THE DUBLINERS
Part 2
12: IVY DAY
James Joyce
Sono sfilati come in un corteo i personaggi di Joyce, rinvenuti, rianimati dai loro riferimenti "vitali": la patria, Dio e la tradizione. Ora resta una scia lunga e indefinita che racconta come si sia evoluto il concetto di vita in una parte del mondo così rinunciataria come l’Irlanda. Sono passati anni e le persone sono lì che aspettano che qualcosa o qualcuno li tragga in salvo dalla loro afasia, ci si confronta con la nuova generazione di dublinesi, i loro desideri, la loro memoria, i loro sogni, che eternamente restano sogni, chimere di un mondo che non sembra appartenere loro. Cos’è l’attesa, la speranza che il tempo sistemi le cose? I dublinesi si dicono:" che finalmente smetta di piovere e che la modernità finalmente ci avvolga in una spirale di vere sensazioni, di cose provate e non raccontate da altri, e che entri nel nostro sangue il senso di una esperienza che si chiama vita, coraggio e determinazione. Abbiamo lasciato i dublinesi in un pub, a cantare WILD ROVER, ubriachi e dimentichi della loro povera esistenza fatta di niente e oggi, gli stessi, si giocano gli anni della giovinezza a sfuggire da quelle stesse reti da cui si allontanò il giovane James Joyce, che di questo forse non si pentì mai.
Giancarlo Sepe
NUOVO ALLESTIMENTO
uno spettacolo ideato e diretto da** Giancarlo Sepe**
prodotto da Marioletta Bideri per Bis Tremila srl in coproduzione con Teatro Stabile D’Abruzzo
con la compagnia del Teatro La Comunità
(in o. a.)
Giulia Adami, Lucia Bianchi, Paolo Camilli, Federico Citracca, Manuel D’Amario, Giorgia Filanti, Federica Fruscella, Michele Galasso, Giulia Maulucci, Pietro Pace, Caterina Pontrandolfo, Francesco Sechi, Federica Stefanelli, Guido Targetti
e con la partecipazione speciale di Pino Tufillaro
scene e costumi** Carlo De Marino**
light designer Umile Vainieri
elettricista Marco Laudando
musiche a cura di** Harmonia Team**
con la collaborazione di** Davide Mastrogiovanni**
ufficio stampa Cinzia D’Angelo
assistente di produzione **Francesco Anzalone **
organizzazione** Teresa Rizzo**
distribuzione Bis Tremila Srl e Teatro Stabile D’Abruzzo
si ringrazia per la collaborazione** Spanensemble,Fonolight srl, Move Show Service Future, Rancati Roma, Michele Marsili, Hilda Avila Quezada, Fabiana Di Marco **
Inizia giovanissimo la sua attività teatrale formando una sua compagnia e allestendo testi comici del teatro russo e di narrativa contemporanea italiana e straniera. Sono moltissimi gli allestimenti di autori italiani e stranieri che ha curato nel corso della sua carriera registica, tra i più importanti: Williams, Brecht, Sartre, Vitrac, Gogol, Fonvizin, Jarry, Weiss, Pirandello, Fabbri, Cechov, Ibsen, Arrabal, E. De Filippo, Lorca, Strindberg, Rosso di San Secondo, Euripide. Fonda il Teatro La Comunità nel 1972 e dopo 10 anni di lavoro di ricerca e di laboratori teatrali raggiunge il successo con la Triade: In Albis, Zio Vania, Accademia Ackermann. Con quest’ultimo spettacolo debutta al Festival di Spoleto nel 1978 conseguendo un successo straordinario. Determinanti sono gli incontri con Romolo Valli, Lilla Brignone, Uberto Bertacca, alla fine degli anni ’70. Vince il premio UBU nel 1983 per Così è se vi pare con la grande Lilla Brignone. Nelle stagioni teatrali successive amplia i suoi progetti, confrontandosi con altri artisti della scena "ufficiale" quali Mariangela Melato da cui scaturiscono: Vestire gli Ignudi, Medea, Anna dei miracoli, e con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice con i quali allestisce: Marionette che passione, Le bugie con le gambe lunghe e Care conoscenze e cattive memorie, Il Marito Ideale. Dal 1985 e per tre stagioni consecutive progetta e realizza tre spettacoli in cui definisce il suo linguaggio teatrale e il rapporto fra testo non drammaturgico e narrazione scenica. Si avvale a tale scopo di S. Fitzgerald, D’Annunzio, e l’opera omnia di Beckett. Nel 1992 realizza Pazza, con Ottavia Piccolo ed_ Edipo Re_ al teatro greco di Siracusa, con Giancarlo Sbragia; nel 