Tribute to Nat 'King' Cole
Umbria Jazz sarà presente al Festival di Spoleto in virtù dello spirito collaborativo instauratosi tra le due manifestazioni.
La partecipazione si concretizzerà nella partecipazione alla cinquantaduesima edizione del festival spoletino del quintetto di Allan Harris (vincitore del 2009 NY Nightlife Award for Outstanding Jazz Vocalist) che nell’ultima edizione estiva di Umbria Jazz e nella sua versione invernale di Orvieto ha ottenuto un notevole successo di critica e pubblico per il suo personale omaggio alla musica del grande Nat “King” Cole. Un sincero e particolare tributo alla quintessenza del crooner reso possibile dalla sua voce calda ed elegante e da un rispetto ed un amore senza pari. E´ questo che offre Allan Harris con il suo quintetto. Oltre un´ora di spettacolo in cui gli appassionati della musica "soft" jazz intraprendono un viaggio a ritroso nel tempo. E, nella calda atmosfera che riesce a ricreare, Allan Harris ripercorre tutti i più grandi successi del "King", da Unforgettable, a Mona Lisa, brano con cui l´artista afro-americano raggiunse nel 1950 la vetta delle classifiche e il grande successo. Ma non solo. Harris ripropone anche la famosa Non dimenticar. Brano che fu inciso da Nat King Cole con questo titolo (preferito a quello inglese di Don´t forget), che l´aveva ascoltata mentre si trovava in Italia per alcune trasmissioni televisive. Tra il 1958 e il 1959 la portò nelle hit parade statunitensi e ne fece un successo internazionale. Uno spettacolo da non perdere, un viaggio in ricordo della dolce musica melodica degli anni ´50.
“Fin da giovane, la mia voce mi ha condotto a cantare e interpretare canzoni sentimentali e d’amore nei luoghi più remoti del mondo per le molte persone che ho incontrato. Col passare degli anni sono stato paragonato ad uno dei più noti cantanti del mondo, il grande Nat king Cole. Crescendo come artista, ho ricevuto numerose richieste da parte di amici, fan e critici di incidere un disco che rendesse omaggio a questo uomo leggendario. Ora sento che la mia voce e il livelo che ho raggiunto possono rendere giustizia alla memoria di uno dei più amati talenti del 21° secolo. Così, quando il Kennedy Center chiese al mio agente se fossi interessato a fare due serate in onore di Nat King Cole, entrambi abbiamo ritenuto che una registrazione dal vivo sarebbe stata il miglior modo per catturare l’atmosfera intima delle canzoni che intendevo cantare. Questo tributo a Mr. Cole composto da tredici canzoni è il mio ringraziamento più sentito per gli anni di amore ed apprezzamento di quanti sono stati così gentili da paragonarmi a quest’uomo indimenticabile, Nat King Cole. Lunga vita al re.”
