Harold Pinter
Peter Stein
"Sin da quando ho visto la prima londinese, quasi 50 anni fa, ho desiderato mettere in scena Il ritorno a casa. È forse il lavoro più cupo di Pinter, che tratta dei profondi pericoli insiti nelle relazioni umane e soprattutto nel rapporto precario tra i sessi. La giungla nella quale si combatte è, naturalmente, la famiglia. I comportamenti formali, più o meno stabili si tramutano in aggressività fatale e violenza sessuale quando uno dei fratelli con la sua nuova moglie ritorna dall’America. Tutte le ossessioni sessuali maschili in questa famiglia di serpenti si proiettano sull’unica donna presente. Nelle fantasie degli uomini, e nel loro comportamento, viene trasformata in puttana e non le rimane che la possibilità della vendetta, assumendo quel ruolo e soddisfacendo la loro bramosia più del previsto.
Come sempre nei finali di Pinter tutto rimane aperto. L’immagine finale mostra la donna imponente, con gli uomini frignanti e anelanti ai suoi piedi e nessuno sulla scena e nell’uditorio saprà quello che può accadere.
È un lavoro esclusivamente per attori. L’iniziativa di questo allestimento è partita dai membri del cast de I Demoni che era abituato ad un lavoro di stretta interazione. Speriamo, quindi, con il nostro lavoro di poter essere all’altezza dell’opera".
Peter Stein
Nel 1965 un giovanissimo Peter Stein presenziò alla prima mondiale a Londra de Il ritorno a casa di Harold Pinter. Lo spettacolo era stato messo in scena da Peter Hall.
Pochi mesi dopo Stein collaborava a Monaco di Baviera, e più precisamente con il prestigioso Kammerspiele, come assistente e drammaturgo, alla realizzazione della prima tedesca dello stesso testo.
In questi cinque decenni che ci separano da quello straordinario evento londinese, è cambiato il mondo. Ma Stein non è certo uno dei personaggi che si sono lasciati trasportare dal fiume impetuoso dei cambiamenti dettati dalla Storia senza reagire, anzi ha cercato tutta la vita di influenzarli e, nel mondo del teatro, di correggerli, spesso riuscendo ad imporre la sua misura.
Con la consacrazione mondiale dei suoi due Schaubuehne (il primo teatro quello situato a Halleschen Ufer, dove Stein sbarca nel 1970 con i suoi straordinari attori, e quello costruito per lui a Lehniner Platz secondo i suoi desideri e inaugurato nel 1980, e ancor oggi considerato come il più moderno teatro del mondo), da allora, dicevamo, gli equilibri dialogici del Teatro di Berlino cambiarono radicalmente, non solo perchè il Teatro di Berlino Est ne venne in un certo modo influenzato, ma soprattutto perchè fu da quel momento che Berlino ovest divenne de facto la capitale culturale della Germania federale, togliendo il primato a città come Amburgo, Monaco e Francoforte che ne avevano avuto fino a quel momento l´aspirazione.
Nel 1985 Stein pare avvertire insieme alla fine di un ciclo che è durato 15 anni anche il cambiamento degli assetti politici e lascia il teatro che ha fondato, suscitando discussioni a non finire. E inizia a viaggiare, mettendo in scena a Vienna, Zurigo, Parigi, Londra, Mosca, Hannover (il grandioso Progetto Faust), in Italia, rientrando anche a Berlino, più precisamente al Berliner Ensemble. Dal 1991 al 1997 è sovrintendente del settore teatrale dei Salzburger Festspiele.
Peter Stein vive da circa vent´anni in Umbria, a San Pancrazio e noi siamo convinti che il teatro italiano abbia saputo approfittare solo sporadicamente di questa prestigiosa presenza.
Il Teatro Metastasio Stabile della Toscana e il Festival dei 2Mondi di Spoleto sono felici di aver unito le forze per mettersi a disposizione di Peter Stein, dei suoi magnifici attori e dei suoi collaboratori per produrre e realizzare questo Il Ritorno a casa di Pinter.
Un sogno maturato una vita.
