’A CITTÀ ‘E PULECENELLA
Dopo il trittico MA#IA#NO - _Affettività patetiche Cattività affettiva _(2013), _ Il migliore dei mondi possibili1980-2025 _(2014) e _Miracolo a Maiano _(2015) - ‘A città ‘e Pulecenella, è la quarta produzione che Compagnia "Sine Nomine", nata e attiva presso la Casa di Reclusione di Maiano guidata da Giorgio Flamini, realizza al Festival di Spoleto.
Un redivivo Goethe, spettatore ammirato di Napoli nel suo Italienische Reise, guida lo spettatore tra i diversi quadri, mentre una schiera di Pulcinella, mascherati e muti, lo scortano e lo costringono verso meandri, sempre più intimi e oscuri della città carceraria: a rendere più intellegibili i diversi passaggi, si dirà che a farsi incontro al pubblico sono i De Filippo, personaggi della Smorfia, Gaetano (Tanino) Filangieri, Eleonora Pimentel de Fonseca, la Regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, Totò, Cimarosa (con la sua "Serenata"), la canzone neo-melodica napoletana. L’attenzione puntata su Pulecenella non ha niente di coloristico e farsesco in Giorgio Flamini, ma nasce da un’emergenza: la constatazione del peso, del rilievo, dell’intensità della presenza napoletana all’interno della Compagnia, per cui, se pressoché ogni spettacolo ha fatto spazio a momenti, richiami, tarsie "napoletane", questa volta il regista, come sempre in stretta cooperazione con i suoi Attori, ha deciso di lasciare pieno campo a quel sostrato (linguistico, culturale, affettivo) di cui, in ogni caso e quasi involontariamente, si nutre il lavoro della #SIne NOmine. Ma l’operazione non vuole solo offrire allo spettatore un centone di pezzi che, in buona parte, risuoneranno come noti, o già celebrati; Giorgio Flamini, con la durezza che sempre più chiaramente connota il suo lavoro di regista "ristretto", impone una lettura di secondo livello nella quale va cercata la verità dell’operazione: costringersi a pensare quali siano i pensieri, gli affetti, i ricordi di chi - in quel momento, davanti a noi - rievoca quella Napoli, a cui - non per finzione - appartiene per nascita e di cui si porta dietro, e dentro, l’anima, la lingua, gli odori, i luoghi. Lo spettacolo, innervato sul filo della napoletanità, ma costantemente aperto alla domanda del "che cosa significhi, veramente" vivere l’esperienza detentiva, accoglie quindi, necessariamente, altre voci: quelle dedicate al tema della Giustizia (appena dopo l’ingresso, e prima dell’uscita, fuoriuscenti da enormi scatole ove alcuni attori sono rinchiusi; a metà dell’opera, con l’irruzione di un Walcott del tutto "fuoriposto") e al tema dell’Arte (proposto in un quadro cupamente "non-salvifico").
