FILUMENA MARTURANO
Secondo la più lunga, meticolosa e bella didascalia mai scritta da Eduardo, la più celebre eroina del suo teatro appare in scena, mentre le ultime luci del giorno dileguano. È in piedi sulla soglia della camera da letto, le braccia conserte in atto di sfida; in camicia da notte, piedi nudi nelle pantofole scendiletto, capelli in disordine, con qualche filo grigio che denuncia tutti i suoi quarantotto anni e un «atteggiamento da belva ferita, pronta a spiccare il salto sull’avversario». Domenico Soriano è nell’angolo opposto della stanza e del palcoscenico, come in un ideale ring di pugilato. È un bel cinquantenne solido e giovale, che s’è goduto la vita grazie ai soldi della pasticceria lasciatagli dal padre. Da giovanotto lo chiamavano don Mimì (come il gaudente figlio di Eduardo Scarpetta) ed era famoso per i cavalli, le donne e i capricci. Ora se ne sta lì, pantaloni e giacca di pigiama sommariamente abbottonati, «pallido e convulso di fronte a Filumena, a quella donna "da niente" che per tanti anni è stata trattata da lui quasi come una schiava e che ora lo tiene in pugno». Agli altri due angoli della stanza, in attesa – sembrano i "secondi" dei pugili che stanno per affrontarsi – ci sono Rosalia Solimene, una donna del popolo che da sempre aiuta Filumena, e Alfredo Amoroso, «che riassume tutto il passato del suo padrone».
Domenico è furente perché Filumena, una ex prostituta che da anni vive con lui come la più paziente e sottomessa delle mogli, è riuscita a strappargli un matrimonio, facendogli credere che era in punto di morte. Poi, dopo quelle nozze in articulo mortis, era balzata dal letto, guaritissima e ferocemente soddisfatta di aver ripreso il suo posto legittimo nella casa che per tanti anni aveva contribuito a far prosperare. A quello stratagemma estremo s’era risolta perché, dopo mille avventure da lei sopportate in silenzio, il suo uomo voleva ora darle il benservito, per sposare una ragazza di vent’anni. E non era tutto, perché con una sorprendente rivelazione aveva raccontato di avere tre figli segreti, già grandi, e per giunta cresciuti a balia grazie ai denari rubati a Soriano. Questi va su tutte le furie, dichiara che il matrimonio gli è stato carpito con l’inganno e ne ottiene l’annullamento.
Allora l’indomabile Filumena ripiega su un altro più sottile espediente: uno dei tre giovanotti è figlio di Domenico. Quale? La donna lascia la casa, la sua casa, portandosi via il segreto. Domenico, attanagliato dalla più angosciosa curiosità, la supplica di rivelargli la verità; ma intanto riscopre tutte le qualità umane di quella donna. E per non lasciarsi sfuggire il figlio, acconsente a liberarsi della fidanzata, a sposare – questa volta davvero – Filumena e a prendersi in casa i tre giovani. Ma nemmeno diventata moglie Filumena svelerà il segreto. Madre di tutti e tre, non accetterà che uno di loro goda di qualche privilegio. Così, alla fine, Domenico li accetterà tutti serenamente, ripetendo le parole di lei: «’E figlie so’ ffiglie… E so’ tutte eguale… Hai ragione Filume’, hai ragione tu!».
Maurizio Giammusso_ da "Vita di Eduardo", Edizioni Elleu_
Filumena Marturano – forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata all’estero – ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo De Filippo, collocandosi tra i primi testi di quella Cantata dei giorni dispari che, a partire da Napoli milionaria!, raccoglie le opere più complesse e problematiche in cui si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra.
