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56

Luca Ronconi

PORNOGRAFIA

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Teatro

Sinossi

Luca Ronconi torna a Spoleto per la quinta volta. Un’intensa collaborazione, voluta fortemente dal direttore artistico Giorgio Ferrara, che vede, nella presenza costante al Festival del grande regista, con la sua straordinaria forza creativa, un contributo irrinunciabile per restituire a questa manifestazione il suo più alto significato.

Con l’inizio della collaborazione tra il Centro Teatrale Santacristina e il Festival dei Due Mondi di Spoleto, Ronconi ha presentato, nell’ambito del festival, nel 2008 una serie di lezioni aperte su Ibsen, nel 2009 uno studio sul Gabbiano di Cechov dal titolo Un altro gabbiano, nel 2011 ha messo in scena La modestia di Spregelburd e nel 2012 In cerca d’autore. Studio su "Sei personaggi" di Luigi Pirandello, spettacolo che è nato da un progetto triennale con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico" e che, dopo il fortunato debutto a Spoleto, è approdato nell’ottobre 2012 al Piccolo Teatro Studio di Milano.

In linea con il legame tra formazione e produzione di spettacoli, che caratterizza da sempre il Centro Teatrale Santacristina, quest’anno Ronconi, porta in scena Pornografia, testo che è stato oggetto di studio durante il laboratorio di agosto-settembre 2012, occasione nella quale è nata una riduzione teatrale del romanzo suddivisa in dieci scene. Lo spettacolo è prodotto dal Centro Teatrale Santacristina in coproduzione con il Piccolo Teatro di Milano.

A portare in scena i due protagonisti sono Riccardo Bini e Paolo Pierobon, due attori affermati che hanno condiviso il successo di molti spettacoli di Ronconi, accompagnati da un gruppo di attori come Ivan Alovisio, Loris Fabiani, Lucia Marinsalta, Michele Nani, Franca Penone, Valentina Picello e Francesco Rossini, alcuni dei quali già impegnati nel laboratorio Santacristina 2012.

Luca Ronconi con Pornografia di Witold Gombrowicz affronta ancora una volta la realizzazione scenica di un’opera non teatrale. Il Maestro resta sempre fedele alla parola, al testo dell’autore: non si tratta, infatti, di una sceneggiatura del testo, ma di una trasposizione, di una lettura analitica del romanzo attraverso gli strumenti che sono quelli del teatro, a partire dagli attori.

Nel pensiero del regista il tema-chiave del romanzo è quello che lo stesso Gombrowicz ha enucleato: "due signori di mezza età restano affascinati dall’incontro con un ragazzo e una ragazza e si stupiscono della relativa indifferenza dei due, mentre loro immaginano le infinite potenzialità erotiche di questa coppia". Ad una prima analisi si potrebbe pensare solo ad un rapporto tra vecchi e giovani, ma la relazione che s’instaura tra queste persone, da una parte Witold e Federico e dall’altra i giovani Carlo e Enrichetta, è molto più sottile e profonda, e assolutamente non generazionale. In realtà i due protagonisti mettono in atto una vera e propria aggressione alla giovinezza altrui, che è tutt’altra cosa. Assistiamo al tentativo di trasformare quella giovinezza o perfino di distruggerla.

Pornografia è un romanzo particolare in cui l’autore si nomina ripetute volte "io", "Witold", "io scrittore". Così si fa protagonista e, al tempo stesso, si nasconde nell’altra figura, Federico, che lo accompagna e che lo spinge a continue e perverse avventure. La parola "pornografia" non riguarda di fatto le azioni, ma i pensieri di Witold che hanno bisogno del personaggio di Federico per rappresentarsi. Per Ronconi "il vero Voyerismo pornografico è quello verso se stessi, lo sguardo che ognuno non osa rivolgere verso di sé, verso la propria parte negativa e la riflette sugli altri."

