Canto per la Valnerina - Opera Insieme
Quando mi è stato proposto di curare la regia e l’allestimento scenico per l’operazione Canto per la Valnerina e Opera Partecipata: La Cenerentola per tutti ho accettato con entusiasmo.
Mi sono piaciuti da subito due concetti: “Opera partecipata” e “per tutti”. Nell’opera come rito collettivo e aperto a chiunque ho sempre creduto. E il lavorare con persone di un territorio ancora profondamente ferito lo considero un privilegio.
Mi sono stati dati degli obblighi molto precisi: lo spettacolo si sarebbe rappresentato in luoghi non teatrali; l’Opera sarebbe stata un’elaborazione dell’originale, con molti tagli, per pianoforte e ensemble di fiati; la presenza di un coro misto di voci maschili e femminili (Rossini richiede solo quelle maschili); l’eliminazione del personaggio di Alidoro (quasi un deus ex-machina nell’Opera); la partecipazione di un coro di bambini che in Rossini non c’è proprio.
Vincoli importanti e non semplici.
E naturalmente da questi sono partito per decidere come raccontare questa nostra Cenerentola.
Il nodo centrale è stato come giustificare la presenza dei bambini.
Eliminata senza dubbio la possibilità di farne topini stile Disney, o ambientare l’azione -che so- in una scuola dove Cenerentola fa la bidella, ho pensato di partire dalla fine, a favola conclusa con Cenerentola e il Principe sposati. Dal classico “E vissero felici e contenti…”.
I bambini, allora, sono i figli di Cenerentola e Don Ramiro.
Da qui tutto si è dipanato. Siamo tutti ad una festa di famiglia, ad un Anniversario di Matrimonio (da quanto sono sposati? Non importa. Anche il seguito delle favole non ha tempo), il coro sono gli amici, le sorellastre le zie, Don Magnifico il nonno, Dandini l’amico di famiglia che di fatto è uno zio acquisito.
E i bambini vogliono che i genitori raccontino, ancora una volta, come si sono conosciuti. E da qui parte l’Opera che racconta la storia di quell’incontro, di quell’innamoramento. Il colpo di fulmine tra Cenerentola e Don Ramiro è ora un amore consapevole e duraturo. Tutti i presenti conoscono la storia e la rivivono, contemporaneamente attori e spettatori. Non ci sono quinte tra le quali nascondersi quando non si è di scena. I vestiti sono quelli di oggi, con qualche elemento “storico” per i protagonisti che li porta nel tempo passato del “C’era una volta…”.
E i bambini intervengono quando qualcosa non quadra, assumendo su di sé il ruolo di Alidoro, e si stringono attorno a mamma e papà.
Sono loro il “serto”, la corona, che circonda Cenerentola e Ramiro.
Un ringraziamento sincero al M° Mariachiara Grilli, a tutti gli interpreti, ai cori adulti e bambini, ai musicisti, alla costumista Clelia De Angelis, a Irene Lepore, al Teatro Lirico Sperimentale tutto, per aver aderito con generosità a questo modo inusuale di rappresentare La Cenerentola.
L’ambizione e la speranza sarebbe di divertire anche Rossini.
Che la sua leggendaria ironia ci aiuti…
Andrea Stanisci
Questa mia versione dell’opera rossiniana è innegabilmente legata sì ad esigenze di produzione, ma anche all’impronta dell’intero progetto Canto per la Valnerina - Opera partecipata. Il carattere fortemente sociale di quest’ultimo, fa sì che il termine riduzione – comunemente utilizzato per adattamenti musicali che impiegano organici più piccoli rispetto alla composizione originale – rischi di essere in questo caso inappropriato. La necessità di tagliare una significativa parte dell’Opera mi ha portato a conservare solo quanto avente una valenza drammaturgica strutturale, mantenendo di ciascun personaggio ciò che è musicalmente distintivo. Manca qui Alidoro, Maestro e consigliere di corte nell’originale rossiniano, sostituito in senso “funzionale” dal coro dei bambini; restano tutti gli altri personaggi: Cenerentola e le sue sorellastre Clorinda e Tisbe, Don Magnifico – loro padre e patrigno della protagonista –, il Principe Ramiro e il suo cameriere Dandini. Collante tra i diversi momenti musicali sono spesso le voci stesse, che sopperiscono alla mancanza della maggiore e più dettagliata articolazione strutturale originaria “passandosi” uno stesso suono che, da nota di chiusura di una frase per un personaggio, diviene nota d’ingresso per chi lo segue.
