Cristianesimo | Guerra | Democrazia
Cristianesimo, Guerra, Democrazia. Tre smisurati blocchi di eventi e di idee che ci hanno accompagnato nella storia, in particolare quella degli ultimi due secoli, gettando le basi delle nostre società. Tre conversazioni per cercare soprattutto di mettere a fuoco problemi, di suscitare domande e aprire prospettive, con l’aiuto della lettura di testi famosi. In una lunga cavalcata che dal passato condurrà fino ad oggi. Perché tutto naturalmente è cominciato molto tempo fa: si può dire che la stessa identità dell’Europa sarebbe impensabile, infatti, senza i tre elementi che danno il titolo a questi incontri. Molto tempo fa, ho detto, anche se è intorno ad essi che si dipana in particolare il filo che dalla Rivoluzione francese conduce fino ad oggi.
Il Cristianesimo ha plasmato il concetto di bene e di male che in grandissima parte è tuttora il nostro, ha rappresentato la premessa per l’immagine totalmente razionale della natura e del mondo che ha condotto al travolgente sviluppo scientifico che sappiamo, ma insieme esso è stato anche la premessa per l’idea di eguaglianza fra tutti gli esseri umani e fra uomo e donna che rende oggi così peculiare e diversa da tante altre la nostra cultura.
Senza la guerra, d’altra parte, senza la polarità amico-nemico, come pensare la politica, questo autentico cuore pulsante della nostra storia da 2500 anni? La dimensione della guerra ha significato l’organizzazione dello Stato, le attribuzioni decisive del potere e al tempo stesso la verifica essenziale della sua legittimazione, la sua capacità di ottenere consenso. Così come dopo l’’89 il portare le armi ha rappresentato a lungo la condizione prima per la titolarità dei diritti politici necessari ad una piena cittadinanza, e proprio per questo la ragione dell’esclusione delle donne dagli uni e dall’altra. Senza contare il ruolo essenziale che ha avuto la guerra nell’assicurare all’Europa la supremazia assoluta sul resto del pianeta per almeno tre secoli.
Da ultimo la democrazia. A prescindere dalla quale l’intero panorama della nostra vita è sempre meno pensabile, anche se mai come oggi ci sembra che molti suoi nodi siano giunti al pettine. Quale significato nella nostra situazione storica possiamo e dobbiamo attribuirle? Quali sono i problemi del suo funzionamento che il tempo ha messo in luce? Quali sue promesse sono ancora realistiche?
Ernesto Galli della Loggia
di e con Ernesto Galli della Loggia
con la partecipazione di Adriana Asti
produzione Spoleto59 Festival dei 2Mondi