Luis Bacalov • Rita Marcotulli • Alberto Pizzo
3 PIANOS ON STAGE
Tre generazioni, tre mondi sonori, tre pianisti dalle radici saldamente piantate nella musica classica, capaci di esplorare tanti altri generi musicali senza mai perdere di vista il Pathos e la grande Melodia che, se legata all’immagine, diventa Colonna Sonora. In questa occasione la musica ed il cinema saranno più che mai protagonisti di questa insolita "giostra" a tre pianoforti, con Luis Bacalov, Rita Marcotulli e Alberto Pizzo in veste di conduttori d’eccezione.
Come in un’antica arena, i tre maestri degli ottantotto tasti si sfideranno, coinvolgendo il pubblico in un duello musicale che toccherà jazz, musica classica e le grandi colonne sonore, includendo momenti d’improvvisazione, soli a staffetta e momenti di unisono a due e a tre pianoforti.
A rendere un doveroso omaggio alla musica sudamericana provvederà il tango, sul quale il Maestro Luis Bacalov saprà sapientemente tessere la sua trama musicale utilizzando i tre pianoforti in scena, spaziando dalla propria produzione al richiamo di classici del genere, come Libertango di Astor Piazzolla.
Con Luis Bacalov, Rita Marcotulli e Alberto Pizzo, e attraverso le loro dimensioni musicali, il vero omaggio andrà soprattutto al pianoforte, che da "Principe" di questo concerto diverrà un vero e proprio "Gigante a tre code".
prodotto da **Produzioni Artistiche Palco Reale Srl **
in collaborazione con ACME Produzioni Srl
fonico di sala Antonio Petitto
allestimenti a cura dello staff tecnico di Spoleto58
_pianoforti Yamaha _
regolazione luci E.T.C. Italia www.etcconnect.com
Il Maestro Luis Bacalov è un pianista, compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore argentino, naturalizzato italiano. Ha raggiunto la fama internazionale grazie alla sua attività di compositore per il cinema e nella sua lunga carriera artistica ha ricevuto numerosi riconoscimenti collaborando con registi come Damiani, Scola, Petri, Pasolini, Fellini e tanti altri. Memorabile il premio Oscar nel 1996 per la miglior colonna sonora con il film Il postino di Michael Radford, film indimenticabile per la magistrale interpretazione di Massimo Troisi. Per_ La tregua_ di Francesco Rosi ha conseguito una nomination per il Davide di Donatello ed una nomination dalla A.M.P.A.S. per Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini. Ha formato un quartetto con bandoneón, contrabbasso, percussioni e pianoforte, con il quale ha inciso il CD_ Tango and Around proponendo composizioni che ricercano punti d’incontro fra diverse culture musicali, approdando ad un risultato fortemente sincretico (musica etnica, urbana, contemporanea). Ha diretto nel 2003 la prima mondiale della sua opera Estaba la Madre Al Teatro Nazionale di Roma. Più recentemente Quentin Tarantino ha scelto alcuni brani del Maestro per Django Unchained (2012) e nel luglio 2014 Luis Bacalov ha presentato sul palco del Ravello Festival il nuovo spettacolo Con el repiro del Tango_ con l’attore Michele Placido.
Allieva del Conservatorio Santa Cecilia e del Conservatorio Licinio Refice, Rita Marcotulli esordisce professionalmente negli anni Settanta e successivamente inizia a collaborare con svariati artisti internazionali come Richard Galliano, Enrico Rava, Pat Metheny, Chet Baker, Palle Danielsson, Helène La Barrière, Joe Lovano, Dewey Redman, Kenny Wheeler, e molti altri. Elegante pianista dalla grana melodica e dalla voce strumentale molto esclusiva, si avvicina alla musica brasiliana per poi approdare al jazz. Nel 1987 viene votata Miglior nuovo talento dalla rivista Musica Jazz e l’anno seguente si trasferisce in Svezia, dove rimane fino al 1992. Tornata in Italia, collabora fra gli altri con Roberto Gatto e Pino Daniele e nel 1996 accompagna Pat Metheny in un’esibizione al Festival di Sanremo.
La collaborazione per il film_ Basilicata Coast to Coast_ di Rocco Papaleo, le vale il Premio Ciak d’Oro nel 2010 per la miglior Colonna Sonora ed il premio della stampa cinematografica, il Nastro d’Argento nella stessa categoria e il David di Donatello nel 2011 (prima donna in assoluto a ricevere questo riconoscimento). Nel 2011 riceve il Premio Top Jazz come miglior artista del jazz italiano dalla rivista Musica Jazz, e pubblica Variazioni sul Tema, con Luciano Biondini e Javier Girotto. Nel 2013 è membro della giuria alla 63ª edizione del Festival di Sanremo. L’intimità della sua musica, la sua profondità, i suoi arrangiamenti delicati, che sanno sottolineare la singola nota ed amplificarne la carica emotiva, le permettono di spaziare e di cercare interconnessioni con altre forme artistiche, letterarie, visive e, naturalmente, cinematografiche.
Il pianista e compositore Alberto Pizzo, diplomatosi nel 2004 al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, vanta una lunga esperienza di lavoro in Italia come pianista solista e come esecutore e autore di musiche per numerosi programmi Rai. Pizzo ha calcato i palcoscenici dei maggiori festival italiani, dal Ravello Festival al Bellini di Napoli, dove improvvisa insieme a Chick Corea, al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, all’Eataly Smeraldo di Milano e tanti altri. Non vanno dimenticate apparizioni internazionali come quella all’Highline Ballroom di New York come unico artista italiano per il Blue Note Jazz Festival, e il concerto nella sede della Borsa di Tokyo in Giappone nel 2009, dove si esibì sia da solista che accompagnando il soprano Yuki Sunami.
A novembre del 2012, conosce al Cabarete Jazz Festival il chitarrista e produttore Fabrizio Sotti, con il quale co-produce On The Way. Al progetto discografico, registrato nella primavera del 2013 dal vivo al Bunker Studios di New York, partecipano musicisti quali Mino Cinelu, Renzo Arbore, Toquinho e David Knopfler, con il quale realizza un brano inedito registrato a Londra nell’ottobre 2013: il titolo del brano è This ship has sailed, testo e voce di Knopfler, musica di Pizzo, accompagnato da Martin Ditcham (batterista dei Rolling Stones, Sade, Elton John), Pete Shaw (bassista anche degli U2) ed Harry Bogdanovs (chitarrista di Elthon John, Westernhagen, John Farnham).
Il grande successo ottenuto da questo lavoro discografico lo porta ad intraprendere un lungo tour in Giappone e negli Usa.