Nell’economia della nuova struttura tali “passaggi” diventano fondamentali, non solo tra voci, ma anche tra voci e strumenti. Al posto dell’orchestra: la banda alla quale è affidata l’Ouverture, il pianoforte/cembalo e il quintetto di fiati. Gli interventi scelti per quest’ultimo corrispondono a parti nelle quali è lo stesso Rossini, nella sua orchestrazione, a dare un maggiore rilievo alla sezione fiati. Oltre ad essere di sostegno al coro e agli insiemi, il quintetto – in contrasto con i momenti di maggior lirismo nei quali il pianoforte è solo a dialogare con i solisti e ad accompagnarli – sottolinea le due diverse accezioni dell’idea di nobiltà che Rossini ci offre nella sua partitura: da un lato quella reale e dei sentimenti nobili di Ramiro e, dall’altro, quella dei modi servili ed affettati di Don Magnifico, che potremmo definire “nobiltà sperata”. Il coro, qui misto, in Rossini di soli uomini, interviene in momenti significativi della vicenda, tra i quali l’arrivo del Principe e lo svelarsi di Cenerentola. Un adattamento quindi in cui la musica diventa il “territorio” di convergenza di diverse forze, realizzato nell’ottica di far sì che tutte le persone coinvolte possano sentirsi realmente parte di uno spettacolo e al tempo stesso sentirsi unite nel creare il bello, e nel considerarlo come strumento di rinascita del loro territorio. Ringrazio il Teatro Lirico Sperimentale per avermi invitato a prendere parte al progetto, il regista Andrea Stanisci per averci offerto una moderna e attuale chiave di lettura, e tutti i coristi e strumentisti partecipanti. Buon ascolto!
Mariachiara Grilli
Accompagnare un gruppo di bambini alla scoperta del teatro, ed in particolare del teatro d’opera, è nello stesso tempo sfida e privilegio. Ciò che dal punto di vista dei maestri rende questa esperienza ancora più emozionante è che sfida e privilegio siano in realtà due facce della stessa medaglia, anzi, potremmo dire che entrambi gli aspetti siano addirittura fusi nella stessa faccia, quella cioè che vede rappresentati tanti maestri di musica gettare il primo seme di bellezza e di curiosità nel cuore e nella mente di centinaia di bambini e ragazzi. Nell’epoca in cui dilagano le possibilità offerte dalla rete di catturare l’attenzione in pochi minuti con un paio di clic e di raccogliere migliaia di spesso sterili “like” per delle forme più o meno artistiche, immediate nella produzione, nella diffusione e nella fruizione, diventa sempre più una sfida educativa far comprendere e a volte giustificare il complicato, laborioso e lungo processo (…lunghissimo se paragonato ai tempi della rete) con cui un’opera teatrale prende vita. È inoltre nell’interazione tra ruoli diversi, tra diverse figure professionali che l’opera si forma; ogni singolo minuto di spettacolo nasconde al suo interno i talenti individuali di decine di persone, a volte centinaia, adulti e bambini, e insieme la loro capacità di lavorare in equipe.