WITOLD GOMBROWICZ

Witold Gombrowicz, nato a Maloszyce nel 1904 e morto a Vence nel 1969, è considerato il più grande scrittore polacco del Novecento. Ha vissuto a Varsavia fino allo scoppio della guerra, poi a Buenos Aires. Di ritorno in Europa, è stato prima a Berlino e poi in Francia. In Italia le sue opere sono state pubblicate da Feltrinelli a cura di Francesco Cataluccio; assieme ai romanzi come Cosmo e Diario, Gombrowicz è noto per le sue opere teatrali che sono state rappresentate anche in Italia negli anni Sessanta come Operetta e Iwona, principessa di Borgogna.


LUCA RONCONI

Nato nel 1933 a Susa in Tunisia, Luca Ronconi si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma nel 1953 ed esordisce come attore in Tre quarti di luna con la regia di Luigi Squarzina. Attore in spettacoli di Orazio Costa, Giorgio De Lullo e Michelangelo Antonioni, inizia nel 1963 a lavorare come regista con la compagnia di Corrado Pani e Gianmaria Volontè. È la straordinaria e fortunatissima messa in scena nel 1969 dell’Orlando Furioso di Ariosto, nella riduzione elaborata da Edoardo Sanguineti, a portarlo al successo internazionale. Nel corso degli anni collabora con diverse istituzioni teatrali: dal 1975 al 1977 è Direttore della Sezione Teatro alla Biennale di Venezia e tra il 1977 e il 1979 fonda e dirige il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato, dove mette in scena Baccanti di Euripide e La torre di von Hofmannsthal. Negli anni Ottanta, fondamentali tappe del percorso di ricerca ronconiano, considerate anche come indiscutibili vertici della storia del teatro italiano del dopoguerra, sono Ignorabimus di Holz (1986), Dialoghi delle carmelitane di Bernanos (1988) e Tre sorelle di Cechov (1989).

Dal 1989 al 1994 è direttore del Teatro Stabile di Torino, nel 1994 è nominato direttore del Teatro di Roma e dal 1999 al 2010 è direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, realizzando negli anni numerosi e importanti spettacoli. Tuttora dirige la Scuola per attori dello stabile milanese. Nel 2002 fonda con Roberta Carlotto il Centro Teatrale Santacristina, unità di produzione e formazione che dirige nella struttura creata nella campagna tra Gubbio e Perugia. Nel 2006 è invitato a dirigere a Torino cinque spettacoli, che costituiscono il "Progetto Domani", promosso in occasione delle Olimpiadi invernali.

Come regista lirico, alla frequentazione dei "classici" dell’opera italiana (Verdi, Bellini, Puccini e, soprattutto, Rossini), ed europea (Bizet e Wagner), Ronconi accompagna un interessante lavoro di studio sui territori meno battuti del teatro musicale, come la grande stagione del Barocco italiano (Rossi e Monteverdi) o la produzione operistica contemporanea, tra cui Il caso Makropulos di Janácek e Il giro di vite di Britten. Ha diretto anche le versioni televisive di alcuni dei suoi spettacoli più importanti ed è curatore e allestitore di mostre.

Molti spettacoli hanno ottenuto prestigiosi premi e riconoscimenti, quali il VI Premio Europa per il Teatro di Taormina Arte (aprile 1998); il Premio UBU come migliori spettacoli delle rispettive stagioni teatrali per "Progetto sogno" nel 2000, Lolita nel 2001, Infinities nel 2002, Professor Bernhardi nel 2005 e per "Progetto Domani" nel 2006 e, più recentemente, il Premio Nazionale della Critica per il "Progetto Lagarce" e il Premio ETI come migliore spettacolo per Sogno di una notte di mezza estate. Gli è stato conferito nel 2008 dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio "Antonio Feltrinelli" per la Regia teatrale e ha ricevuto lauree honoris causa dalle Università di Bologna (1999), Perugia (2003), Urbino (2006) e Venezia (2012). Nell’ambito della Biennale Teatro di Venezia, nell’agosto 2012 ha ritirato il Leone d’Oro alla Carriera, mentre nel marzo 2013, in occasione dei suoi ottant’anni, il Sindaco di Milano gli ha consegnato il Sigillo della Città.