Roberta Galassi
regia Giorgio Flamini
di e con i** detenuti attori, cantanti, danzatori, drammaturghi, scenografi, costumisti e pulecenella della compagnia #SIne NOmine**
aiuto regia e direttore di scena **Calogero Rocchetta **
detenuti/attori Roberto Di Sibbio, Mattia Esposito, Pasquale Marino, Nicola Paciullo, Giovanni Borrelli, Luigi Mansi, Abramo Saulino, Antonio Romito, Alessandro De Simone, Patrizio Trovato, Federico Gualtieri, Luigi Imparato, Claudio Rinaldi
detenuti/performer, comparse e pulecenella Vincenzo De Falco, Octavio Espinal, Antonio Piemonte, Bruno Torsi, Giuseppe Monaco, Silvestro Indelicato, Peter Osayaie, Francesco Talia, Carmine Zuccariello, Gaetano Esposito, Giovanni Perna Capone, Pasquale Scafo, Angelo Cacisi, Andrea Principale, Salvatore Vigorito, Mirko Di Mario, Girolamo Montalto, Jacob Owusa, Claudio Rinaldi, Santo Aiello, Maurizio De Liberti, Agatino Arena, Mariano Cirillo, Carmine Buccelli, Giacomo Quaranta, Onofrio Pascazio, Giuseppe Annoscia, Sebastiano Petrone, Gianluca Bonvissuto, Vincenzo Romeo, Massimo Galletti, Eremigio Musone, Rosario Fusco, Egidio Santoro, Luigi Barbuto, Diego Bautista, Salvatore Fannulli, Salvatore Maddiona, Salvatore Buono, Mohamed Elover, Vincenzo di Blasi, Giuseppe Barreca, Tarik Abobi, Jumali Oner, Pasquale dell’Annunziata, Michele Pompeo, Roberto Esposito, Mario Pappalardo, Michele Cannatà, Ukuta Akporugo, Angelo Lucido, Massimiliano Pasqualone, Luigi Morelli, Raffaele Gallo, Mario de Miro, Vincenzo Attanasio, Carmine Caso, Biagio Rapicano, Massimo Messere, Cosimo Marino, Mario Abbatiello, Bruno Belsole, Patrizio Corcione, Orazio Ficarra, Davide Granato, Vincenzo Cacace, Giuseppe Funira, Lucio Stefano Cera, Vincenzo di Maio, Steve Forastieri, Italo Gallo, Leonardo Grippi, Vladimir Haxhio, Piero Pavone, Antonino Tripodi, Luigi Albanese, Mari Luigi, Pompeo Michiele, Vincenzo Tripodi, Alessandro Ferrentino, Guglielmo Giuliano, Daniele Reale, Luigi Della Volpe
e con
**Diletta Masetti, Sara Ragni, Marcello Gravina, Alessandra Cimino, Enrico Cattani, Loretta Bonamente, Giorgia Fagotto **
danzatrici Margherita Costantini, Serena Perna, Livia Massarelli
violino e mandolino** Monica Pontini **
coreografie ** Laura Bassetta, Mariolina Maconio**
musiche Fabrizio De Rossi Re
sound designer Fabrizio Chiostri
realizzazione delle scene Renzo Proietti Costa, Ludovico Curti, Guerrino Fioretti, Massimo Meriggioli, Massimo Moriconi, Sabino Scarabottini, Sandro Cimarelli, Claudio Ranucci diretti da Giuliana Bertuccioli, Giorgio Flamini e Giuseppe Mascaro
costumi Sofia Verna, Pina Segoni
disegno luci Gianluca Ciamarra, Lido Paoli
ricerche adattamento elaborazione testi Roberta Galassi, Rita Cerioni, Luciana Santirosi, Giorgio Flamini
adattamento testi in lingua **Silvia Matricardi **e Sofia Verna
trailer Videomaker
contributo al trailer promozionale **Azimut **e Cesp Roma
trucco e parrucco Sandro & Antonello e Pina Segoni
sartoria Sofia Verna
volontaria **Sabrina Cardinali **
testi di** Solone, Livio, Virgilio, Eduardo De Filippo, Antonio De Curtis Totò, la Smorfia, Massimo Troisi, Pino Daniele, Gaetano Filangieri senior, Eleonora P. De Fonseca, Johann Wolfgang von Goethe, Oscar Wilde, Hermann Hesse, Derek Walcott, Giorgio Agamben e #SIneNOmine**
service audio e luci di Opera 26 s.a.s di Bisaccioni & C.
organizzazione logistica** Carlo Capitanio, Edoardo Cardinali, Floriano Ceppi, Roberto Pallotta, Cristina Sabini, Morris Reali, Emiliano Pollano, Salvatore Masala, Salvatore Messina, Luca Bellodi, Alessandro Lauria, Sandro Cimarelli**
foto Tania Agostini, Vincenzo Porfilio, Antonello Zeppadoro, Kim Mariani
sponsor di servizio Angela Spose, Idea Mode, Rita Cerioni, Sofia Verna
spettacolo sostenuto da Casa di Reclusione di Maiano di Spoleto, IIS Sansi Leonardi Volta, Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini
e patrocinato da Antigone Onlus
si ringraziano il Direttore della Casa di Reclusione Luca Sardella, il Dirigente Scolastico Roberta Galassi, il Comandante Marco Piersigilli, la capo area Tiziana Porfilio, gli educatori, tutto il personale della Polizia Penitenziaria; l’ufficio di sorveglianza, il Magistrato di Sorveglianza Grazia Manganaro e Fabio Gianfilippi; tutti i detenuti che lavorano alla Mof
Il progetto #SINENOMINE nasce come laboratorio teatrale per la messa in scena di Sorveglianza speciale di Jean Genet a 30 anni dall’esperienza di Marco Gagliardo nel 1982 al 25° Festiva dei Due Mondi.