Giorgio Ferrara
Direttore Artistico Festival dei Due Mondi Spoleto
HAROLD PINTER
Drammaturgo e scrittore inglese (Londra 1930 - 2008) tra i più complessi e originali della sua generazione, Pinter si formò come attore per poi esordire come autore teatrale. Le sue opere sono basate su situazioni psicologiche che hanno come temi la coesistenza nella medesima persona di violenza e sensibilità, la natura fallibile della memoria, il mistero dell’animo femminile; temi che ritornano con insistenza in molte delle sue opere, in cui l’intreccio è talvolta quasi assente e lo svolgimento è affidato al dialogo, con cui egli sa creare intense atmosfere. Nel 2005 gli è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura. Autore di radiodrammi e copioni televisivi, Pinter ha lavorato molto anche come sceneggiatore cinematografico.
PETER STEIN
Peter Stein è uno dei più importanti registi teatrali e operistici in Europa. Ha raggiunto il successo con il Münchner Kammerspiele e si è affermato negli anni Settanta come direttore artistico della Schabühne am Lehninerplatz di Berlino.
Nato a Berlino nel 1937, completati gli studi, è allievo di F. Körtner e debutta nel 1967 mettendo in scena Saved di E. Bond. Si segnala anche con il suo memorabile allestimento di Torquato Tasso di Goethe, di cui offre una lettura fortemente ideologizzata. Per la Schaubühne am Halleschen di Berlino Ovest, di cui dal 1970 è direttore, realizza alcuni dei suoi spettacoli più riusciti per qualità di invenzione registica: Die Mütter di Brecht, da Gorkij; Peer Gynt di Ibsen; Prinz Friedrich von Homburg di Kleist; As you like it di Shakespeare. Dopo la sua versione dell’Orestea di Eschilo e le emozionanti edizioni di Tre sorelle e Il giardino dei ciliegi di Čechov, lascia la Schaubühne e nel 1992 viene nominato direttore della sezione teatrale del festival di Salisburgo, carica che ha mantenuto fino al 1997. In Italia ha diretto Tito Andronico di Shakespeare e Zio Vanja di Čechov. È attivo anche nel teatro d’opera. Tra le produzioni più recenti: il Faust integrale di J. W. Goethe; Il gabbiano di A. Čechov; Troilo e Cressida di W. Shakespeare; Elettra di Sofocle; Mazepa di Tchaikovsky, Eugene Onegin, Dama di picche per la lyon Opera House; Il castello del duca Barbablù di Bartók alla Teatro alla Scala di Milano e a Vienna. I Demoni, tratto dal romanzo di Dostoevskij, va in scena in forma di workshop e nel febbraio 2010 vince il Premio Ubu come "spettacolo dell’anno".
Durante i 40 anni della sua carriera, Peter Stein è stato insignito di numerose onorificenze internazionali, compresa la nomina di Commandeur de L’Ordre del Artes et Lettres et Chevalier de la Légion d’Honneur di Francia. Ha ricevuto inoltre la laurea honoris causa dagli atenei di Edimburgo, Valenciennes, Salisbirgo, Roma e Jena. È stato decorato con l’Ordine al Merito di Germania e con la Medaglia Onoraria della città di Salisburgo.
FERDINAND WÖGERBAUER
Dopo gli studi presso l’Università del Mozarteum di Salisburgo, è prima assistente scenografo poi responsabile del reparto scenografia al Festival di Salisburgo fino al 2003. Ha allestito spettacoli nei più prestigiosi teatri del mondo. Ha collaborato regolarmente con Peter Stein: Zio Vanja a Roma, Mosca, Parma ed Edimburgo, Der Alpenkönig und Menschenfeind al Festival di Salisburgo, Die Ähnlichen a Vienna ed Edimburgo, Tatyana al Teatro alla Scala di Milano, Faust I ad Hannover, Berlino e Vienna, Pancomedia a Berlino e Venezia, Il gabbiano a Edimburgo e Riga, Medea a Siracusa ed Epidauro, Don Giovanni al Lyric Opera di Chicago e al Los Angeles Opera, Blackbird a Edimburgo e Londra, Mazepa a Lione ed Edimburgo, Troilo e Cressida a Edimburgo e alla Royal Shakespeare Company, Eugene Onegin, Pique Dame a Lione, Lulu all’Opéra National de Lyon, al Teatro alla Scala di Milano e a Vienna, Wallenstein di Schiller e Der zerbrochene Krug al Berliner Ensemble.