Per gli stessi motivi, lavorare con i bambini in un progetto così ambizioso è un grande privilegio: la partecipazione al Piccolo Coro della Valnerina è per i ragazzi assolutamente facoltativa, non prevede audizioni e non è legata in alcun modo ad attività scolastiche o parrocchiali. Nonostante questo, come è normale per chi per la prima volta si avvicina a questo mondo, in pochi hanno avuto da subito la percezione della grande quantità di lavoro che avrebbero dovuto sostenere per la preparazione di Cenerentola. Arrivare a contare ben ventiquattro bambini provenienti dai due gruppi di Cascia e Vallo di Nera (sedi di prova del Piccolo Coro) è già un importante traguardo. Il privilegio per noi maestri è costituito dalla possibilità di accompagnarli al loro debutto, nell’averci permesso di condividere la nostra passione con loro, nell’essere riusciti a comunicare con loro sul loro piano che non è in alcun modo inferiore a quello di un adulto ma è semplicemente “il loro”, nell’averci dato la possibilità di farli esprimere in contesti in cui forse non avrebbero mai pensato di potersi esprimere.
Il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, con il suo costante impegno nella formazione musicale ad ogni livello, non dimentica mai che il futuro del teatro ed in particolare dell’Opera e nella capacità delle istituzioni di coinvolgere i giovani e di inserirli in prima persona all’interno del processo creativo rendendoli così futuri ascoltatori/spettatori consapevoli, motivati e orgogliosi della tradizione musicale operistica italiana e dell’arte musicale in generale; un proposito questo che ha come scopo anche la scoperta e la consapevolezza del proprio talento musicale, come testimoniato dall’entusiasmo di questi bambini. La speranza è che il piccolo seme gettato in questi duri mesi di prove e nelle rappresentazioni ormai prossime possa fiorire ed alimentarsi attraverso future esperienze musicali coinvolgendo e sensibilizzando le diverse comunità di appartenenza.
Mauro Presazzi, Sara Cresta, Lucia Sorci
da La Cenerentola di Gioachino Rossini
su libretto di Jacopo Ferretti
riduzione dall’autografo per pianoforte, cembalo, fiati e cori a cura di Mariachiara Grilli
direzione musicale, pianoforte e cembalo Mariachiara Grilli
regia e allestimento scenico Andrea Stanisci
costumi Clelia De Angelis
cantanti solisti del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto "A. Belli"
_Angelina _Daniela Nineva, Rachele Raggiotti
Tisbe** Noemi Umani, Susanna Wolff**
Clorinda** Zdislava Bočková, Emanuela Sgarlata**
Don Magnifico** Ferruccio Finetti**
Dandini** Paolo Ciavarelli**
_Don Ramiro _Alessandro Fiocchetti
Ensemble di fiati del Teatro Lirico Sperimentale “Canto per la Valnerina”
**Elga Buono **flauto
**Giacomo Silvestri **oboe
Sebastian Hayn clarinetto
Gabriele Ricci corno
**Agostino Babbi **fagotto
Piccolo Coro della Valnerina e
Piccolo Coro di Spoleto
diretti da Mauro Presazzi
e preparati da Mauro Presazzi, Sara Cresta, Lucia Sorci
Cori uniti di
Santa Rita da Cascia
preparato da **Rita Narducci **e
San Benedetto Città di Norcia
preparato da Luca Garbini
coordinamento dei Cori** Ivano Granci**
Bande musicali di Norcia, Bevagna e Cascia
dirette da Filippo Salemmi
maestri collaboratori Andrea Barbato, Azzurra Romano
direttore di scena** Irene Lepore**
assistente movimenti scenici Graziano Petrini