Il laboratorio teatrale #SN, avviato con quindici detenuti, negli anni ha superato i cento partecipanti, di ogni età e nazionalità, provenienti da vari circuiti di sicurezza, di età compresa tra i 20 e i 70 anni, in grado di svolgere diversi ruoli (drammaturgo, attore, danzatore, aiuto regista, aiuto scenografo, attrezzista, addetto audio-video, diretore di palcoscenico …). Dopo la prima esperienza, il progetto è proseguito con la trilogia #MA#IA#NO# composta da tre spettacoli scritti con il coinvolgimento dei detenuti: _Affettività patetiche/Cattività affettiva, Il migliore dei mondi possibili 1980 2025, Miracolo a Maiano_La, inseriti nella programmazione del 56°, 57°e 58° Festival dei Due Mondi. In seguito, dal 2016 al 2022, il Festival di Spoleto ha ospitato ogni anno una nuova produzione: ‘a città ‘e Pulecenella, Nessuno, VICTIMS, Nessuno Torna a Itaca si non se noverit, Storia Vera ‘e capite comm’è, Sempre in quell’aura Sanza tempo tinta, Tempo Libero c e, nel 2022, la mostra Je est un autre. In ciascun progetto, la Compagnia #SINENOMINE viene affiancata da artisti professionisti, collabora stabilmente con attori e allievi della scuola di teatro Teodelapio, si avvale dei contributi professionali di Euno Terni per il movimento e le coreografie, del Coro Ad Cantus Vocale per le parti musicali e di canto, di Studio Flamenco Roma e dei rispettivi direttori artistici. La concessione delle misure alternative concesse dal Magistrato di Sorveglianza e dalla direzione ai detenuti-attori ha permesso ad alcuni detenuti di esibirsi con la Compagnia extramoenia in tutto il Paese (Roma, Torino, Genova, Chieti, Calcata, Matera, Firenze, Foligno, Terni). La Compagnia è supportata dalla generosità di numerosi artisti (fra cui citiamo Sara Ragni, Laura Bassetta, Mariolina Maconio, Lucia Napoli, Pina Segoni, Lorena Salis, Serena Perna, Francesco Corrias, danzatori EUNO, cantanti del Coro ad Cantus Vocale) e sostenuta dalla Casa di Reclusione, dal Festival dei Due Mondi, dalla Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini, da altre realtà del territorio.
Direttore artistico della “Compagnia #SIneNOmine”, collabora da undici anni con la Casa di Reclusione di Spoleto. È regista, architetto, scenografo, docente di progettazione scenica e disegno e storia
dell’arte nei Licei di Spoleto. Da oltre 25 anni ha avviato percorsi di recupero e di reinserimento sociale post-pena. È presidente dell’associazione teatrale Teodelapio – che da oltre 20 anni promuove la crescita culturale tramite il teatro, l’educazione alla lettura e la recitazione e gestisce la scuola di teatro cittadina – e il progetto di teatro in carcere. Ha curato una serie di eventi teatrali e mostre rivolti al pubblico libero e ristretto, favoriti dal Magistrato di sorveglianza e realizzati con la direzione, l’area trattamentale e la Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Spoleto, fra cui In-Visibile, il Cantico dei Cantici, Wafer di Paola de Rosa, Monologhi di Aldo Nicolaj, l’anm di che mmuort, Storia Vera e Capite comm’è, Je est un autre).D