MARCO ROSSI

Classe 1961, nato a Firenze, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze alla scuola di Antonio Capuano. Ha collaborato, come assistente, con lo scenografo Maurizio Balò. Ha realizzato le scenografie degli spettacoli di Luca Ronconi Amor nello specchio di G. B. Andreini (Ferrara, 2002), Peccato che fosse puttana di John Ford (Teatro Farnese di Parma, 2003, coprodotto dal Piccolo Teatro e messo in scena anche al Teatro Studio), Diario privato di Paul Léautaud (Teatro Argentina di Roma, 2005), I soldati di Jakob Lenz (Piccolo Teatro, Teatro Studio, 2005), Inventato di sana pianta, ovvero gli affari del barone Laborde di H. Broch (Piccolo Teatro, Teatro Grassi, 2007, premio UBU per la migliore scenografia), Itaca di Botho Strauss e L’antro delle ninfe a cura di M. Trevi (progetto "Odissea doppio ritorno", Teatro comunale di Ferrara, settembre 2007), Giusto la fine del mondo, sempre di Jean-Luc Lagarce, regia Luca Ronconi (Piccolo Teatro, Teatro Studio, 2009), La modestia di R. Spregelburd (Festival di Spoleto, Teatro Caio Melisso, giugno 2011), Il panico di R. Spregelburd (Piccolo Teatro, Teatro Strehler, 2013).

PAMELA CANTATORE

Architetto e light designer, Pamela Cantatore nasce a Bari nel 1983, dove studia Architettura presso il Politecnico. Dopo la laurea, Frequenta a Milano il corso di Alta Formazione "Hotel Experience Design". Da qui, in collaborazione con lo Studio Rossi Cattaneo di Milano comincia ad occuparsi della progettazione nel campo dell’ospitalità a livello internazionale, con progetti in Russia, Giappone e Svizzera e in Italia e con lo Studio Susanna Antico per la progettazione di piani della luce in Belgio. Nel 2010 si avvicina al mondo della luce grazie al Master in Lighting Design presso la Sapienza a Roma e comincia la fondamentale collaborazione in questo settore con il light designer A.J. Weissbard su progetti importanti al Piccolo Teatro di Milano, al San Carlo di Napoli, al Palazzo di Venaria Reale a Torino, al Festival di Spoleto, alla Royal Opera House in Oman e al Teatro Mikhailovsky a San Pietroburgo. Oggi vive a Milano e lavora per il teatro e l’architettura. Recentemente ha collaborato allo spettacolo Buco al Teatro Goldoni di Venezia.

RICCARDO BINI

Nato a Firenze, si diploma all’Accademia di Belle Arti. Nel 1978 partecipa al Laboratorio di Progettazione Teatrale di Prato e allo spettacolo La torre di Hofmannsthal, regia di Ronconi. Tra il 1978 e il 1984 segue il primo anno dell’Accademia d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico" di Roma e della Bottega dell’Attore diretta da Vittorio Gassman, lavora con Ugo Chiti, Elio De Capitani, Giancarlo Cobelli, Mario Martone, Piero Maccarinelli. Dal 1985 collabora con Ronconi partecipando a molti suoi spettacoli, tra i quali La serva amorosa di Goldoni, Ignorabimus di Arno Holz, Strano interludio di O’Neill, L’uomo difficile di Hofmannsthal, Gli ultimi giorni dell’umanità di Kraus, Misura per misura di Shakespeare, L’affare Makropulos di Capek, verso "Peer Gynt" da Ibsen, Ruy Blas di Hugo, I fratelli Karamazov di Dostoevskij, Alcesti di Samuele di Savinio, quindi, al Piccolo La vita è sogno di Calderón de la Barca, per il quale ha vinto il Premio Ubu come miglior attore non protagonista nel ruolo di Clarino, I due gemelli veneziani di Goldoni, Candelaio di Bruno, Rane di Aristofane, Peccato che fosse puttana di Ford, La centaura di Andreini, Professor Bernhardi di Schnitzler, Troilo e Cressida di Shakespeare (allo Stabile di Torino), Il ventaglio di Goldoni, Itaca di Botho Strass, Sogno di una notte di mezza estate, Giusto la fine del mondo di Jean-Luc Lagarce e Il mercante di Venezia di Shakespeare, La compagnia degli uomini di Edward Bond, Il panico di Rafael Spregelburd.