Allan Harris
Allan Harris
Jazz vocalist, produttore, compositore, chitarrista, attore ed insegnante, vincitore per ben tre volte, del New York Nightlife Award come “Outstanding Jazz Vocalist,” ha lasciato la sua impronta come un apostolo dell’American Songbook (ndt. il Grande Canzoniere Americano). La connaturata dote di intrattenitore e la forte presenza scenica hanno fatto di lui una colonna portante sulle scene delle sale da concerto, dei teatri, dei jazz club e dei festival jazz di tutto il mondo. Tony Bennett lo definisce “Il mio cantante preferito.” Il Miami Herald ha scritto che la voce e il contegno di Harris “proiettano il calore di Tony Bennett, il mordente e il senso del ritmo di Sinatra, e la lieve eleganza di Nat ‘King´ Cole”. “Harris è un jazzista dalla voce vellutata, con la giusta presenza e la musica nelle vene” (Variety); si è esibito come ospite con Wynton Marsalis and the Jazz al Lincoln Center Orchestra, alla Carnegie Hall, all’ Oak Room dell’Algonquin, ed è apparso con la star della Country Music Vince Gill e con Stevie Wonder. Canta per il Presidente Clinton, Jessye Norman e Sophia Loren. I ricordi degli inizi della sua carriera, quando suonava la chitarra e cantava con un complesso country rock, hanno isipirato Harris a realizzare nel 2006 il suo ciclo di canzoni Cross That River, un meraviglioso ritratto dell’America del West. Cross That River, il musical , ha debuttato nel famoso O’Neill Theater nel luglio 2008 ed è stato il destinatario del Chamber Music America Residency Grant. Il suo desiderio di essere vicino ai bambini lo ha portato nelle scuole, nei musei e negli istituti di Arte dello Spettacolo di tutto il paese, dove ha insegnato e divertito, con la sua storia che riguardava il Black West, i ragazzi di tutte le età. La versione di Cross That River dei ragazzi, è stata recentemente presentata nel progetto di apprendimento a distanza del Kennedy Center, e trasmessa alle scuole di tutto il paese, inoltre le canzoni di Allan Harris sono state scelte dallo stato dell’Oklaoma per essere inserite nel DVD di istruzione scolastica. La Fondazione Scrittori di Aspen lo ha invitato al debutto del suo primo programma musicale Lyrically Speaking, durante il Festival estivo dedicato agli scrittori del West. Allan è anche comparso su “All Things Considered”di NPR e CBS News. Il suo primo CD è stato Setting the Standard (Love Productions Records), poi It’s a Wonderful World (Mons Records) con il bassista Ray Brown, il pianista Benny Green, il chitarrista Mark Whitfield, Claudio Roditi alla tromba e Jeff Hamilton alle percussioni, con arrangiamenti creati da John Clayton e Rob Pronk. Black Coffee Blues, una canzone tratta da quel CD, è stata scritta in collaborazione con Ray Brown. Egli ha registrato inoltre Here Comes Allan Harris and the Metropole Orchestra, (Mons). Il trombettista Clark Terry, il solista Claire Martin e la Berlin’s Rias Big Band si sono uniti al suo tributo a Duke Ellington. Love Came, the Songs of Strayhorn (Love Productions Records) è invece un omaggio a Billy Strayhorn. Allan Harris ha cantato come voce solista nei DVD e CD della “Sacred Mass”di Duke Ellington, insieme al trombettista Jon Faddis e al cantante Michele Hendricks. Nella sua ultima incisione Long Live the King, registrata dal vivo al Kennedy Center, Allan rende omaggio ad uno dei più riconosciuti cantanti del pianeta: Nat King Cole. Harris affronta tutti questi classici, da Nature Boy a It’s Only a Paper Moon a (I Love You) For Sentimental Reasons,con totale rispetto e dice: “Il tributo a Mr. Cole di queste 13 canzoni è la mia registrazione più sentita per ringraziare, dopo anni di affetto e apprezzamento, tutti coloro che sono stati così gentili da paragonarmi a questo uomo così importante”. Will Friedwald, l’autore di Jazz Singing e Sinatra, lo definisce "probabilmente il più entusiasmante cantante sulle scene”. Showbiz Tonight della CNN si riferisce ad Harris come ad “uno dei tre migliori vocalist uomini nel paese." Stephen Holden del New York Times’ scrive di lui “un rilassato e raffinato cantante sentimentale“ secondo la tradizione di Nat ‘King’ Cole. Allan continua a dedicare molto del suo tempo a imprese filantropiche in favore dei bambini come l’Aspen Youth Experience, Children’s Miracle Network e Challenge Aspen.
ALLAN HARRIS QUINTET
“TRIBUTE TO NAT ‘KING’ COLE”
Allan Harris Voce
Lafayette Harris Piano
Jesse Jones Sax
Paul Beaudry Contrabbasso
Quentin Baxter Batteria
Produzione Spoleto 52 in collaborazione con Umbria Jazz