ANNA MARIA HEINREICH
Dopo gli studi a Vienna, dove è nata, e in Francia, nel 1976 si stabilisce in Italia dove inizia a lavorare nel settore del costume collaborando con Lele Luzzati, e Santuzza Cali. La sua attività si è alterna tra teatro di prosa, opera lirica, cinema e televisione in Europa,e Usa collaborando con artisti come Claudio Abbado, Riccardo Muti, Peter Stein, Chris Kraus, Klaus Maria Brandauer, Fiona Shaw, Cillian Murphy, Maddalena Crippa, Maurizio Balò. Ha partecipato a diverse edizioni dei Salzburger Festpiele firmando, fra l’altro, i costumi per l’edizione del 75° Jedermann. Ha preso parte per la Tv francese a Marie Curie e La vie de Chateaubriand, per la televisione italiana ai cortometraggi, Esercizi di stile, regia di Mario Monicelli, e per RAI Sat, a Capitan Cosmo, per il cinema ai film ha lavorato in La Donna della Luna, Lettera da Parigi, Viol@. Ha tenuto lezioni per la formazione di costumisti in scuole e accademie specializzate come l’Accademia de La Scala.
ROBERTO INNOCENTI
Nato a Prato nel 1954, nel 1972 inizia la sua attività come tecnico teatrale di giro con il Gruppo della Rocca. Nel 1976 rientra a Prato dove partecipa al Laboratorio di Ronconi in spettacoli quali La vita è sogno di Calderòn de La Barca, La torre di Hugo von Hofmannsthal e Baccanti di Euripide. Successivamente lavora come tecnico presso il Teatro Metastasio, specializzandosi nella progettazione delle luci. Dal 1989 come light designer firma le luci per circa ottanta spettacoli prodotti dal teatro Metastasio e non solo e collabora con registi quali Carlo Lizzani, Federico Tiezzi, Massimo Castri, Pier’alli, Stefano Massini, Paolo Magelli, Marco Baliani e molti altri. Dal 2011 assume inoltre la direzione tecnica e degli allestimenti del Teatro Metastasio Stabile della Toscana.
PAOLO GRAZIOSI
Frequenta il corso di recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia con Andrea Camilleri e Orazio Costa Giovangigli, nei primi anni sessanta. Il suo primo ruolo di rilievo è Mercuzio in Romeo e Giulietta per la regia di Franco Zeffirelli. È Ruzante ne L’Anconitana e Bilora per la regia di Gianfranco De Bosio. Partecipa con ruolo da protagonista al film di Marco Bellocchio La Cina è vicina. Lavora a lungo con Carlo Cecchi partecipando alla fondazione del Granteatro. Fra i diversi lavori diretti da Cecchi, Il compleanno e Il ritorno a casa di H. Pinter. Al Teatro Argentina è Coriolano di Shakespeare per la regia di Franco Enriquez e Il Cavaliere di Ripafratta ne La locandiera. È Dioniso a Siracusa ne Le Baccanti dirette da Walter Pagliaro e con lo stesso a Torino è Apemanto in Timone di Atene. E’ Giasone nella Medea di Mario Missiroli. Con Peter Stein comincia a lavorare negli anni novanta nel Tito Andronico. È il Padre nei Sei Personaggi per la regia di C. Cecchi, Filippo nella Trilogia della villeggiatura per la regia di Toni Servillo, Giove ne Le Operette Morali di Leopardi con la regia di Mario Martone. Recentemente ha lavorato in Ricette per unioni felici… o quasi un mixing Cechov-Campanile per la regia di Patrick Rossi Gastaldi. Si è inoltre cimentato nella regia con Primo Amore di S. Beckett, La Lezione di E. Ionesco, Il teatrante di T. Bernhard e "…Il naufragar m’è dolce in questo mare" , un recital a due voci dei Canti di Leopardi, coadiuvato da Massimo Puliani. Ha preso parte a diverse trasmissioni televisive.