PAOLO PIEROBON

Attore di teatro, cinema e televisione, Paolo Pierobon diplomatosi alla Civica Scuola d’Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano, riceve nel 2004 il premio dell’Associazione Nazionale Critici Italiani come miglior attore emergente per gli spettacoli Finale di partita di Samuel Beckett (regia Lorenzo Loris) e Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo (regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani).

Nel 2008 interpreta il ruolo di Levin in Anna Karenina di Tolstoj, nella messinscena di Eimuntas Nekrosius, e vince il Premio Ubu come miglior attore non protagonista. Nel 2009, ancora con Elio De Capitani, è Ian in Blasted di Sarah Kane; Luca Ronconi lo dirige al Festival di Spoleto in un’inedita versione de Il gabbiano di Cechov (Un altro gabbiano) dove interpreta lo scrittore Trigorin, quindi, nella stagione 2010/2011, ne La compagnia degli uomini di Edward Bond, al Piccolo Teatro di Milano, in Nora alla prova da "Casa di bambola" da Ibsen al Teatro della Corte di Genova, ne La modestia di Rafael Spregelburd presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al Mittelfest di Cividale del Friuli e al Piccolo; nella stagione 2011/12 gli affida il ruolo di Mauler in Santa Giovanna dei macelli di Brecht, nel 2013 è Emilio ne Il panico ancora di Spregelburd, sempre al Piccolo Teatro. Tra le ultime interpretazioni, anche La malattia della famiglia M., scritto e diretto da Fausto Paravidino.

Al cinema debutta nel 1998 in Pompeo, mediometraggio di Paolo Vari e Antonio Bocola. L’anno successivo è protagonista, con Sandra Ceccarelli, di Guarda il cielo (Stella, Sonia, Silvia) di Piergiorgio Gay. Nel 2005, in Come l’ombra di Marina Spada, è un professore di russo. Partecipa a diversi film del regista Federico Rizzo, tra cui Lievi crepe sul muro di cinta del 2003 dove interpreta (da protagonista) un poeta emarginato, e Fuga dal call center del 2008 in un cameo. Nello stesso anno è diretto da Marco Bellocchio in Vincere in cui è il fascista Bernardi. Marina Spada l’ha diretto anche ne Il mio domani. In televisione, recentemente è stato diretto da Maurizio Zaccaro ne Lo smemorato di Collegno (Avvocato Farinacci) ed è tra i protagonisti di Squadra antimafia - Palermo oggi. Ha un nuovo film in uscita: La prima neve di Andrea Segre.

IVAN ALOVISIO

Classe 1982, nato a Torino, si diploma alla Scuola di Teatro del Piccolo nel luglio del 2008. Nel corso del triennio scolastico partecipa a spettacoli a cura di Enrico D’Amato e di Gianfranco de Bosio. Diretto da Luca Ronconi, recita L’opera seria e prende parte a produzioni come Il ventaglio di Carlo Goldoni e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. Sempre durante il triennio, lavora a spettacoli ospitati al Piccolo, tra cui Assassinio nella cattedrale, Il povero Piero e Il re muore con la regia di Pietro Carriglio. Nel 2009, nuovamente diretto da Ronconi, interpreta il ruolo di Bassanio nel Mercante di Venezia di Shakespeare. Nel 2010 è Stavrogin nei Demoni di Dostoevskij con la regia di Peter Stein, Premio UBU come migliore spettacolo dell’anno. Al Piccolo ha recitato anche in Settimo-La fabbrica e il lavoro, regia Serena Sinigaglia (2012) e Giulio Cesare di Shakespeare, regia Carmelo Rifici. Tra le sue interpretazioni più recenti, Macbeth, di Shakespeare, regia Andrea de Rosa e Zio Vanja, di Cechov, regia Emiliano Bronzino, entrambi del 2012. Ha vinto il Premio Hystrio alla vocazione teatrale 2008. Per il cinema, ha lavorato con Mario Martone in Noi credevamo (2010), nel film indipendente Ainom, regia di Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofano (2011). Per la tv, nell’episodio Una lama di luce della serie tratta dai romanzi di Andrea Camilleri Il commissario Montalbano, regia Alberto Sironi (2013).

