DANIELE GATTI
Punta di diamante del panorama musicale internazionale, uno dei più brillanti e apprezzati maestri della sua generazione, Daniele Gatti conduce il tradizionale Concerto finale a Piazza Duomo. Durante la sua ricca e prestigiosa carriera, ha diretto le più importanti orchestre del mondo. Oggi è il Direttore Musicale del Teatro dell’Opera di Roma e Consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra.
In programma musiche di Giuseppe Verdi dal repertorio francese, opere nate dall’importante sodalizio artistico che il compositore ebbe con la città di Parigi.
direttore Daniele Gatti
maestro del coro Roberto Gabbiani
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
musiche di Giuseppe Verdi
_Les Vepres Siciliennes _
Ouverture
Jerusalem
Chœur des Pèlerins: “O mon Dieu, vois notre misère”
_Macbeth _
Dances
Chœur “O Patrie! O noble terre”
_Les Vepres Siciliennes _
Ballet des Quatre Saisons
Don Carlos
Finale Atto II “Autodafé”
È Direttore Musicale del Teatro dell´Opera di Roma e Consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra. È stato Direttore principale della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e precedentemente ha ricoperto ruoli di prestigio presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre national de France, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Comunale di Bologna e l’Opernhaus di Zurigo. Tra le nuove produzioni da lui dirette si ricordano Falstaff con la regia di Robert Carsen (Londra, Milano, Amsterdam),_ Parsifal_ con la regia di Stefan Herheim (apertura Festival di Bayreuth 2008), Parsifal con la regia di François Girard (Metropolitan Opera di New York) ed _Elektra, La bohème, Die Meistersinger von Nürnberg, Il trovatore al Festival di Salisburgo. Ha inaugurato le stagioni della Scala con La traviata _e Don Carlo, Teatro in cui ha diretto anche _Lohengrin, Lulu, Die Meistersinger von Nürnberg, Falstaff _e Wozzeck. Tra gli impegni recenti Tristan und Isolde al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi e all’Opera di Roma, _Salome _con la RCO all´Opera di Amsterdam, La damnation de Faust e Rigoletto per l´inaugurazione delle stagioni dell’Opera di Roma, concerti con i Berliner Philharmoniker, l´Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, la Philharmonia Orchestra di Londra. Nel 2019 dirige l´Orchestra dell´Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Filarmonica della Scala, l´Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Staatskapelle Dresden e la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks. È stato insignito del Premio “Abbiati” e dell’onorificenza di Chevalier de la Légion d’honneur della Repubblica Francese.
L’orchestra che inaugurò il Teatro Costanzi il 27 novembre 1880 con la Semiramide di Rossini ha poco a che vedere con quella che conosciamo oggi. Dal 1880 varie gestioni guidarono il teatro senza riuscire a formare un complesso orchestrale stabile, per problemi economici e per la saltuarietà del lavoro. Una prima svolta si ebbe nel 1905 grazie alla sensibilità del Conte Enrico San Martino, allora assessore: indusse il Consiglio Comunale di Roma ad istituire l’Orchestra Municipale composta di cento elementi, molti dei quali provenienti dalla Banda Municipale. Questa fu di fatto l’Orchestra del Teatro Costanzi fino al 1926. La trasformazione in Teatro Reale dell’Opera spinse i dirigenti e l’amministrazione comunale a costituire un complesso orchestrale stabile, anche se con contratto stagionale, per non dover ricorrere a rinforzi professionali esterni. Per l’inaugurazione del Teatro Reale, il 27 febbraio 1928 con il Nerone di Boito, fu necessario infatti scritturare il Quartetto di Trieste. L’evoluzione definitiva avvenne nel 1935. Il Comune di Roma, tramite il Vice Governatore Marchese Dentice di Accadia in qualità di Direttore Artistico, deliberò l’organico delle maestranze del Teatro e fissò quello dell’Orchestra in 143 elementi compresi i professori della Banda, tra cui il professor Pietro Sordi (basso tuba), padre di Alberto. Solo negli anni Quaranta l’Orchestra divenne un vero e proprio complesso stabile del Teatro dell’Opera. Ciò ha permesso di raggiungere il prestigio internazionale le collaborazioni con i più importanti direttori, quali De Sabata, Gavazzeni, Karajan, Giulini, Sinopoli, Thomas Schippers, Maag, Rostropovič, Plasson, Tate, Muti e Gatti.
Il Coro dell’Opera di Roma prende parte alla vita artistica del Costanzi dal 1935 per volontà di Tullio Serafin, Direttore Artistico dell’allora Teatro Reale dell’Opera. Impegnato principalmente nel repertorio operistico a partire dal Settecento, il Coro si è distinto anche in ambito sinfonico e sacro, in concerti quali quelli alla Sala Nervi offerti dal Presidente Giorgio Napolitano a Sua Santità Benedetto XVI (2011; 2012). Di successo le tournée ad Hannover per l’Expo 2000, al Cremlino con Tosca (2003), a San Pietroburgo con _Nabucco _(2011), alla Sydney Opera con il Requiem di Verdi (2004). Fondamentali per la crescita qualitativa del Coro le collaborazioni con direttori d’orchestra quali Serafin, De Sabata, Gavazzeni, Karajan, Böhm, Bartoletti, Giulini, Patanè, Mehta, Prêtre, Solti, Gelmetti, Muti e Gatti. Direttori di Coro italiani e stranieri hanno garantito il mantenimento del livello musicale della Compagnia. Tra di loro i maestri Conca, Lazzari, Boni, Benaglio, Parodi, Meister, Seminara e Andrea Giorgi. Diretto dal 2010 dal Maestro Roberto Gabbiani, il Coro ha intrapreso l’attività anche in ambito cameristico. Il Complesso ha eseguito in prima nazionale la Petite messe solennelle di Rossini nella revisione di Philip Gossett. Con la collaborazione del Vicariato di Roma ha divulgato le musiche di Mendelssohn, Schumann e Brahms nelle chiese di Roma. Il Maestro Muti ha diretto il Coro nel Concerto a Palazzo Montecitorio per il 150° dell’Unità d’Italia, al Festival di Salisburgo 2013 nel Nabucco e in tournée a Tokyo, nei teatri Bunka Kaikan e NHK con Simon Boccanegra e Nabucco, nel 2014.