Straordinari appuntamenti tra storia, bellezza e degustazioni
a cura dell´**Associazione Amici di Spoleto Onlus **
Un’esplorazione degli angoli nascosti, tra curiosità, bellezza e racconti inediti sulla città e il suo territorio alla scoperta di straordinarie opere d’arte. Percorsi accompagnati da degustazioni di Trebbiano Spoletino e altri prodotti del territorio.
Venerdì 6 Luglio 2018, ore 10.30
Sulle tracce del sistema termale di Spoleto – le antiche terme di Torasio
Appuntamento davanti al Teatro Nuovo Giancarlo Menotti.
È noto che a Spoleto in epoca romana vi erano le Terme, cioè quei luoghi con vasche di acqua calda, naturale o riscaldata, che i Romani (benestanti) adoravano. Ed usavano molto. Come luogo di igiene, riposo, svago, incontro e come palestra ginnica, in alcuni ambienti. Infatti la via che prosegue Via Giustolo ed arriva ai Giardini dell´Ippocastano si chiama Via delle Terme. Forse ve ne erano vicino al Teatro Romano, più antiche e pubbiche. Poi dopo la costruzione del teatro dovrebbero essere state fatte le altre, private, di proprietà di tale Caio Torasio Severo. Queste ultime mostrano dei resti, normalmente non visibili, sotto il parcheggio del Tribunale. Ma si suppone che fossero molto vaste, arrivando ad occupare le odierne aree di Palazzo Pianciani e del Teatro Menotti. Accedendovi si vedono i resti del forno che scaldava l´acqua e delle basi delle colonnine che sostenevano le vasche. Ma tutta l´area corrispondente al posteggio mostra vestigia. Sono del II secolo dopo Cristo, con restauri nel IV (da Costanzo II) e nel VI secolo (da Teodorico).
Furono rinvenute durante la costruzioni della chiesa di S. Filippo Neri.
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Degustazione di vino trebbiano spoletino doc, olio extra vergine di oliva ed altri prodotti a Km 0
Martedì 10 luglio 2018, ore 10.30
Spoleto Longobarda, dalla basilica di San Salvatore ai mosaici di Palazzo Mauri
Appuntamento in Piazzale Salmi (Basilica di San Salvatore)
La costituzione del Ducato longobardo di Spoleto si colloca poco dopo l’arrivo dei Longobardi in Italia (568 d.C.). Recenti scavi archeologici hanno portato in luce alcune significative testimonianze di età postclassica, quale un complesso di ambienti a destinazione termale in prossimità del foro, sotto palazzo Mauri con straordinaria pavimentazione a mosaico. Nel 2005, in occasione degli interventi di recupero di palazzo Pianciani è stato messo in luce un battistero attribuibile all’VIII secolo con una pavimentazione musiva policroma. Da tempo è stata ipotizzata l’esistenza di un quartiere longobardo da collocare nel settore nord della città, in corrispondenza dell’anfiteatro già riqualificato in funzione difensivo- militare in età gota. Le più importanti testimonianze di età longobarda si concentrano sull’area del Colle Ciciano, dove, oltre alla basilica di San Salvatore, si trovava l’ecclesia baptismalis di San Michele Arcangelo e l’area funeraria di San Ponziano, che ha restituito la lastra funeraria del longobardo Agipertus. Il quadro storico di riferimento al Ducato di Spoleto è restituito dalla collezione di oggetti esposti alla Rocca presso il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto.
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Venerdì 13 luglio 2018, ore 10.30
Spoleto pre-romana, tracce di una storia antica 2.700 anni
Appuntamento in Via Cecili (Mura Ciclopiche)
Dal primo insediamento degli Umbri circondato dalle mura poligonali ai reperti di Piazza d´Armi esposti al Museo Nazionale Archeologico. Un viaggio sulle tracce dell´ antichissima popolazione italica raccontata attraverso i resti della cinta muraria in opera poligonale e dagli straordinari reperti, rinvenuti di recente nel corso di scavi, custoditi al Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto. Nell’estate del 2012, nell’ambito delle analisi di radiografia previste sui corredi provenienti dalla necropoli di Piazza d’Armi di Spoleto, i reperti metallici vennero portati ad Ancona presso il laboratorio di restauro della già Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche. Fu così che il 4 agosto quelli che erano stati classificati come semplici “teste di mazza” in ferro si svelarono per quello che realmente erano, e cioè una coppia di scettri in ferro e bronzo raffiguranti scene molto complesse senza eguali nel panorama italiano ed europeo, appartenuti al primo re di Spoleto e datati al VII secolo a.C.
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