Una vera immersione nella suggestiva e ieratica atmosfera del nō e del kyōgen, antiche forme tradizionali di teatro giapponese che vantano 650 anni di storia. Tre le pièce che compongono questa rappresentazione di takigi nō, spettacolo illuminato dalla luce vibrante del fuoco delle torce. In scena alcuni fra i più rinomati attori del teatro nō in Giappone.
SANBASŌ fa parte dell’antichissima opera Okina, e, piuttosto che una pièce teatrale, può essere considerato un rito sacro. L’attore del genere kyogen, che lo esegue, fa tintinnare dei sonagli, muovendo aggraziati passi di danza e mimando il gesto della semina. In una sorta di cerimonia rituale, egli celebra e invoca la prosperità del raccolto.
TAKASAGO racconta la storia della divinità del Tempio di Sumiyoshi dove questa appare e danza per celebrare la pace nel mondo. La rappresentazione fa parte del genere maibayashi in cui viene messa in scena solo la parte culminante di un determinato repertorio teatrale.
YOROBOSHI è un dramma del teatro nō che racconta del figlio di Takayasu, Shuntokumaru, divenuto cieco in giovane età e bandito dalla casa familiare a causa di false accuse. Egli si aggira nei dintorni del Tempio Shitenoji a Osaka, e per via del suo passo instabile, la gente lo chiama "Yoroboshi" (il monaco debole). Dopo alcuni anni, Takayasu, spinto dal senso di colpa, viaggia per tutto il Giappone alla ricerca di suo figlio fino a giungere al Tempio Shitenoji. Mentre, in atto di penitenza, fa offerte ai poveri, ecco che fra quelli appare Yoroboshi. Takayasu rimane colpito da quel monaco cieco e gentile, per poi realizzare che si tratta di suo figlio Shuntokumaru. Per evitare di attirare l´attenzione della gente, Takayasu decide di rivelargli la verità al giungere della sera. Suggerisce a Yoroboshi di praticare il jissokan, un tipo di meditazione che, messa in atto alla luce del tramonto, induce la mente all’illuminazione. Yoroboshi immagina il suggestivo scenario di Namba, dove viveva in passato, quando comincia a delirare, barcolla e si dispera per la sua cecità. Al calare dell’oscurità, Takayasu rivela al figlio che è suo padre. Shuntokumaru si vergogna del suo stato e prova a fuggire, ma Takayasu lo raggiunge, lo prende per mano e lo porta a casa.
Programma
Kyōgen
SANBASŌ, KAGURASHIKI
con **Norihide Yamamoto **Sanbasō
Maibayashi
**TAKASAGO **
con **Yusuke Kanai **La divinità di Sumiyoshi, _shite _
Jiutai (coro)
Norimasa Takahashi, Katsunori Yabu, Kouki Sano, Takashi Kawase, Tetsuya Kidani
Nō
YOROBOSHI
con
**Kazufusa Hōshō **Shuntokumaru,_ shite _
**Hiroshi Obinata **Takayasu, il padre di Shuntokumaru_, waki_
Norishige Yamamoto Il servitore di Takayasu_, ai-kyogen_
Jiutai (coro)
Takashi Takeda, Satoshi Nozuki, Norimasa Takahashi, Katsunori Yabu, Kouki Sano, Takashi Kawase
Kōken (assistenti)
Yusuke Kanai, Tetsuya Kidani
musicisti
Ryūichi Onodera_ Nōkan _(flauto)
**Mitsuhiko Sumikoma **Kotsuzumi (piccolo tamburo a clessidra)
**Rokunosuke Iijima **Ōtsuzumi (grande tamburo a clessidra)
**Akio Mugiya Taiko **(tamburo)
sopratitoli in italiano a cura di Bonaventura Ruperti
direttore di scena** Kenichi Nomura (mihoproject)**
direttori di produzione Akiko Sugiyama, Mihoko Akutagawa
con il sostegno di The Japan Foundation
in collaborazione con** Change Performing Arts, City of Kanazawa**
tour organizzato da Public Interest Corporation Hōshō-Kai
Kazufusa HŌSHŌ è il XX caposcuola della scuola di attori nō HŌSHŌ, diretto discendente del fondatore originario. Mentre attribuisce una grande importanza alla danza classica giapponese, come dirigente della scuola Hōshō, realizza un´innovazione nel mondo del Noh tradizionale, con-centrando i suoi sforzi contemporaneamente anche nella gestione globale. Nato nel 1986, ha in-iziato il suo addestramento sotto la guida del padre Fusateru e del nonno Fusao HŌSHŌ. Ha debuttato nel 1991 interpretando il ruolo di bambino nel dramma_ Seiōbo_. Nel 1995 ha impersonato il protagonista in _Iwafune e da allora ha interpretato i maggiori classici del repertorio del nō quali Sagi, Shakkyō, Dōjōji, Okina, Midare, Takasago, Hagoromo, Natorino, Rōjo, e Dai. Nel 2008, dopo la laurea all’Università delle arti di Tokyo, ha assunto la carica di caposcuola della scuola Hōshō. Oltre a essere il direttore esecutivo della Hōshō Association, egli dirige e sovrintende il gruppo nō “Wa no Kai”. Nel 2015 il maestro Hōshō ha participato all’Expo di Milano e l’anno seguente in occasione dell’anniversario dei 150 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, ha presentato Midare alla Triennale di Milano e Japan Orfeo _a Kamakura – un progetto di collaborazione interdisciplinare basata sull’_Orfeo _di Monteverdi. Nel 2017 Kazufusa HŌSHŌ ha calcato le scene al Teatro Olimpico di Vicenza e a Roma in relazione al 75esimo Anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra il Vaticano e il Giappone. E’ stato recentemente insignito del Best Newcomer Prize per il 40th Matsuo Entertainment Prize.
Nato nel 1959 è figlio maggiore dell’attore shite di scuola HŌSHŌ, Akira KANAI. Si forma sotto la guida di Fusao HŌSHŌ, XVIII caposcuola della scuola HŌSHŌ. Nel 1966 debutta nello spettacolo sotto i ciliegi in fiore Kurama-tengu, e nel 1978 interpreta il primo ruolo di_ shite_ in Zenji Soga per poi affrontare via via brani capitali impegnativi quali Midare, Dōjōji, Shakkyō Renjishi, Okina, Mo-chizuki, Sumidagawa, Kagekiyo.
E’ segretario generale del Nōgaku kyōkai (Associazione del nō) e designato Depositario (designa-zione collettiva) della preservazione del Nō come importante bene intangibile dell’umanità.
E’ alla guida dei gruppi “Shiunkai”, “Shieikai”, “Katabami kai”.