coordinamento organizzativo** Gloria Bagatti, Marta D’Atri, Anna Flavia Santarelli**
collaborazione logistica** Angelo Aramini, Angelo Bucchi, Violanda Lleshaj, P. Bernardino Pinciaroli**
produzione Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto "A. Belli" - Teatro Lirico dell´Umbria
con il sostegno del **Ministero dei Beni e delle Attività Culturali **e della Regione dell’Umbria
e la collaborazione dei **Comuni di Cascia, Norcia e Vallo di Nera, la Comunità Agostiniana di Santa Rita **e l’Alveare di Santa Rita da Cascia
si ringraziano per la collaborazione il Museo Luzzati di Porta Siberia – Genova per l’utilizzo dell’immagine di locandina e Publi2M Pubblicità di Moroni Marcello
Il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto è stato fondato nel 1947 da Adriano Belli, avvocato e musicologo, con il fine di avviare alla professione dell’arte lirica quei giovani dotati di particolari qualità artistiche che, compiuti gli studi di canto, non avevano ancora debuttato. Accogliendo i vincitori del Concorso di canto dello “Sperimentale” a Spoleto ed avviandoli ad un corso di due anni, vengono dati loro quegli elementi che la scuola non offre: non solo preparazione delle opere ma anche preparazione al gesto, sotto la guida dei registi e dei direttori che mettono in scena le opere stesse nella Stagione Lirica di presentazione. Hanno vinto il Concorso dello “Sperimentale”, studiato a Spoleto e debuttato nella Stagione Lirica dell’Istituzione moltissimi grandi nomi della lirica internazionale tra cui ricordiamo Cesare Valletti, Franco Corelli, Antonietta Stella, Anita Cerquetti, Giangiacomo Guelfi, Ettore Bastianini, Anna Moffo, Gabriella Tucci, Marcella Pobbe, Rolando Panerai, Margherita Rinaldi, Franco Bonisolli, Giorgio Merighi, Leo Nucci, Ruggero Raimondi, Renato Bruson, Mietta Sighele, Veriano Luchetti, Salvatore Fisichella, Luciana D’Intino, Mariella Devia, Lucia Aliberti. Successivamente Marcello Giordani, Natale De Carolis, Giusy Devinu, Elisabeth Norberg-Schulz, Giuseppe Morino, Monica Bacelli, Roberto Frontali, Giuseppe Sabbatini, Roberto De Candia, Sonia Ganassi, Norma Fantini, Nicola Ulivieri, Daniela Barcellona, Monica Colonna, Marina Comparato, Maria Agresta, Veronica Simeoni. Hanno collaborato per l’attività didattica nel passato musicisti quali Lina Cuscinà, Vincenzo Bellezza, Franco Capuana, Ottavio Ziino, Nino Rota, Giuseppe Bertelli, Alberto Paoletti, Luigi Ricci, Rolando Nicolosi, Carlo Ventura, Fernando Cavaniglia e per la recitazione e il movimento scenico Riccardo Picozzi, Carlo Piccinato, Tatiana Pavlova, Attilia Radice. Negli ultimi anni per la didattica musicale Anita Cerquetti, Enza Ferrari, Magda Olivero, Mietta Sighele, Gianpiero Taverna, Spiros Argiris, Massimo De Bernart, Giovanna Canetti, Bruno Aprea, Ivo Lipanovic, Vito Paternoster, Antonello Allemandi, Alfonso Scarano, Renato Bruson, Raina Kabaivanska, Marcello Panni, Bernadette Manca di Nissa, Carlo Palleschi. Nell’ambito delle attività didattiche hanno collaborato per corsi specifici Carlo Bergonzi, Otto Edelman, Waldemar Kmentt, Renato Bruson, Natale De Carolis, Giovanna Canetti. Per il movimento scenico e la recitazione Italo Nunziata, Paolo Baiocco, Alvaro Piccardi, Lucio Gabriele Dolcini, Stefano Vizioli, Stefano Monti, Daniela Malusardi, Henning Brockhaus.
