Con il sostegno di Anna Mahler Association, James Capper porta a Spoleto due nuove sculture - ATLAS e TELESTEP - per una residenza presso Mahler & LeWitt Studios e una mostra per il Festival dei Due Mondi.

Le sculture di James Capper impiegano i materiali dell’ingegneria meccanica e le tecniche del disegno industriale per sviluppare le possibilità della scultura e della performance. A partire da bozze concettuali, Capper progetta e costruisce macchine semoventi che scavano, graffiano e segnano i materiali sui quali vengono utilizzate. Questi apparati sono allo stesso tempo sculture ed utensili scultorei in azione.

_ _

TELESTEP, una scultura appartenente al gruppo "Mountaineering", è esposta a Via Arco di Druso. L’opera viene presentata insieme a un video che l’artista Matthew Burris ha girato a Gubbio durante le prime due settimane di permanenza di James Capper in Umbria, mostrando come _TELESTEP _viene testata dall’artista nel paesaggio umbro.

ATLAS, commissionata da CGP London, con il sostegno di The Henry Moore Foundation, Arts Council England e The London Borough of Southwark, è una scultura mobile che si erige su di un plinto di cemento. Con il passare del tempo essa scolpisce la sua stessa base, con dei "macinini’ appositamente creati a tale scopo. Durante il Festival, la scultura si sposta ogni fine settimana da un sito a un altro (la Basilica di San Pietro, Piazza della Signoria e la Rocca Albonorziana). In ognuna delle location prescelte, ATLAS per alcuni giorni modella, scava e scolpisce il suo blocco di calcestruzzo su cui la scultura è collocata. I plinti resteranno poi nella loro postazione per tutta la durata del Festival, aspettando che la scultura arrivi finalmente a scolpirli o mostrando quel che resta dopo il passaggio di ATLAS.