Le "forme" del pensiero
Un incontro tra Arte e Psicoanalisi
L’incontro con l’Arte provoca un’attivazione dei nostri sensi e dei nostri sentimenti, in grado di riportarci al contatto emotivo con qualcosa di non detto, di indicibile o non ancora pensato, ma che è già dentro ognuno di noi. Ciò avviene attraverso un "oggetto" esterno concreto e percepibile, l’opera d’arte in ogni sua forma, che crea una comunicazione dei sistemi inconsci tra l’artista e lo spettatore e viceversa.
La 2a Rassegna di Arte e Psicoanalisi, con il patrocinio della Società Psicoanalitica Italiana, propone una serie di eventi artistici commentati secondo una prospettiva psicoanalitica.
dalle ore 10.30 alle ore 12.00IL RITRATTOConcerto per Fotografia e Violino
fotografie di Anna Di Prospero, Stephanie Gengotti, Alisa Resnik, Annette Schreyer
compositore e violinista Gabriele Rendinacommenta Francesco Castellet y Ballaràa cura di Ilaria Prili
Il ritratto e l’autoritratto costituiscono il tentativo di rappresentare l’altro e noi stessi, che ha come equivalente in Psicoanalisi la messa in parole delle emozioni, dei sogni, del mondo interno.
La voce del violino accompagna i ritratti di quattro affermate fotografe e intende avvicinarci, cosí come la musica delle parole in analisi, alla magia dell’incontro con lo sconosciuto in noi e nell’altro. Francesco Castellet y Ballarà , neurologo, psichiatra e psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana, interessato alle arti visive, dialoga sulla rappresentazione come espressione delle emozioni sia nell’esperienza artistica che in quella psicoanalitica.
dalle ore 12.15 alle ore 13.30LA CRISE DE L’EDUCATION
Video-artist Angela Marzullo
introduce Anna Cestelli Guidicommenta Gabriela Goldsteina cura di Clelia De VitaUna riflessione sul tema dell’educazione ispirata alla posizione della filosofa tedesca Hannah Arendt, nota per i suoi lavori di ricerca sull’educazione ideale, basata su principi conservatori coniugati alla modernità, a partire dal testo La crisi della cultura. La realizzazione di questo progetto è collocata all’interno di un complesso di edilizia popolare modernista degli anni ’70, in cui il riferimento al pensiero della Harendt è rappresentato nel contrasto tra l’architettura dell’edificio e il dialogo tra due adolescenti . Commenta Gabriela Goldstein, psicoanalista dell’Asociaciòn Psicoanalìtica Argentina, architetto, esperta di Arte e Psicoanalisi, editor del volume Art in Psychoanalysis: A Contemporary Approach to Creativity and Analytic Practice, IPA-Karnac.dalle ore 16.00 alle ore 17.00IL SOGNO DI ATHALIE
da J. Racine
interpretazione di Fulvia De Thierry (Athalie) e Maria Luigia Malatesta (Jesabel)esecuzione musicale di Lorenzo Massotti (viola)costumi Fabrizio Maria Garzi Malusardiregia Michele Suozzocommenta Manuela Frairea cura di Sabrina GubbiniUna tragedia in cui la passione per l’intelligenza e l’odio per la superstizione comportano la rinuncia all’amore materno e alla propria stessa vita. Athalie è la protagonista della tragedia di Racine , in cui sacrifica il proprio amore di donna alla ragion di stato e per questo sconterà le sue colpe con la morte. Manuela Fraire, psicoanalista particolarmente attenta al "femminile", interpreta e spiega un sogno di Athalie, in cui si condensa il dramma di tre generazioni di stirpe regale.dalle ore 17.15 alle ore 19.00NESSUNO CI GUARDA
scritto e interpretato da Eleonora Danco
commenta Amedeo Falci
a cura di Adriana D’Arezzo
Ricordi d’infanzia irrompono all’improvviso, come inciampi imprevisti impongono soste e nuove letture del passato. Eleonora Danco mette in scena il dialogo tra parti adulte e parti infantili della mente. Un dialogo che, da sempre indagato dalla psicoanalisi, possiede la folgorante immediatezza dello sguardo bambino, grida la sofferenza del mancato incontro, e non perde la speranza che si ponga rimedio al "nessuno ci guarda". Commenta Amedeo Falci, neuropsichiatra infantile, psicoanalista di bambini e adolescenti, esperto delle competenze comunicative madre-bambino.
a cura di Claudia Spadazzi e Francesco Castellet y Ballarà
con la collaborazione di Adriana D’Arezzo, Clelia De Vita, Sabrina Gubbini
e il patrocinio della Società Psicoanalitica Italiana
Enrico Medioli