In occasione della Stagione Lirica Sperimentale hanno collaborato prestigiosi registi, tra cui Luca Ronconi (1994: Ligeia - Anacleto Morones), Ugo Gregoretti (1983 e 1995: L’Elisir d’amore - 1984: Il Barbiere di Siviglia), Gigi Proietti (1985: _Don Pasquale _- 1986: Le Nozze di Figaro), Giorgio Pressburger (1990: Il Pipistrello - 1993: _Tragèdie de Carmen _- 1996: Perso 4 per perso, L’Inganno Felice), Alvaro Piccardi (1987: Il Telefono - Mahagonny - 1988: _Così fan tutte _- 1990: Morte dell’aria - Lighea - 1994: La Bella Verità - 1995: La Bohème), Giancarlo Cobelli (1984: Mavra - 1985: Orfeo ed Euridice - 1987: Il Mercato di Malmantile - 1989: Simon Boccanegra - 1990: La Bohème), Sandro Sequi (1995: Il Matrimonio Segreto), Piera Degli Esposti (1996: La Notte di un Nevrastenico - Suor Angelica - 1998 : Le Parole al Buio), Stefano Monti (1996: Falstaff - 1998: Werther), Franco Ripa di Meana (1998: Don Giovanni - 1999: Le Nozze di Figaro), Henning Brockhaus (1999: Tosca - 2000: Midea2), Denis Krief (2001: Carmen), Lucio Gabriele Dolcini (2004: Le nozze di Figaro – 2005: Cleopatra - 2006: Didone Abbandonata – 2007: Il Trovatore), Giorgio Pressburger (2001: Il segreto di Susanna e Cavalleria Rusticana – 2004: L’Italiana in Algeri – 2006: Il barbiere di Siviglia), Ugo Gregoretti (2002: Il filosofo di campagna), Gabbris Ferrari (2005: Lucia di Lammermoor), Pippo Delbono (2007: Obra Maestra), Alessio Pizzech (2006: La dirindina va a teatro – 2007: Dirindina e Pimpinone – 2008: La Cenerentola), Marco Carniti (2008: Rigoletto), Giorgio Bongiovanni (2008: Don Falcone).
Il Teatro Lirico Sperimentale collabora inoltre con alcuni tra i maggiori teatri lirici italiani: nel 1991 La Cenerentola presentata nella Stagione Lirica a Spoleto è stata ripresa ed inserita nel cartellone del Teatro dell’Opera di Roma; (Direttore Bruno Aprea, regia Italo Nunziata); nel 1994 in collaborazione con il Teatro Comunale di Firenze è stata realizzata l’opera La Bella Verità, presentata sia presso l’Ente Lirico di Firenze che al Teatro Caio Melisso di Spoleto; la collaborazione con il Teatro Comunale di Firenze continua anche nel 1996 con il dittico Perso per perso di Guido Baggiani e L’Inganno Felice di G. Rossini (Direttore Enrique Mazzola, regia Giorgio Pressburger). Collaborazioni inoltre sono in atto con il Teatro Comunale di Bologna, lo Stadttheater di Klagenfurt e il Teatro dell’Opera di Roma, l´Arena Sferisterio di Macerata, Teatro Nazionale di Roma, (Midea2 di Oscar Strasnoy, anno 2001). Negli ultimi anni il Teatro Lirico Sperimentale ha allargato il proprio campo d’azione nell’ambito della didattica e della formazione musicale organizzando in collaborazione con la Regione Umbria, con la Provincia di Perugia e il Fondo Sociale Europeo corsi per maestri collaboratori, corsi per tecnici e accordatori di pianoforti. Lo “Sperimentale” organizza inoltre dal 1993 il Concorso internazionale per nuove opere di teatro musicale da camera Orpheus, dedicato da questa edizione a Luciano Berio che è stato presidente della Giuria internazionale sin dalla prima edizione. L’opera vincitrice verrà rappresentata in prima mondiale a Spoleto nel Settembre 2005. Nel 1995 il Teatro Lirico Sperimentale, dopo un Corso di Qualificazione Professionale per Professori d’Orchestra, ha anche dato vita all’OTLiS, l’Orchestra del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. Sotto la guida di qualificatissimi docenti (Francesco Manara, Luciano Giuliani, Paolo Centurioni, Angelo