LORIS FABIANI

Nato a Melzo (Milano) nel 1983, Loris Fabiani si è diplomato presso l’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica "Silvio D’Amico" di Roma nel 2008 e ha vinto il "Premio UBU 2011" come miglior attore under 30 per lo spettacolo History Boys con la regia di Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Lavora per il Teatro dell’Elfo di Milano, interpretando Demetrio nel Sogno di una notte di mezza estate e Lockwood in History boys. Ha recitato nei film Il Grande Sogno e Vallanzasca diretti da Michele Placido. Con il progetto "Lunanzio e Lusilla - La Trilogia", da lui scritto e diretto, ha vinto la borsa teatrale "Anna Pancirolli 2010". È responsabile di uno spazio artistico presso la Fabbrica del Vapore, all’interno dell’"Accademia del gioco dimenticato" a Milano. Per la televisione ha girato gli spot pubblicitari di Sprite, San Pellegrino, Allianz, Sammontana.


DAVIDE FUMAGALLI

Giovanissimo, è alla sua prima importante esperienza in teatro.


LUCIA MARINSALTA

Classe 1989, è allieva della Scuola di Teatro del Piccolo.

Nel 2012 ha preso parte allo spettacolo Giulio Cesare di Carmelo Rifici.

MICHELE NANI

Nato a Perugia, Michele Nani frequenta la scuola del Piccolo Teatro di Milano fondata e diretta da Giorgio Strehler. Nel 1993 comincia il suo percorso professionale proprio con Strehler che lo vuole in Madre Coraggio di Sarajevo, Lux in tenebris, La grande magia e Il Temporale. Alla morte di Strehler, dopo una partecipazione estiva al festival di Spoleto nel 1997 ne L’agnello del povero, per la regia di Franco Però, incontra Luca Ronconi che lo chiama a interpretare diversi suoi spettacoli allestiti tra Perugia (Teatro Stabile dell’Umbria) e il Piccolo Teatro di Milano, tra i quali Memorie di una cameriera, Il Sogno, Quel che sapeva Maisie, Peccato che fosse puttana, Le Baccanti, Le Rane e Il Professor Bernhardi, fino al 2006. Tra il 1999 e 2009 lavora inoltre con Gigi Proietti in Socrate, con Giuseppe Manzari in Gorgo di terra, con Nicola Russo in Storia di Ermengarda, con Stefano Alleva in In alto mare, con Roberto Valerio al Teatro di Pistoia nello spettacolo Il vantone di Pier Paolo Pasolini.

FRANCA PENONE

Franca Penone è diplomata presso la scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi dove ha studiato, tra gli altri, con Marisa Fabbri, Mauro Avogadro, Franca Nuti, Claudia Giannotti. Durante la sua attività teatrale ha collaborato con registi quali Mario Missiroli (Sei personaggi in cerca d’autore, Teatro di Roma), Claudio Longhi (La peste, La folle giornata o il matrimonio di Figaro, Teatro Stabile di Torino), Walter Le Moli (Antigone, Didone, Gli incostanti, Teatro Stabile di Torino), Ninni Bruschetta (Che farai fra Jacopone, Teatro Stabile dell’Umbria), Luca Ronconi (sotto la cui direzione ha preso parte a spettacoli tra i quali Peer Gynt, Diario di una cameriera, Lolita,  I due gemelli veneziani, La centaura,  Lo specchio del diavolo)  e Peter Stein (I demoni) e Mario Martone (Operette morali) . Dal 2006 al 2008 ha fatto parte della compagnia degli Attori Permanenti creata dalla sinergia tra Teatro Due di Parma, Teatro di Roma, Teatro Stabile di Torino. Si è laureata con lode in Storia delle Donne presso l’Università degli Studi di Torino. Nella stagione 2011-2012 è stata in scena con le Operette morali di G. Leopardi per la regia di M. Martone.

