fonda il Prix de la Danse de Montréal nel 2011 ed è direttore della danza alla Biennale di Venezia dal 2017 al 2020. Marie Chouinard sta preparando una mostra personale per la riapertura del Musée d'art contemporain di Montréal.
Carol Prieur
Inizia la sua carriera con i Winnipeg Contemporary Dancers. Lavora con la Fondation Jean-Pierre Perreault. Borse di studio le permettono di proseguire gli studi a New York, in Europa e in India, dove viene iniziata al Kalarypayattu, una forma di arte marziale indiana. Da quando è diventata membro della Compagnie Marie Chouinard nel 1995, sono stati creati per lei tre assoli: Humanitas, Étude Poignante e Mouvements. Ha ricevuto un premio per la migliore interpretazione nel film di Marie Chouinard, Cantique no. 1, al Moving Pictures Festival of Dance on Film and Video Award di Toronto. Nel 2010, Carol viene nominata ballerina dell’anno dalla rivista TANZ. Nel 2014 è la prima vincitrice del Prix de la Danse de Montréal – INTERPRÈTE.
Valeria Galluccio
Studia danza classica con Annalisa Cernese in Italia. Per tre anni, nell’ambito della Biennale di Venezia, danza le opere di Ismaël Ivo come interprete principale prima di entrare a far parte, nel 2011, della Compagnie Marie Chouinard. Nel 2015 viene nominata miglior danzatrice italiana all’estero dalla rivista Danza&Danza. Nel 2017 riceve il Premio Positano come “Danzatrice dell’anno sulla scena internazionale”. Nel 2019 riceve il nuovo Premio Nazionale Sfera di Oro per la Danza, come “Personalità della danza italiana sulla scena internazionale nel balletto e nella danza contemporanea” nell’ambito del festival Sfera Danza.
Motrya Kozbur
Laureata in danza contemporanea al Conservatorio di Boston, lavora come sarta per la costumista Naomi Luppescu a New York e danza per diversi anni con la LeeSaar The Company prima di unirsi alla Compagnie Marie Chouinard nel 2017. È una delle due interpreti dell’evento cinematografico dal vivo Jardin de Sculptures Éphémères di Marie Chouinard.
Paige Culley
Originaria del West Kootenays, si diploma alla School of Toronto Dance Theatre. Lavora e si esibisce come solista con Daina Ashbee, la Compagnie Marie Chouinard (2011-2016) e Le Carré des Lombes. Culley ha prodotto, coreografato e interpretato il suo progetto di ricerca “Shapes” e ha partecipato a opere cinematografiche, performative e liriche con artisti quali Albéric Aurtenèche, Kìzis, Robin Poitras, Tedd Robinson e Doris Uhlich. Culley ha ricevuto l’Hnatyshyn Developing Artist Grant per la danza contemporanea, la borsa di studio danceWEB a ImPulsTanz e il premio “Découverte” del Prix de la Danse de Montréal. Torna alla Compagnie Marie Chouinard nel 2020.
Clémentine Schindler
Si formata presso l’École supérieure de ballet du Québec ed è stata membro del Jeune Ballet du Québec. Ha danzato con Le Carré des Lombes, Sinha Danse, Fleuve Espace Danse e Cas Public. Entra a far parte della Compagnie Marie Chouinard nel 2016. È una delle due interpreti dell’evento cinematografico dal vivo Jardin de Sculptures Éphémères di Marie Chouinard.
Luigi Luna
Si forma al Balletto di Siena in Italia. Perseguendo il suo interesse per la danza contemporanea, frequenta il corso di perfezionamento della Compagnia Zappalà Danza di cui diventa membro. Nel 2017 partecipa al programma Biennale College Danza di Venezia, interpretando opere di William Forsythe e Benoît Lachambre. Entra a far parte della Compagnie Marie Chouinard nel 2018.
Jossua Collin Dufour
Si avvicina per la prima volta alla danza urbana con la Rockwell Family. Nel 2014 si diploma all’Ecole de danse contemporaine de Montréal. Danza per Destins Croisés e collabora con coreografi tra cui Nico Archambault, Andrew Skeels, Sebastien Provencher, Wynn Holmes e Anne Plamondon. Si unisce alla Compagnie Marie Chouinard nel 2019.
Adrian W. S. Batt
Si diploma all’École supérieure de ballet du Québec, dopo aver iniziato la sua carriera alla Dance East School e aver completato due stage alla Royal Winnipeg Ballet School. Il suo lavoro di interprete viene premiato con una borsa di studio di eccellenza assegnata dalla Jeune scène d’affaires dell’École supérieure de ballet du Québec. Si unisce alla Compagnie Marie Chouinard nel 2019.
Celeste Robbins
Studia danza contemporanea e teatro alla Booker T. Washington High School for Performing and Visual Arts. Si è recentemente laureata al Boston Conservatory di Berklee con un Bachelor of the Fine Arts in performance di danza contemporanea. Si è esibita in una serie originale Netflix intitolata Dancing Queen che ha debuttato nell’ottobre 2018. Si unisce alla Compagnie Marie Chouinard nel 2019.
Michael Baboolal
Consegue un BFA in danza presso la Ryerson University di Toronto (2018). Mentre prosegue gli studi, lavora al fianco di molti artisti emergenti e di compagnie affermate, tra cui Cirque du Soleil, Guillaume Côté e Hanna Kiel. Nel 2018 partecipa al programma Springboard Dance Montreal, eseguendo lavori di Slowdanger e Batsheva Dance Company. Si unisce alla Compagnie Marie Chouinard nel 2020.
Rose Gagnol
Si diploma nel 2015 presso il Lycée Beaussier, a La Seyne sur Mer. Inizia la sua formazione superiore in danza presso l’OFF JAZZ di Nizza. Consegue l’E.A.T. (Esame Tecnico Attitudinale) in danza contemporanea. Diplomata nel 2021 all’École de danse contemporaine de Montréal (EDCM), Gagnol ottiene una borsa di sostegno alla formazione da parte di Circuit-Est. Si unisce alla Compagnie Marie Chouinard nel 2021.
Scott McCabe
Originario di Toronto, completa la sua formazione alla Juilliard School di New York. Danza con Andrea Miller e Danielle Agami ed è membro della Ate9 Dance Company di Los Angeles prima di entrare a far parte della Compagnie Marie Chouinard dal 2015 al 2020. Ora lavora a stretto contatto con Catherine Gaudet e altri artisti a Montreal. Scott è un partecipante certificato del metodo Ilan Lev.
Blanca Li
Marco Goecke
Sharon Eyal
Gai Behar
L–E–V