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Christoph Willibald Gluck

Damiano Michieletto

Orfeo ed Euridice

Biglietti: da 25 € a 100 €
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5
July
2024
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20:30
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90 minuti
Opera

Sinossi

Orfeo ed Euridice sono diventati due estranei l'uno per l'altra. L'amore è scomparso. Una disgrazia colpisce Euridice e strappa Orfeo alla sua vita quotidiana. Lui piange e vaga per il mondo. Che cosa ha perso? Amore gli appare e gli offre una soluzione: può riportare in vita Euridice, a condizione di non guardarla per tutta la via del ritorno.

Nella originale rilettura di Damiano Michieletto il mito di Orfeo ed Euridice è fatto della realtà degli uomini. I due protagonisti sono prima di tutto una coppia in crisi alla quale viene offerta una via d’uscita. Per il regista, «il trionfo dell'amore alla fine deriva dall'esperienza della finitezza della vita. Questo pensiero è difficile da sopportare. La storia mitologica di Orfeo che salva Euridice non riguarda la realtà di un uomo che salva una donna dagli Inferi. […] Il senso del viaggio di cui parlano numerosi miti è, a mio avviso, il tentativo di mostrare, con mezzi artistici, un'esperienza di vita veramente significativa. Si tratta della possibilità di cambiare, di incontrarsi di nuovo, di amare di nuovo e forse anche in modo diverso».

A differenza del mito, Michieletto sceglie di mostrare la coppia in scena fin dall’inizio. Il viaggio di Orfeo agli Inferi è metaforico, è un percorso lungo il quale ritrova sé stesso.

Quella di Orfeo ed Euridice è tra le vicende che più intensamente evocano il legame tra mondo dei vivi e mondo dei morti, e affonda le sue radici in miti antichissimi, preclassici. Non a caso è stata tra i soggetti scelti per l’opera lirica proprio ai suoi albori, con le versioni di Jacopo Peri, Giulio Caccini e nel 1607 con il capolavoro di Claudio Monteverdi. Fino al XX secolo, la figura del cantore Orfeo è apparsa sul palcoscenico in quasi cento ambientazioni, operette, balletti, cantate, poemi sinfonici e colonne sonore.

Forse l’incanto di questo mito sta nella tensione degli amanti, nella scelta tra il guardarsi un’ultima volta e salvarsi.

Crediti

Programma

Orfeo ed Euridice

Azione teatrale per musica in tre atti (1762)

di Christoph Willibald Gluck

libretto Ranieri de’ Calzabigi

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Vocalconsort Berlin

direttore Antonello Manacorda

regia Damiano Michieletto

coreografia Thomas Wilhelm

scenografia Paolo Fantin

costumi Klaus Bruns

drammaturgia Simon Berger

direttore del coro David Cavelius

luci Alessandro Carletti

Personaggi e interpreti

Orfeo Raffaele Pe

Euridice Nadja Mchantaf

Amore Susan Zarrabi / Josefine Mindus

Danzatrici Alessandra Bizzarri, Ana Dordevic, Claudia Greco, Martina Borroni

allestimento Komische Oper Berlin

produzione italiana Spoleto Festival dei Due Mondi

CON IL PATROCINIO DI
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Si avvisa che le date e gli orari potranno subire variazioni. Per aggiornamenti consultare il sito www.festivaldispoleto.com

Programma di Sala

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Date & Biglietti

Biglietti: da 25 € a 100 €
INFO BIGLIETTERIA
Fri
05
Jul
2024
ore
20:30
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Sat
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2024
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Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
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Orari Evento
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Biografie

Damiano Michieletto
Damiano Michieletto © Stefano Guindani

Nel giro di poco tempo, Damiano Michieletto è emerso sulla scena internazionale come uno dei rappresentanti più interessanti della giovane generazione di registi italiani. Ha studiato opera e produzione teatrale presso la Scuola d'Arte Drammatica di Milano Paolo Grassi e si è laureato in lettere moderne presso l'Università di Venezia, sua città natale.