VALENTINA PICELLO

Si diploma nel 2002 presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Partecipa a diversi spettacoli di Luca Ronconi: La vita è sogno, di Calderón de la Barca, Lolita di Nabokov, Phoenix della Cvetaeva, Infinities del matematico John Bwarrow, e Il panico, di Rafael Spregelburd. Nel 2003 vince il premio Hystrio alla Vocazione. Interpreta Bruto nel Giulio Cesare della Societas Raffaello Sanzio. Lavora con Emma Dante, Paolo Rossi, Teatro della Tosse, Claudio Autelli, Vitaliano Trevisan, Fabrizio Parenti, Carlo Cerciello. Renzo Martinelli la dirige in Incendi di W. Mouawad, Lotta di negro e cani di B. M. Koltès e Maria di A. Nove. È finalista per il premio Virginia Reiter nel 2011. Roberto Rustioni la dirige in Tre Atti Unici da Anton Cechov nel 2012. Ha lavorato anche con la Compagnia Carrozzeria Orfeo. Fa parte della compagnia Idiot Savant di Milano.

FRANCESCO "BOLO" ROSSINI

Nato a Perugia, Francesco Rossini si è formato presso la Scuola del Teatro Stabile dell’Umbria. Negli anni ‘80 fa le sue prime esperienze con la Compagnia Fontemaggiore diretta da Giampiero Frondini e ottiene i primi riconoscimenti (Premio ETI Scenario nel 1991) con il gruppo Area Piccola, da lui fondato nella città umbra. Negli anni successivi sono importanti le esperienze milanesi al Piccolo Teatro con Paolo Rossi e Giampiero Solari e col Teatro dell’Elfo diretto da Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Nella seconda metà degli anni ’90 incontra Luca Ronconi, con il quale lavora in diversi spettacoli, non ultime le produzioni per i XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. Ha affrontato ruoli di rilievo come Amleto, Woyzeck e altri personaggi problematici, e ruoli comici come Arlecchino o certi "fool" shakespeariani. Nascono così le collaborazioni con artisti come David Riondino e Dario Vergassola o musicisti, classici e non, per una serie di esperienze di interplay che vanno dalla lettura all’improvvisazione. Lavora anche per il cinema, con registi come Liliana Cavani e Pupi Avati, e per la televisione, in diverse serie (Elisa di Rivombrosa, La Squadra, R.I.S., Terapia d’urgenza, Rex).Lo spettacolo viene rappresentato nello storico Teatro Francesco Torti di Bevagna che si trova all’interno del Palazzo dei Consoli ed è decorato dai pittori Domenico Bruschi e Mariano Piervittori.

Crediti

Programma

di Witold Gombrowicz

traduzione Vera Verdiani


scene Marco Rossi

luci Pamela Cantatore


regia Luca Ronconi

regista assistente Riccardo Massai

assistente alla regia Fulvio Accogli

assistente scenografa Giulia Breno


con Riccardo Bini, Paolo Pierobon

e con Ivan Alovisio, Loris Fabiani, Davide Fumagalli, Lucia Marinsalta, Michele Nani, Franca Penone, Valentina Picello, Francesco Rossini


foto Luigi Laselva


direttore di scena Angelo Ferro

primo attrezzista Mario Gaiaschi

attrezzista Valentina Lepore

primo macchinista Matteo Benini

macchinisti Luigi Baggini, Marco Premoli, Alessio Rongione

elettricista Matteo Testa

fonico Luca Mazzucco

sarta Marisa Cosenza
truccatrice Nicole Tomaini

delegate di produzione Claudia Di Giacomo, Maria Zinno

per il Piccolo Teatro di Milano Ufficio Produzione e Organizzazione Eugenia Torresani


un progetto a cura di Roberta Carlotto

una coproduzione Centro Teatrale Santacristina, Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa

in collaborazione con Spoleto56 Festival dei 2 Mondi


si ringraziano il Comune di Bevagna, il Teatro Stabile dell’Umbria e l’Associazione Teatro Francesco Torti

Programma di Sala

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