ALESSANDRO AVERONE
Classe 1978, piemontese, si diploma a Roma all’Accademia Nazionale d’arte drammatica "Silvio d’Amico" nel 1999. Fa parte della Nuova Compagnia dei Giovani del Teatro Eliseo di Roma sotto la direzione di Scaparro (Romeo e Giulietta), Carniti (Sleeping Around), e Patroni Griffi (Metti, una sera a cena). Inaugura il Globe Teather di Roma come Romeo nel Romeo e Giulietta diretto da Gigi Proietti. Dopo un’esperienza con lo Stabile di Brescia sotto la direzione di C. Lievi (Fotografia di una stanza) entra a far parte dell’Ensemble del Teatro Due di Parma per il quale lavora da cinque anni come interprete, diretto da Le Moli, Dall’Aglio, Però, Cavosi, Muscato, Farau, e come regista (Così è, se vi pare / La visita della vecchia signora). Al cinema è stato diretto da F. Carpi (Le intermittenze del cuore), A. Negri (Riprendimi), C. Maselli (Le ombre rosse), T. Rossellini (Interno giorno), R. Andò (Viva la libertà). Con Il ritorno a casa torna a lavorare con Peter Stein dopo l’esperienza dostoevskijana de I Demoni.
ELIA SCHILTON
Si diploma presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano con Ernesto Calindri e debutta nel 1978 con La Duchessa di Amalfi di Webster, per la regia di Mario Missiroli, seguiti da Verso Damasco di Strindberg e Antonio e Cleopatra di Shakespeare. Collabora a più riprese con Carlo Cecchi che lo dirige in Il Misantropo e George Dandin di Molière, nella Trilogia shakespeariana (Amleto, Sogno di una notte d’estate, Misura per misura), in Le nozze di Cechov, in Hedda Gabler di Ibsen e in Claus Peymann compra un paio di pantaloni… di T. Bernhard. Il suo viaggio nei classici lo aveva già visto con G. De Bosio nell’Avaro di Molière, con Beppe Navello in Spettri di Ibsen, con Mario Morini in Creditori di Strindberg. Luca Ronconi lo dirige una prima volta in Professor Bernhardi di Schnitzler. Seguiranno quindi F. Crivelli in Un cappello di paglia di Firenze di Labiche, T. Conte in Ubu Roi di Jarry e I Persiani di Eschilo, W. Le Moli in Antigone di Sofocle, Italo Spinelli in Repubblica di Platone. In occasione di "Torino 2006", è nuovamente diretto da Luca Ronconi in Drammi di guerra di E. Bond, Lo specchio del diavolo di G. Ruffolo e Troilo e Cressida di Shakespeare. Per il cinema è stato interprete in film di Brusati, Fago, Bondì, Papetti, Sorrentino. Per la televisione, ha recitato tra gli altri in film di Giraldi e Sironi. In radio ha prestato la voce per Radiodue e Radiotre. Nel corso delle più recenti stagioni, è stato protagonista di Tartufo di Molière per la regia di Carlo Cecchi. E’ stato diretto per la prima volta da Peter Stein ne I Demoni di Dostoevskij. Ha recitato per la regia di Damiano Michieletto, nell’opera The Greek Passion di B. Martinu.