La sua produzione di Švanda il pifferaio di Jaromír Weinberger, acclamata dalla critica al Wexford Festival del 2003, ha vinto l’Irish Times ESB Theatre Award. Le sue altre produzioni operistiche includono L' Italiana in Algeri al Teatro Olimpico di Vicenza, La gazza ladra in una co-produzione del Rossini Opera Festival di Pesaro con i teatri di Bologna e di Verona (la produzione ha vinto nel 2008 il Premio Franco Abbiati), Lucia di Lammermoor, Il Corsaro, Luisa Miller e Poliuto a Zurigo, Roméo et Juliette e un ciclo Mozart/Da Ponte al Teatro La Fenice di Venezia, Die Entführung aus dem Serail al  San Carlo di Napoli, La scala di seta al Rossini Opera Festival e al Teatro alla Scala di Milano, Il Barbiere di Siviglia al Grand Théâtre de Genève, Madama Butterfly a Torino, L’elisir d'amore a Valencia, Graz e Madrid, The Greek Passion di Martinů a Palermo, Così fan tutte al New National Theatre di Tokyo, il Trittico al Theater an der Wien e alla Royal Opera di Copenhagen, Un ballo in maschera al Teatro alla Scala, Idomeneo al Theater an der Wien e The Rake's Progress presso l’Opernhaus di Lipsia e La Fenice di Venezia.

Ha fatto il suo debutto al Festival di Salisburgo con La Bohème nel 2012 e vi è ritornato per Falstaff nel 2013 e La cenerentola nel 2014. La stagione 2014/15 include Il viaggio a Reims alla Nederlandse Opera di Amsterdam e Guillaume Tell alla Royal Opera House di Londra.

Tra gli impegni della stagione 2015/2016 figurano nuove produzioni del Flauto magico di Mozart alla Fenice di Venezia, di Cavalleria Rusticana e Pagliacci al Covent Garden di Londra (Olivier Award 2016) e dell'Otello di Rossini a Vienna; il debutto alla Komische Oper di Berlino con Cendrillon di Massenet e il ritorno al Rossini Opera Festival di Pesaro con una nuova produzione de La donna del lago.

Nel 2016 e 2017 è stato impegnato con le nuove produzioni di Samson et Dalila di Saint-Saëns all'Opéra di Parigi, Aquagranda di Perocco alla Fenice di Venezia (Premio Abbiati 2017), Falstaff alla Scala di Milano, Die Zauberflöte all'Opera di Firenze, Idomeneo per il Maggio Musicale Fiorentino a Pistoia, Rigoletto all'Opera di Amsterdam e La damnation de Faust per l'inaugurazione dell'Opera di Roma (Premio Abbiati 2018).

Durante il corso del 2018 il regista è impegnato nel debutto al Teatro Bol'šoj di Mosca con Il viaggio a Reims e con quattro nuove produzioni: Die Lustige Witwe di Lehár alla Fenice di Venezia, A Midsummer night’s dream di Britten al Theater an der Wien di Vienna, Don Pasquale di Donizetti al Palais Garnier - Opéra de Paris e Macbeth di Verdi a Venezia (apertura di stagione).

Tra gli appuntamenti più recenti: nuove produzioni di Der Ferne Klang di Schreker a Francoforte e Alcina di Händel al Festival di Salisburgo (Pentecoste e festival estivo), riprese della Scala di seta alla Royal Opera House di Muscat, Don Pasquale a Parigi e a Londra, Die Lustige Witwe a Roma, Il viaggio a Reims a Melbourne e Sydney, Luisa Miller e Cavalleria rusticana/Pagliacci a Barcellona; e ancora nuove produzioni del Rigoletto in scena al Circo Massimo – da cui è scaturito un progetto per il grande schermo prodotto da Indigo Film con il Teatro dell'Opera di Roma – e di Béatrice et Bénédict di Berlioz all'Opera di Lione. Tra gli impegni del 2021: nuovi allestimenti di due opere di Janáček, ovvero Jenůfa per il debutto alla Staatsoper di Berlino e Kát’a Kabanová al Festival di Glyndebourne, e di Strauss, Salome al Teatro alla Scala di Milano (trasmessa su Rai5) e Der Rosenkavalier a Vilnius, cui si aggiungono un film su Gianni Schicchi di Puccini per Genoma Films, Rigoletto alla Fenice di Venezia (la produzione ha vinto nel 2022 il Premio Franco Abbiati) e La cenerentola alla Semperoper di Dresda. Nel 2022 ha messo in scena la premiere italiana di Béatrice et Bénédict per l’apertura di stagione del Teatro Carlo Felice di Genova e diverse nuove produzioni: Orfeo ed Euridice di Gluck alla Komische Oper di Berlino, Le baruffe di Battistelli al Teatro La Fenice (con libretto di Michieletto), Giulio Cesare in Egitto di Handel al Théâtre des Champs-Elysées e la premiere italiana di Mass, pezzo teatrale di Bernstein, alle Terme di Caracalla a Roma. Inoltre, ha presentato “Archèus. Labirinto Mozart”, un’installazione immersiva multidisciplinare realizzata per la Biennale di Venezia, che celebra i 1600 anni della città lagunare.