Persichilli, Umberto Benedetti Michelangeli, Spiros Argiris, Massimiliano Stefanelli, Romolo Gessi, Carlo Palleschi, Massimo De Bernart, Bruno Aprea), gli allievi, giovani strumentisti diplomati, dopo una selezione nazionale affrontano due mesi di studio a Spoleto e successivamente eseguono le opere della Stagione Lirica sia a Spoleto che nella Stagione Lirica Regionale (Perugia, Terni, Orvieto, Todi, Città di Castello). L’Orchestra formata dagli allievi del Corso e integrata con alcuni giovani e già affermati musicisti si è inoltre esibita in vari concerti sinfonici ed ha partecipato alla serata inaugurale dei Primi Giochi Mondiali Militari - Stadio Olimpico Roma (1995). I corsi per professori d’orchestra sono stati attuati anche negli anni successivi, sempre in collaborazione con la Regione Umbria e Fondo Sociale Europeo e dal 1996 sono stati estesi a giovani strumentisti della Comunità Europea. L’Istituzione ha ricevuto nel 1992 dalla Commissione delle Comunità Europee il Premio “Caleidoscopio” per la cultura e nel 1994 il prestigioso “Premio Abbiati” della Critica musicale italiana “per l’assiduo contributo alla formazione di nuovi interpreti e l’ideazione e la realizzazione del Concorso Internazionale Orpheus”. La produzione di Don Giovanni della Stagione Lirica Sperimentale 1998 ha ricevuto nel maggio 1999, la segnalazione speciale del Premio Pier Luigi Samaritani per le scene disegnate da Roberta Lazzeri. Nel 2001, l´Associazione nazionale critici musicali italiani ha assegnato a Denis Krief il Premio Abbiati della Critica per la regia di _Carmen _che il regista francese ha firmato per il Teatro Lirico Sperimentale nella Stagione Lirica 2000. Nel 2001 il Teatro Lirico Sperimentale ha realizzato un grande progetto di respiro europeo: la rielaborazione e trascrizione orchestrale de L´Arte della Fuga di Bach, coordinata da Luciano Berio. L´iniziativa, approvata e cofinanziata dalla Commissione Europea, che l´ha decretata "Evento Culturale Europeo". Il progetto ha portato a cinque esecuzioni in quattro paesi - 6 Italia, Ingnilterra, Francia e Olanda - con un organico orchestrale composto da circa 40 elementi provenienti dalla principali scuole musicali europee: il Conservatorio di Torino, il Conservatoire National Supérieur del Musique et de Danse di Lione, il Koninklijk Conservatorium dell´Aia, l´Hochschule für Musik und Theater di Leipizig, la Guildhall School of Music and Drama di Londra. A sottolineare la rilevanza internazionale del progetto ha contribuito il diretto coinvolgimento nella realizzazione esecutiva di rinomati compositori europei, quali Luis De Pablo, Louis Andriessen, Betsy Jolas, Gilberto Bosco, Aldo Clementi, Fabio Nieder, Michele Tadini e Fabio Vacchi.
Presso il “Centro Studi-Belli Argiris”, archivio storico e Centro di documentazione del Teatro Lirico Sperimentale, è disponibile una ricca biblioteca musicale e una fornita audiovideoteca dedicata all’opera lirica.
Nel 2009, a Torino, all’Istituzione è stato assegnato il Premio Cultura di Gestione per le politiche di gestione, valorizzazione e promozione dei beni e delle attività culturali. Il premio è relativo, oltre che all’attività svolta dall’Istituzione nei suoi 63 anni di storia, alla promozione dell’Opera Lirica all’estero, con riferimento in particolare all’anno 2008.
Nel 2016 il Capo di Stato Sergio Mattarella ha concesso la “Targa del Presidente della Repubblica” il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” nel settantesimo anniversario di attività.