Io quella volta lì avevo 25 anni
Quella volta lì avevo venticinque anni è l’ultimo testo in prosa, mai rappresentato, scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini alla fine degli anni ’90. Dopo un decennio interamente dedicato al Teatro Canzone, era infatti intenzione degli autori riprendere il loro ´Teatro d’evocazione´ che negli anni ottanta li aveva visti protagonisti della drammaturgia italiana. Il protagonista di questo monologo, perennementeventicinquenne, vive dagli anni ‘40 ad oggi e rievoca avvenimenti vissuti in prima persona nelle varie epoche.
Scorre così davanti ai nostri occhi una storia a stazioni che si arresta al 2000 e già dai titoli deidiversi capitoli - Bella Ciao (anni ‘40), Garden Manila (anni ’50), Attento al tram (anni ’60), Il filosofo (anni ’70), L’amico (anni ’80), Il creativo (anni ’90) - racconta una personale, dolorosa e sarcastica storia d’Italia, reinterpretata dal talento acre e umanissimo di Gaber e Luporini e narrata da un Signor G qualunque in perenne, precario equilibrio tra speranza e disillusione.L’attore, già avanti negli anni, racconta storie di un suo passato immaginario che vanno dal dopoguerra ad oggi.
Non è per stravaganza, né per giovanilismo che l’attore dichiara di avere in ogni epoca sempre venticinque anni. Questa scelta ha un duplice scopo. Innanzi tutto offre la possibilità di dar vita ad un individuo sempre nel pieno delle sue facoltà di fronte ai cambiamenti della nostra storia. Inoltre all’attore piace immaginare sé stesso e i suoi comportamenti proprio come se queste storie le avesse realmente vissute a quell’età.
Giorgio Gaber e Sandro Luporini
lettura scenica di un testo ineditodi Giorgio Gaber e Sandro Luporini
regia Giorgio Gallionecon Claudio Bisiopianoforte Carlo Boccadoro
canzoni Giorgio Gaber e Sandro Luporini
disegno luci Aldo Mantovani
produzione Fondazione Teatro dell’Archivolto in collaorazione con la Fondazione Giorgio Gaber
Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”