ORIANA FALLACI - TEATRO, CINEMA E FICTION LA RACCONTANO
La Fondazione Corriere della Sera, in collaborazione con il Festival dei 2Mondi di Spoleto, ricorda la grande giornalista con una pièce teatrale e un convegno.
La Fondazione Corriere della Sera ricorda la grande giornalista a cinque anni dalla scomparsa con "Donna-Contro. In memoria di Oriana Fallaci", una doppia iniziativa realizzata in collaborazione con il 54° Festival dei 2Mondi: un progetto teatrale e un convegno, entrambi al Teatro San Nicolò di Spoleto.
Dall′1 al 3 luglio Monica Guerritore porterà in scena un′impossibile intervista alla più famosa giornalista italiana del ′900: "Mi chiedete di parlare...", da un′idea di Emilia Costantini, drammaturgia e messa in scena di Enrico Zaccheo e Monica Guerritore.
Sabato 2 luglio si terrà il convegno "Oriana Fallaci: teatro, cinema e fiction la raccontano", introdotto dal direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, e con la partecipazione di: Fabrizio Del Noce, Domenico Procacci, Sandro Petraglia, Alessandro Cannavò, Rosaria Carpinelli, Edoardo Perazzi, Giovanni Minoli, Lucia Annunziata e Monica Guerritore. L′incontro sarà moderato da Emilia Costantini.
"La produzione teatrale e il convegno organizzato a Spoleto si aggiungono alle altre iniziative che la Fondazione Corriere della Sera ha sviluppato per valorizzazione il patrimonio professionale di Oriana Fallaci", spiega il Presidente della Fondazione Corriere della Sera, Piergaetano Marchetti. "La Rcs è stata la casa editrice di Oriana Fallaci come giornalista e come scrittrice, e la Fondazione è orgogliosa di tenerne vivo il ricordo e di contribuire a farne conoscere l′opera".
La Fondazione Corriere della Sera, infatti, ha realizzato a un anno dalla morte la mostra "Oriana Fallaci - Intervista con la Storia" e custodisce in deposito il prezioso archivio personale di Oriana Fallaci. Il doppio evento "Donna-Contro. In memoria di Oriana Fallaci" in programma a Spoleto si inserisce con continuità nelle iniziative per valorizzare la memoria della grande scrittrice e giornalista.
Tutte le opere di Oriana Fallaci sono pubblicate in edizioni Rcs.
All′interno del progetto "Donna-Contro. In memoria di Oriana Fallaci", la Fondazione Corriere della Sera, in collaborazione con il Festival dei 2Mondi di Spoleto, organizza il convegno "Oriana Fallaci: teatro, cinema e fiction la raccontano". L′obiettivo dell′incontro è quello di interrogare le tre principali forme di espressione artistica - teatro, cinema e fiction - sulla difficile e affascinante impresa di raccontare Oriana Fallaci.
Il dibattito si svolge in un luogo d′eccellenza come il Festival di Spoleto, palcoscenico di sperimentazione e laboratorio di nuovi linguaggi. Non si tratta di una commemorazione, di quelle che la grande scrittrice detestava ("sono pallose e la gente parla a vanvera"), ma di un confronto fra teatro, cinema e fiction sul modo migliore per raccontare il mito Fallaci.
Al convegno, introdotto dal direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, partecipano: Fabrizio Del Noce (direttore di Rai Fiction), Domenico Procacci (produttore Fandango), Sandro Petraglia (sceneggiatore), Alessandro Cannavò (giornalista del Corriere della Sera, coautore della mostra "Intervista con la storia"), Rosaria Carpinelli (consulente editoriale, curatrice delle Opere di Oriana Fallaci), Edoardo Perazzi (nipote della Fallaci e suo erede universale), Giovanni Minoli (direttore di Rai per i 150 anni dell′Unità d′Italia), Lucia Annunziata (giornalista, conduttrice del programma Potere), e Monica Guerritore. Modera l′incontro Emilia Costantini.
SABATO 2 LUGLIO
ore 12.00
convegno
ORIANA FALLACI:
teatro, cinema e fiction la raccontano
Le forme di espressione artistica a confronto sul modo migliore per raccontare il mito Fallaci.
Giornalista di fama internazionale e scrittrice tradotta in tutto il mondo, la Fallaci è forse uno dei personaggi più difficili da raccontare e da rappresentare. Probabilmente perché lei stessa era una grande narratrice di sé e degli avvenimenti in cui si trovava coinvolta: i suoi non erano libri di fantasia, ma sempre strettamente aderenti alla realtà, ai personaggi, ai fatti vissuti in prima persona.
Dal suo esordio, nel 1958, con I sette peccati di Hollywood alla trilogia composta da La rabbia e l′orgoglio (2001), La forza della ragione e L′Apocalisse (2004), passando per Lettera a un bambino mai nato (1975), Un uomo (1979) e Insciallah (1990), il percorso narrativo di Oriana Fallaci è sempre legato alla sua esperienza esistenziale e mai avulso dalla sua avventura professionale di giornalista. Se sposa una causa civile, come la condizione della donna, ne viene fuori un libro come Il sesso inutile (1961). Se affronta la follia, la malattia dell′amore, decide di raccontare la sua relazione con Alekos Panagulis. Se indaga il tema della maternità, ne nasce la commovente descrizione del suo complesso rapporto con un "bambino mai nato". I lettori dei suoi libri, tutti editi da Rcs, conoscono bene questo tratto fondamentale.
D′altronde, la stessa Fallaci afferma che "il giornalismo è stato un compromesso, un mezzo per arrivare alla letteratura" e che, già da quando aveva l′età di quattro-cinque anni, non concepiva "nemmeno lontanamente un mestiere che non fosse quello di scrittore". E nella prefazione a Interviste con la storia (1974), tiene a precisare:
"Non mi sento e non mi sentirò mai come un freddo registratore di ciò che vedo e sento. Su ogni esperienza personale lascio brandelli d′anima e partecipo a ciò che sento come se mi riguardasse personalmente e dovessi prendere una posizione. Perché io, semmai, sono uno scrittore prestato al giornalismo. Piuttosto sono uno storico, cioè quel giornalista che scrive la storia nell′istante in cui accade".
Ma Oriana Fallaci ammette di avere un′unica ambizione:
"Che i miei libri continuino a vivere anche dopo la mia morte, perché dai libri nascono i libri, proprio come dalla gente nasce altra gente. Insomma, vorrei morire un po′ meno".
Eppure, chi si è avventurato a trarre dei film dai suoi libri, quando la Fallaci era ancora in vita, ha sempre trovato enormi difficoltà: da Michael Cimino a Robert De Niro, da Robert Redford al produttore Franco Cristaldi, che tentarono inutilmente di portare sul grande schermo Un uomo, per citare solo gli esempi più clamorosi. E c′è chi afferma che, da quando la Fallaci è scomparsa, è più facile lavorare sulla Fallaci.
Attualmente, oltre all′immaginaria, impossibile intervista alla più grande intervistatrice del ′900, interpretata in teatro da Monica Guerritore, sono in lavorazione una fiction sulla vita di Oriana Fallaci e un film tratto proprio da Un uomo.