ANDREA NICOLINI
Attore e compositore, ha recentemente preso parte a End of the rainbow di Quilter con la regia di J.D. Puerta Lopez con Monica Guerritore e a Pillowman di MacDonaugh con la regia di Carlo Sciaccaluga. Ha recitato ne I Demoni di Dostojevskij con la regia di Peter Stein, spettacolo vincitore del Premio Ubu nel 2009, L’Operazione di Lisma e Questa sera si recita a soggetto di F. Ceriani. Nei numerosi spettacoli ai quali ha preso parte è stato diretto da Gabriele Lavia, J.D.Puerta Lopez, K. Zanussi, A. Arias, G. Bosetti, F. Branciaroli, G. De Bosio, N. Garella, S. Maifredi, L. Giberti. Ha lungamente collaborato con lo Stabile di Genova diretto da M. Sciaccaluga, J. Ferrini, V. Binasco, M. Mesciulam, A.M. Messeri. Ha preso parte a recitals in coppia con E. Evtuscenko, Lou Reed, M. Ondachi, M. Darwuish. Compone (dal 1985) le musiche di scena per G. Lavia, M. Sciaccaluga, Kristof Zanussi, Benno Besson, Mathias Langhof, V. Binasco, J.Ferrini, N. Garella, A.L. Messeri, F. Branciaroli, G. Piazza e molti altri.
ROSARIO LISMA
Vincitore del Premio Hystrio alla vocazione per giovani attori 1999. Allievo di Massimo Castri al Corso di Alta Formazione Teatrale di E.R.T..
Ha lavorato a lungo per Nuova Scena con N. Garella, per il Teatro della Tosse di Genova con T. Conte e S. Maifredi, e poi ancora con G. Lavia, A. Calenda, G. Albertazzi e M. Castri. Con quest’ultimo nel 2008 interpreta il sig. Ponza in Così è (se vi pare) di Pirandello. Con A. Nicolini e "Ludus in Fabula" ha portato in scena Don Chisciotte e Les Diablogues. Nel 2007 debutta anche come autore in Che gusti ci sono. Nel 2009 vince il Premio Nuove Sensibilità al Napoli Teatro Festival con L’Operazione di cui è autore e regista oltre che interprete. Interpreta Satov ne I Demoni di Dostojevskji con la regia di Peter Stein. Nel 2012 è Cal in Lotta di negro e cani di Koltès, regia di R. Martinelli.
ARIANNA SCOMMEGNA
Nata nel 1973 e diplomatasi nel 1996 presso la "Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi" di Milano, Arianna Scommegna ha vinto il Premio Lina Volonghi ’96, il Premio della Critica 2010 e il Premio Hystrio 2011. Dal 1996 è socia fondatrice della compagnia ATIR, con la quale ha recitato in numerosi spettacoli diretti da Serena Sinigaglia. In teatro è stata diretta anche da Gigi Dall’Aglio, Gabriele Vacis, Veronica Cruciani. Nel cinema ha interpretato il ruolo della madre in Scialla! con la regia di Francesco Bruni (Vincitore di Controcampo Italiano al Festival di Venezia 2011) e una giovane attrice nel film Il dolce rumore della vita di Giuseppe Bertolucci. È inoltre impegnata come attrice e trainer nel progetto "Gli spazi del teatro".
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
regia Peter Stein
scenografia Ferdinand Woegerbauer
costumi Anna Maria Heinreich
luci Roberto Innocenti
assistente alla regia Carlo Bellamio
personaggi e interpreti
Max Paolo Graziosi
Lenny Alessandro Averone
Sam Elia Schilton
Joey Rosario Lisma
Teddy Andrea Nicolini
Ruth Arianna Scommegna
produzione
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
Spoleto56 Festival dei 2Mondi
direttore dell’allestimento Roberto Innocenti
assistente all’allestimento Giulia Giardi
direttore di scena Marco Serafino Cecchi
capo macchinista Marco Mencacci
capo elettricista Massimo Galardini
elettricista Gabriele Mazzara Bologna
fonico Daniele Santi
sarta Annamaria Clemente, Lanzillotta Chiara
cura della produzione Francesca Bettalli
amministratrice di compagnia Camilla Borraccino
ufficio stampa Franca Mezzani
foto Pino Le Pera
progetto grafico ed editing Francesco Marini
realizzazione scene Laboratorio del Teatro Metastasio
capo macchinista costruttore Tobia Grassi
macchinisti costruttori Furio Barbani, Tommaso De Donno
attrezzista Enrico Capecchi
video documentazione Bam Container Associazione Culturale (Nadia Baldi)
aiuto alla regia in stage Gilda Ciao
Luca Ronconi
Isabella Rossellini
Adriana Asti
Benoît Jacquot