Nel dramma di Filumena, che rifiuta di rivelare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia suo, De Filippo dichiarava di aver inteso rappresentare un’allegoria dell’Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, e prefigurarne la dignità e la volontà di riscatto.
di Eduardo De Filippo
con Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses
regia Liliana Cavani
scene e costumi** Raimonda Gaetani**
luci Luigi Ascione
musiche originali Teho Teardo
e con
Nunzia Schiano
Domenico Mignemi
Gregorio Maria De Paola
Elisabetta Mirra
Ylenia Oliviero
Agostino Pannone
Fabio Pappacena
Eduardo Scarpetta
assistente alla regia Marina Bianchi
scenografo collaboratore** Alessandro Nico**
assistente costumista Sonia Salvatori
direttore di scena Francesco Grieco
capo macchinista Gennaro Iengo
capo elettricista Rosario D’Alise
capo sarta Rosa Perillo
amministratore Nicola Cosenza
trovarobato Barbara Sanfelice
scenografia Scenarredo srl
fornitore luci e fonica ME.TA. srl
trasporti Liberato Napoli
costumi Tirelli srl
si ringrazia Rubinacci Napoli per i costumi indossati dal signor Geppy Gleijeses
si ringrazia Jewel House per i gioielli di scena
ufficio stampa Paola Rotunno
segretaria di compagnia Maria Lattanzio
direzione amministrativa Ludovica Pagano
produzione esecutiva e distribuzione Mariangela De Riccardis
consulenza generale Mariano Anagni
con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi
produzione Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses
in collaborazione con** Spoleto 59 Festival dei 2Mondi**
Napoletana, debutta in teatro nella compagnia di Luca De Filippo diretta da Eduardo De Filippo. Diventa protagonista del nostro teatro lavorando, fra gli altri, insieme a Giorgio Albertazzi ne_ Il Ritorno di Casanova_ di A. Schnitzler, Luca De Filippo in Napoli Milionaria diretta da F. Rosi - Premio Persefone 2004 miglior spettacolo - Arturo Brachetti, Valeria Moriconi in Filumena Marturano. È Maria Stuarda, regia F. Tavassi, e Camille Claudel di D. Maraini, Sunshine di W. Mastrosimone, regia M. Mattolini. È La Gatta sul Tetto che Scotta e Serafina di La Rosa Tatuata di T. Williams e Anna Dei Miracoli di W. Gibson con la regia di F. Tavassi, personaggi di donne forti e passionali. Lady Macbeth, Gertrude, la regina in Amleto di W. Shakespeare, Beatrice in Molto rumore per nulla e La Duchessa di Amalfi. Vince il Premio Flaiano come migliore attrice per_ Sei personaggi in cerca d’autore _di L. Pirandello, regia Patroni Griffi. In cinema è diretta da Zeffirelli, Benigni, Veronesi, Del Monte, Vanzina, Greco. Per la Sony music incide il cd Il Cuore di Totò. Dedica il concerto-spettacolo Amarafemmena alla canzone napoletana. Seguono Anima latina, in tournée in Argentina, Cile, Portogallo fino a Napoli, e Napoletana nuovo concerto-spettacolo per Londra, Olimpiadi 2012. Per Asti Teatro e Taormina Arte 2011 è Teresa la ladra di D. Maraini con musiche e canzoni originali di S. Cammariere, regia F. Tavassi - Premio Persefone 2012 come migliore interprete femminile teatro canzone. Vince il Premio Gassman 2010 - miglior spettacolo- per La Strana Coppia, regia F. Tavassi. Diretta da A. Pugliese interpreta La lampadina galleggiante di W. Allen. Nel 2012 porta in scena Marilyn Monroe Fragments, regia C. Giordano. Pubblica il suo secondo disco tratto da Teresa la ladra. Torna ad Eduardo De Filippo con Eduardo al Kursaal, regia A. Pugliese. Debutta al Festival dei Due Mondi Dopo il silenzio di F. Niccolini e M. Rubino, regia A. Pizzech. Esce il suo terzo cd, E chi mo canta appriesso a me, produzione Polo Sud. Al Ravello Festival, in Borges Piazzolla, interpreta le canzoni del musicista argentino e divide il palco con G. Albertazzi, per la regia di F. Tavassi.