1993 La storia di Zazà, con Milva; nel 1994 Macbeth, con Franco Branciaroli; nel 1996 Il re muore, con Paolo Ferrari. Nel 1997 debutta al Festival "La Versiliana" con E ballando… ballando che girerà per più di quattro anni in Italia e all’estero (in Sud America). Nel 1998 Sepe realizza Puccini, lavoro dedicato alle Opere e ai Personaggi del Grande Musicista e Lezioni di canto, con Paolo Ferrari; nel 1999 con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice L’amante inglese di Marguerite Duras. Sempre nel 1999 mette in scena Madame Bovary spettacolo di grande successo, ed allestisce Marathon - la città della musica, in prima al Festival "La Versiliana" e poi in tournée a Roma, Firenze e Napoli. Nel 2001 allestisce nel suo spazio del Teatro La Comunità, lo spettacolo Cine H approfondendo ancor di più la sua ricerca di un linguaggio teatrale che preveda una forte interazione tra parola e gesto, questo percorso è alla base anche del nuovo spettacolo con Monica Guerritore che debutta sempre nel 2001, Carmen, secondo capitolo di una ideale trilogia al femminile che si concluderà nel 2003 con La signora dalle camelie. Nel frattempo la sperimentazione dà vita, sempre nel 2001, ad un nuovo spettacolo al Teatro la Comunità: Favole di Oscar Wilde, lavoro di grande successo che proroga per quattro stagioni consecutive arrivando a toccare le 400 repliche e vincitore nel 2004 del premio ETI "Gli Olimpici Del Teatro" come miglior spettacolo d’innovazione. Riprende come attore sostituendo Aroldo Tieri nella stagione 2005 ne L’amante inglese. Nel 2006 crea per il Teatro la Comunità un ultimo gioiello: La casetta, disperato appello perché il teatro non chiuda e un nuovo omaggio a uno dei suoi autori preferiti durante la Notte Bianca: Cento anni in una notte: Beckett a palazzo Altemps. È in scena al teatro Eliseo di Roma con Shakesperaelow. Tra gli spettacoli che Sepe ama ricordare: Vienna, Atto senza parole, Iliade (Festival di Spoleto 1980), Casa di bambola, tutti presenti in festival di importanza internazionale quali il Festival di Nancy, il Festival di New York, La Versiliana Festival ed il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Per la lirica ha curato nel 1979 per il Comunale di Firenze: Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti con Alfredo Kraus e la direzione di Gabriele Ferro. La Traviata per La Fenice di Venezia, direttore Marcello Viotti, rappresentata all’opera di Pechino in Cina. Cura spettacoli per Andrea Giordana di grande successo, quali Otello, Un ispettore in casa Birling e_ Il Bell’Antonio_. Nel 2010 idea e realizza per il Teatro Eliseo NAPOLETANGO, un successo che replica per 2 stagioni e porta anche al Coliseum di Londra. Poi nelle ultime stagioni: Il dr Jekyll e mr. Hyde – Morso di luna nuova (premio Le Maschere 2011) – Molto Rumore per nulla. _Beniamino _– Beckett in camera da letto, infine il grande successo di quest’anno: AMLETO (ovvero gravi incomprensioni all’Hotel du Nord) da lui scritto, ideato e diretto. Quest’anno ha allestito lo spettacolo _La professione della signora Warren _di George Bernard Shaw all’Eliseo di Roma.
Nata a Urbino nel 1985, frequenta il Corso propedeutico e biennio di pedagogia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico" e partecipa al Progetto di Alta Formazione presso Pontedera Teatro. Si laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo presso La Sapienza di Roma. Prende parte agli spettacoli:_ Il canto di amore di Oreste_ di S. Cardone, _Inquietudine _di R. Bacci, _Amleto _di P. Borowski, Carillon cadere di R. Latini, _Il paese lontanodi _R. Corradino, _Fuori sede _di L. Pizzurro, Molto rumore per nulla di G. Sepe.
Formatosi alla Scuola Biennale di Teatro e Improvvisazione Teatrale (Liit), studia, fra gli altri, con Luca Ronconi, Massimo Venturiello, Giorgio Rossi, Luigi Maria Musati. Con quest’ultimo lavora in diversi spettacoli teatrali. Lavora con produzioni di prosa e format d’improvvisazione teatrale. È approdato in tv come il coniglio rosa nello spot di una famosa marca di biscotti.