Isabelle Adjani
I mormorii dell’anima
Ho scoperto il mondo della “lettura” abbastanza di recente. Mi era relativamente estraneo. Non come spettatrice, ma come attrice. Era un piacere di natura sconosciuta. Leggevo Racine, o Duras... È stata come una rivelazione, che ha prodotto una nuova esaltazione.
Si entra nel testo in modo vibrante, tra il fremito dell’ascolto del pubblico e il palpito della dizione. È l’ascolto che ti guida. Ed è così inaspettato sentire le persone così affascinate da una sola voce, a volte solo sottilmente accompagnata dalla musica.
Queste letture sono momenti fugaci e indimenticabili. Rimangono con noi per sempre. Quando parlo di testi che mi hanno emozionato in questo modo, non lascio al pubblico alcuna evidenza, ma solo il mio entusiasmo. Penso che questo sia molto bello, e in un certo senso fa parte della tradizione orale.
Se il pubblico non ci fosse, io non esisterei. Ma se io non ci sono, loro continuano a esistere! Non si può recitare senza pubblico. Io stessa, quando vado a teatro come spettatrice, mi aspetto che accada qualcosa dentro di me, che qualcuno mi trasmetta un desiderio, un’emozione, un pensiero, o che modifichi il mio pensiero, che riveli qualcosa di me di fronte al mondo.
Il pubblico che viene a vederti recitare è un pubblico che si fida di te, perché almeno una parte di quel momento di teatro faccia la differenza. Che ti permetta di entrare in un’altra realtà che metta tra parentesi la vita di tutti i giorni. Sono momenti preziosi.
Si può vivere senza? Non credo.
Isabelle Adjani
Icona internazionale, mostro sacro del cinema francese, Isabelle Adjani sale per la prima volta sul palcoscenico del Festival dei Due Mondi per interpretare I mormorii dell’anima in cui dà voce ai testi di giganti della letteratura come Marguerite Duras, Camille Laurens, Choderlos de Laclos, Cynthia Fleury, Françoise Sagan, Neige Sinno.
Riconosciuta e ammirata per il suo incredibile talento, Adjani è l’attrice francese più premiata, la sola ad aver vinto cinque César, due premi come migliore attrice al Festival di Cannes e due nomination agli Oscar come migliore attrice. Espressione di un vero e proprio melting pot culturale, è indiscutibilmente uno dei simboli del cinema e del teatro francesi, un’interprete straordinaria che ha saputo incarnare ruoli iconici con cui si è imposta nell’immaginario collettivo grazie a una bellezza magnetica e un innegabile talento.
con Isabelle Adjani
lettura a cura di Valérie Six
con la collaborazione drammaturgica di Daniel Loayza
TESTI
Marguerite Duras Ecrire
Camille Laurens L’amour, roman
Choderlos de Laclos La Présidente de Tourvel au Vicomte de Valmont
Cynthia Fleury La fin du courage
Françoise Sagan Lettre d’adieu
Neige Sinno Triste tigre
production manager Serge Kolpa
tour manager Delphine Paccou
suono e luci Romain Albanese
ringraziamenti Eva Carmen Jarriau, Philippe Paradinas, Lucas Trotouin e Alexandre Mattiussi
produzione Les visiteurs du soir
si ringraziano i Mecenati del Festival dei Due Mondi
INFORMAZIONI
Spettacolo in lingua francese con sopratitoli in italiano a cura di Prescott Studio, Firenze
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Si avvisa che le date e gli orari potranno subire variazioni.
Per aggiornamenti consultare il sito www.festivaldispoleto.com
Isabelle Yasmine Adjani, nata a Parigi da padre algerino e madre tedesca. Cinque Premi César come miglior attrice per Possession (regia di Andrzej Zulawski, 1981), L'été meurtrier (regia di Jean Becker, 1983), Camille Claudel (regia di Bruno Nuytten, 1988), La reine Margot (regia di Patrice Chéreau, 1994), La Journée de la jupe (regia di Jean-Paul Lilienfeld, 2009). Due candidature come miglior attrice agli Oscar per Adèle H. (regia di François Truffaut, 1975) e Camille Claudel (regia di Bruno Nuytten, 1988). Prix d'interprétation al Festival di Cannes per Possession (regia di Andrzej Zulawski, 1981) e Quartet (regia di James Ivory, 1981). In Teatro, è stata praticante alla Comédie Française all'età di 17 anni, per 2 anni. Ha interpretato, fra gli altri: La Dame aux camélias (regia di Alfredo Arias, 2000), La Dernière Nuit pour Marie Stuart (regia di Didier Long, 2007), Opening Night (regia di Cyril Teste, 2019), Le Vertige Marilyn (regia di Olivier Steiner, 2022).
Al cinema, fra il 2020 e il 2023, l’abbiamo vista in Peter Von Kant (regia di François Ozon), Mascarade (regia di Nicolas Bedos), Diane de Poitiers e Adieu Vinyle per France 2 (regia di Josée Dayan), Voleuses (regia di Mélanie Laurent) per Netflix France. Alla fine del 2023 si è dedicata ad un album di duetti inediti (Peter Murphy, Christophe, Étienne Daho, Gaëtan Roussel, Youssou N'Dour, fra gli altri) composto da Pascal Obispo. Recentemente ha iniziato le riprese per Netflix USA della serie The Perfect Couple (regia di Suzanne Beers).
Antonio Latella
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