Attore, regista e produttore teatrale. Debutta a 17 anni insieme a Mario Scarpetta nelle_ Nuvole di Aristofane. Nel ’74 Eduardo vuole che interpreti il suo ruolo ne Il figlio di Pulcinella_ con la regia di Bogdan Jerković per il Collettivo di Parma e nel ’75 è lui stesso a chiedere ad Eduardo di poter interpretare e dirigere Chi è cchiù felice ‘e me? e Gennariniello. Eduardo non solo acconsente, ma in una serie di incontri nella sua casa di via Aquilea gli dà indicazioni sulla regia e sull’interpretazione. Lo spettacolo ha un grande successo: è il maggio del ’75. "Paese Sera" titola: "Eduardo revoca il veto alle sue opere per un ventenne". Nell’80 scrittura Pupella Maggio, diventando il più giovane capocomico italiano, con_ Il voto_ di Salvatore Di Giacomo, regia di Virginio Puecher. Nell’83 fonda la Gitiesse, sua attuale società di produzione. Nel 1984 con Alida Valli e Marina Malfatti interpreta Il Malinteso di Albert Camus, regia di Sandro Sequi. Sempre nell’83 Gleijeses è impegnato nelle riprese de _Il caso Ettore Grande _per Rai Uno nel ruolo del titolo, diretto da Riccardo Tortora e Marisa Malfatti. Nell’86 fonda il Teatro Acacia a Napoli; nel ‘93 è direttore del Teatro Nazionale di Milano, nel ‘99 fonda il Teatro Stabile di Calabria, dal 2003 dirige il Teatro F. Cilea di Reggio Calabria e nel 2009 vince il bando europeo indetto dall’Eti per l’aggiudicazione del Teatro Quirino. Lavora nel cinema e in televisione con Cobelli, Luca e Luigi De Filippo, i fratelli Taviani, Sordi, Tognazzi, Brignone, Ranieri, Patroni Griffi, Servillo, Danieli, Girotti, Girone. In teatro è stato diretto, fra gli altri, da Squarzina, Monicelli, Guicciardini, Missiroli, Proietti, Caprioli, Pugliese, Calenda, Shammah, Marcucci, Arias. Fra le tante critiche scritte su di lui nel corso della sua carriera: "Il Viviani di Gleijeses è un Miracolo" Franco Quadri, La Repubblica (2000); "È talmente bravo che il resto della Compagnia rimane annichilito" Masolino D’Amico, La Stampa (2005); "Geppy Gleijeses dimostra in scena di essere l’erede di Eduardo De Filippo" Ugo Ronfani, Il Giorno (2007); "Tutto questo viene reso dal protagonista Geppy Gleijeses con una duttilità espressiva che vale più di una monografia sulla letteratura e l’etica del Novecento" Sergio Sciacca, La Sicilia (2015).
Nato a Catania, si è diplomato alla scuola di recitazione del teatro stabile della sua città nel 1977. Da allora ha partecipato a più di 80 produzioni del Teatro stabile di Catania, dell’Ater Emilia Romagna, del Teatro stabile di Genova, Inda Teatro Greco di Siracusa, Teatro Quirino di Roma, lavorando con Turi Ferro, Valeria Moriconi, Mario Scaccia, Ivo Garranni, Eros Pagni, Flavio Bucci, Beppe Pambieri, Tino Schirinzi, Geppy Gleijeses. È stato diretto da Giuseppe Di Martino, Giuseppe Dipasquale, Giancarlo Cobelli, Armando Pugliese, Roberto Guicciardini, Ennio Coltorti, Lamberto Puggelli. Nel cinema ha partecipato a circa trenta film, tra i quali Nuovo cinema paradiso di Giuseppe Tornatore, I Cento passi,_ La Meglio Gioventù_ di Marco Tullio Giordana,_ My name is Tanino_ di Paolo Virzì. In televisione ha preso parte a varie Fiction e film tv lavorando, fra gli altri, con Terence Hill, Claudio Amendola, Claudia Gerini, Luca Zingaretti, Philippe Noiret.