L’arte che rende l’invisibile visibile
Ispirati dalla poetica del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, una "rinascita" soggettiva e collettiva attraverso l’arte. _in-VISIBILE _si configura come processo laboratoriale, azione performativa e pratica artistica; Love Boxes, installazione sensoriale e teatrale; Imago, percorso educativo, formativo e cammino urbano che attraversa la città; CLOSE/D, opera d’arte icono-sonora realizzata con i detenuti dall’artista compositore Yuval Avita.
Un percorso artistico partecipato da detenuti, cittadini, scuole, fruitori del museo per dare voce "all’impercettibile" e "rendere l’invisibile visibile".
un progetto prodotto da
Museo Nazionale del Ducato - Rocca Albornoziana
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Casa di Reclusione di Spoleto
Compagnia #SIneNOmine - Istituto Sansi Leonardi Volta - Liceo artistico sez. carceraria
SITI Social Innovation Through Imagination - Ambasciata Rebirth
a cura di
Stefania Crobe
Giorgio Flamini
Rosaria Mencarelli
LOVE BOXES
dal 25 giugno al 30 ottobre
performance teatrale giovedì 30 giugno e domenica 3 luglio, ore 17.00
a cura di** Giorgio Flamini, Rosaria Mencarelli**
con Diletta Masetti, Sara Ragni, Loretta Buonamente e i detenuti della Compagnia #SIneNOmine
sound designer** Maurizio Bergmann**
set design e sculture Giorgio Flamini e Giuseppe Mascaro
scenotecnici detenuti del Liceo Artistico
_si ringraziano il Direttore della Casa di Reclusione Luca Sardella, il Comandante Marco Piersigilli, gli educatori, agenti e ispettori del Corpo di Polizia Penitenziaria, il Dirigente Scolastico prof.ssa Roberta Galassi _
Love boxes si muove lungo quattro coordinate: è gesto politico, azione letteraria, performance visiva, evento teatrale. Sono messe in scena enormi scatole/gabbie da cui fuoriescono disiecta membra di attori/detenuti – nudi arti, teste, porzioni di busto – mentre voci declamano versi e prose, allusivi di un possibile orizzonte affettivo.
Doppiamente rinchiusi, ricondotti alla pura corporeità, dissezionati, privati di quell’unità che ci rende persone, i protagonisti di Love boxes parlano della privazione affettiva, che è parte integrante della pena, e narrano senza indulgenza la durezza di questa condizione.
Love boxes è un’esperienza individuale, intensa fino al fastidio, alla repulsione, al dolore, priva dell’approdo alla facile speranza ma, per questo, portatrice di profonde riflessioni.
VOCI, SUONI, RUMORI DAL CARCERE
dal 25 giugno al 30 ottobre
a cura di Giorgio Flamini e Rosaria Mencarelli
"Voci suoni e rumori" del quotidiano carcerario evocano il passato recente della Rocca Albornoziana, accompagnano il visitatore dal fuori al "dentro", lo conducono attraverso il Museo del Ducato in una dimensione altra di dialoghi possibili. Le opere allestite nel Museo - corredi funerari, pale d’altare, croci - si animano e filtrano transiti sensoriali, mostrando l’intramoenia della Casa di Reclusione di Maiano. La città penitenziaria diventa meno invisibile negli stessi spazi che ospitarono i reclusi dal 1814 al 1982.
_IMAGO la strada in-visibile verso il Terzo Paradiso _
presentazione 25 giugno 2016
da settembre 2016 a febbraio 2017
Sempre nel nome del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, due mondi divisi e reciprocamente non visibili si intrecciano e si uniscono figurativamente. Tra le due emergenze - la città invisibile di Maiano, inserita nel tessuto urbano, e la Rocca che domina la città storica - si crea una relazione ideale e reale, una connessione di messaggi simbolici per generare nuovi significati._ in-VISIBILE_ diventa così il terreno d’incontro e di relazione tra reclusi e liberi, luogo del confronto che individua nella Rocca lo spazio e il tempo della moderazione e del dialogo.
CLOSE/D
di Yuval Avital
_Installazione icono-sonora per altoparlanti e schermi con i detenuti _
presentazione 25 o 26 giugno 2016
_da gennaio a giugno 2017 _
a cura di Stefania Crobe
Il termine icono-sonoro, creato da Yuval Avital nel 2008, descrive un’azione artistica multi-sensoriale, visiva e uditiva per rievocare un simbolo, un campo di indagine trasversale, un archetipo. Similmente a quanto accade con l’iconografia classica, questo genere di opera è di lettura immediata e incisiva per chi la incontra.
Partendo da questi presupposti,_ CLOSE/D_ – in un gioco di parole che evoca da un lato una posizione di vicinanza, di tempo e condizioni, e dall’altra una condizione di chiusura e privazione – è un processo artistico partecipato dai detenuti che propone, attraverso una razionalità sensibile, una lettura "altra" della realtà carceraria e la restituisce attraverso due installazioni, iconografia e suono insieme, distinte ma connesse.