Fred Hersch Trio
Concerto
Il pianista e compositore Fred Hersch – proclamato “il pianista più sorprendentemente innovativo nel jazz dell’ultimo decennio” da Vanity Fair, “un’elegante forza di invenzione musicale” da The L.A. Times, e “una leggenda vivente” da The New Yorker – si è guadagnato un posto fra i grandi nomi del jazz mondiale contemporaneo. Con all’attivo quindici nomination ai Grammy, Hersch ha ottenuto i riconoscimenti più prestigiosi in ambito jazzistico, tra cui Doris Duke Artist nel 2016, Jazz Pianist of the Year dalla Jazz Journalists Association nel 2016 e 2018 e il premio alla carriera Prix Honorem de Jazz dall’Acádemie Charles Cros nel 2017. Abile nel reinventare il repertorio del jazz classico con idee fresche e tecnica straordinaria, Hersch sembra essere del tutto indifferente ai generi, autentico battitore libero ha tracciato la propria strada senza cedere a mode e tendenze di successo, preferendo al virtuosismo il lato emotivo ed emozionale della musica. Una musica in cui si fondono tradizione e innovazione, lirismo ed energia, linguaggio jazz e cultura classica.
Al Festival dei Due Mondi si presenta con la formazione principe del jazz moderno, il trio, che vede coinvolti Drew Gress al contrabbasso e Joey Baron alla batteria, musicisti che Hersch frequenta regolarmente da molti anni. Con il batterista di Richmond suona da sempre, basti pensare che il suo esordio discografico lo vedeva in trio con Charlie Haden e, appunto, con Joey Baron. L’incontro con Drew Gress è documentato dall’album del 1992 Dancing in the Dark, e in quel caso alla batteria c’era Tom Rainey. Due grandi artisti che si sono alternati più volte al fianco di Hersch e che nel frattempo hanno suonato molto insieme in formazioni diverse, consolidando la qualità di una sezione ritmica formidabile, tra le più efficaci in circolazione.
PIANOFORTE
Fred Hersch
CONTRABBASSO
Drew Gress
BATTERIA
Joey Baron
In collaborazione con Umbria Jazz
Marie-Ange Nguci
Francesco Tristano
& The New Bach Players
Banda Musicale della Polizia di Stato
Nicola Piovani