Cattività affettiva
Voci. Impronte. Gesti. Oggetti.
Tracce di spazi e strutture. Segni di una presenza vitale che da una cella trasparente riprodotta in scala 1:1 si irradia sul pubblico, e oltre, come l’esploso degli elementi lignei che compongono la cella copre il pubblico fino a diventare, in un orizzonte indefinito, puro colore.
Affettività patetiche, ideato, realizzato e messo in scena dagli studenti delle classi 1°, 2° e 3° Istituto d’Arte sede associata Casa di Reclusione sotto la guida del Prof. Giorgio Flamini non è uno spettacolo-verità né un documentario: è certo uno spettacolo che vuole dare voce alle "Voci di dentro", ai pensieri, ai sogni dei suoi protagonisti, nei gesti quotidiani, negli oggetti, negli spazi significativi, nei ritmi che scandiscono il tempo della detenzione.
Ma la sostanza di verità di Affettività patetiche diventa, per opera dei suoi Autori-Attori, sostanza di una rielaborazione in cui è il trattamento formale a dominare.
E così il passeggio diventa performance dal sapore quasi Baushiano, nei suoi rigorosi incastri geometrici.
Le voci indistinte dei cortili diventano rap. La riflessione solitaria, nella sua ostinata ripetizione, si piega a basso di bordone su cui intessere un crescendo di intarsi umoristici e autoironici. I dialoghi del risveglio si trasfigurano in una sorta di eidyllion dal sapore teocriteo.
I colloqui prestano la verità dei gesti, delle cure, degli affetti ad un trattamento contrappuntistico
Affettività patetiche è, per molti versi, in-sostenibile, come può esserlo una verità che si vorrebbe celata o rimossa.
Ma vuole soprattutto mostrare che la parola e il gesto teatrale, con il controllo formale che essi esigono, forniscono le chiavi di accesso alla più piena e autentica ποίησις e agli spazi di incomprimibile libertà che essa è capace di dischiudere a chi la conquisti.
A tutti gli Studenti che hanno contribuito alla realizzazione di Affettività patetiche e a Giorgio Flamini che li ha guidati nella difficile arte dell’inventio, il mio ringraziamento più sentito.
Prof.ssa Roberta Galassi
(Dirigente scolastico)
diretto da Giorgio Flamini
realizzazione scenotecnica diretta da Simone Bacci e Maria Paola Buono
con la partecipazione di Virginia Virilli
allievi detenuti
Marino Magro aiuto regia
Paolo Muroloattore sceneggiatore e realizzazione musiche
Vincenzo Braccia attore sceneggiatore
Pasquale Marino attore sceneggiatore
Vincenzo Di Maio attore sceneggiatore
Giovanni Borrelli attore
Sergio Parmigiano attore sceneggiatore
Calogero Rocchetta attore macchinista
Roberto Esposito attore macchinista
Giovanni Spada attore sceneggiatore e tecnico audio
Alessandro Ferrentino attore speaker
Ferdinando Schiavo attore
Piero Pavone attore sceneggiatore
Giovan Battista Paris iattore
Salvatore Vicorito attore
Giuliano de Montis scenotecnico
Luigi Barbuto attore
Luigi Albanese attore
Mario Maugeri scenotecnico grafico
Luigi Mansi attore
Lucio Cera scenotecnico
Gaetano Trainito tecnico luci
Piero Mondillo suggeritore comparsa
Giuseppe Lombardo comparsa scenotecnico
Gennaro Oliva comparsa
Vincenzo De Falco comparsa
Francesco Giorgi comparsa
Massimo Calderoni comparsa
Giuseppe Farina comparsa
Nicola Paciullo comparsa
Sergio Fattorusso comparsa
Michele Pompeo comparsa
Gherti Generali comparsa
Bruno Torsi comparsa
Gaetano Trainito comparsa
Salvatore Deviato comparsa
Giuseppe Amendola comparsa
Giuseppe Pruiti comparsa
si ringrazia la Polizia Penitenziaria e tutti gli operatori della Casa di Reclusione di Spoleto,
Ernesto Padovani direttore
Marco Piersigilli comandante
progetto teatrale realizzato
dall’Istituto d’Arte sezione carceraria dell’Istituto Pontano-Sansi, Leoncillo Leonardidi Spoleto,
Roberta Galassi dirigente scolastico