PERSONA
concepito e creato per Quadriennial in Prague giugno 2011
Nell’oscurità di un rifugio antiaereo si va incontro a una maschera satiresca che nelle cavità degli occhi e della bocca è agita da un dispositivo meccanico convulso e assordante. Si tratta di un Papposileno di epoca ellenistica, la raffigurazione del più vecchio dei satiri, colui che ha in odio la città. È con una lingua comica che Castellucci dice la commedia umana, ed è con uno sguardo disumano che fissa l’umano. La pesante materia del bronzo monumentale di cui la maschera è fatta viene contraddetta dalla velocità del suo sguardo e della sua lingua: questa entità semi-ferina vede "tutto" e parla "tutto", vi si sommano le angolazioni visive e le lingue dei popoli. La sonorità che capta e rimanda, mentre torce i bulbi oculari come in preda a un’estasi o a un delirio, è frutto della condensazione di una folla urlante e il suo bronzo risuona come una campana. L’obiettivo dell’installazione è di incutere paura, ma la paura di ciò che essa vede: noi, gli spettatori, il novero della specie, gli spettatori-spettacolo. Persona, che in latino significa "maschera", è il nostro faccia a faccia con una sirena d’allarme.
p.s. Persona in Latino significa maschera.
Romeo Castellucci
Intersection, Prague Quadrennial of Performance Design and Space, Praga, June 2011
Festival Homo Novus, Riga, September 2011
_Meteor 2011 ‐ BIT Teatergarasjen, Bergen, October 2011 _
_Festival Stgo. a Mil ‐ Santiago del Chile, January 2012 _
_ArtCity, Bologna, January 2014 _
concepito e creato per Quadriennial in Prague giugno 2011
installazione di Romeo Castellucci
suono Scott Gibbons
scultura Giovanna Amoroso,** Istvan Zimmermann**
produzione Socìetas Raffaello Sanzio
Regista, creatore di scene, luci e costumi, Romeo Castellucci (Cesena, Italia, 1960) è conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. Il suo teatro propone una drammaturgia che ribalta il primato della letteratura, facendo del suo teatro una complessa forma d’arte; un teatro fatto di immagini straordinariamente ricche espresso in un linguaggio comprensibile come la musica, la scultura, la pittura o l’architettura. Le sue messe in scena sono regolarmente invitate e prodotte dai più prestigiosi teatri internazionali, festival e teatri dell’opera, in oltre cinquanta paesi che coprono tutti i continenti. Tra le sue creazioni più recenti ricordiamo: The Minister’s Black Veil ispirato all’omonima novella di Hawthorne (2016), Jeanne au bûcher di Arthur Honegger (2017), Democracy in America liberamente ispirato al testo di Alexis de Tocqueville (2017), Tannhäuser di Richard Wagner (2017) e al Festival di Salisburgo Salomé di Richard Strauss (2018). Triplo premio ricevuto per la stagione 2018-19 da Romeo Castellucci per Salomé dagli “Oscar” della lirica europea, un sondaggio della rivista tedesca Opernwelt tra cinquanta critici musicali internazionali: Premio come “Miglior spettacolo”, “Premio Miglior regista”, “Premio Miglior scenografo”.Alla fine del 2018, il progetto “Un automne avec Romeo Castellucci” vede la presentazione de: Il flauto magico a La Monnaie, l’apertura della Mostra History of oil painting a Bozar e l’ultima creazione teatrale intitolata La vita nuova a Kanal-Centre Pompidou, performance che si interroga sul destino collettivo e sull’arte. Nel Gennaio 2019 debutta all’Opera Garnier con Il primo omicidio di Alessandro Scarlatti. I prossimi impegni lirici del regista del 2020 sono stati rimandati al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus. Questi lo vedono impegnato ancora a Salisburgo, nel 2021, per il Don Giovanni di Mozart-Da Ponte. Il Teatro lo attende inoltre con la nuova produzione Societas intitolata Bros che avrebbe dovuto debuttare al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles nel Maggio 2020 ma che è stata posticipata al 2021.