Nel 2023 mette in scena alla De Nationale Opera di Amsterdam la première mondiale di Animal Farm tratta dall’omonimo celebre romanzo di George Orwell e composta da Alexander Raskatov e due nuove produzioni: Les Contes d’Hoffmann alla Sydney Opera House e Aida che segna il suo debutto alla Bayerische Staatsoper. Nel 2024 sarà impegnato in nuove produzioni alla Scala Médée di Cherubini, alla Royal Opera House Carmen e all’Opera di Parigi Don Quichotte di Massenet.

Oltre all’intensa attività nel teatro lirico, Damiano Michieletto è attivissimo anche nel teatro di prosa, altrettanto importante nel suo percorso artistico. Ha messo in scena un’edizione originalissima e molto apprezzata de Il Ventaglio di Goldoni a cui hanno fatto seguito L’Ispettore generale di Gogol con il Teatro Stabile del Veneto, in una visione corrosiva e coinvolgente, Divinas palabras di Ramón María del Valle-Inclán per il Piccolo Teatro di Milano, testo fondamentale e visionario del teatro spagnolo del Novecento, la nuova produzione de L'Opera da tre soldi di Bertold Brecht e Kurt Weill al Piccolo Teatro di Milano, e gli atti unici La domanda di matrimonio / L'orso di Čechov col Teatro Stabile del Veneto al Teatro Goldoni di Venezia (trasmessi su Rai5).

Antonello Manacorda

Un italiano con una forte affinità per il repertorio tedesco. Un "melodista naturale" (Der Tagesspiegel), che eccelle nel trasferire la complessità delle sue interpretazioni al grande organico orchestrale. Manacorda è un vero artista che fonde la pura forza creativa con uno stile esecutivo particolarmente collaborativo. La sua versatilità come direttore d'orchestra affonda le radici nella ricchezza del suo background musicale e culturale: nato a Torino da una famiglia italo-francese, formatosi ad Amsterdam e da tempo residente a Berlino, Manacorda è stato membro fondatore e maestro di concerto di lunga data della Mahler Chamber Ochestra di Claudio Abbado, prima di studiare sotto la guida del leggendario direttore finlandese Jorma Panula. Oggi Antonello Manacorda si esibisce nei più rinomati teatri d'opera del mondo e alla guida di orchestre sinfoniche di fama internazionale. Al centro del suo lavoro c'è la Kammerakademie Potsdam, un ensemble che ha plasmato come direttore artistico dal 2010 e con cui ha prodotto una serie di registrazioni pluripremiate. Nella stagione 2023/24 le produzioni operistiche portano Antonello Manacorda all'Opera di Vienna (La traviata), al Teatro La Fenice (Les Contes d'Hoffman), alla Royal Opera House Covent Garden (Carmen) e all'Opera di Stato di Stoccarda (Il trovatore). I punti salienti del suo calendario sinfonico nella stagione 2023/24 includono apparizioni come ospite con la Sächsische Staatskapelle Dresden, la Frankfurter Opern- und Museumsorchester, l'Orchestra Filarmonica di Helsinki, la Gewandhausorchester Leipzig e la SWR Symphony Orchestra, tra gli altri. Le stagioni passate sono state caratterizzate da collaborazioni con l'Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, i Berliner Philharmoniker e l'Orchestra Filarmonica Reale di Stoccolma, tra gli altri. I suoi debutti al Metropolitan Opera di New York (Le Nozze di Figaro), una nuova produzione di Der Freischütz di Dmitri Tcherniakov all'Opera di Stato Bavarese e il suo debutto alla Semperoper di Dresda – sempre con Der Freischütz – sono stati grandi successi. Con la Kammerakademie Potsdam Manacorda ha registrato per Sony Classical un ciclo di Mendelssohn e un ciclo di Schubert, riscuotendo il massimo consenso da parte della stampa. Per la registrazione di tutte le sinfonie di Schubert, l'ensemble è stato premiato con l'ECHO Klassik 2015 nella categoria "Orchestra dell'anno". Nell'ottobre 2022, Manacorda e la Kammerakademie Potsdam sono stati premiati con l'OPUS KLASSIK nella stessa categoria per la registrazione delle ultime Sinfonie di Mozart, sempre per Sony Classical. Nello stesso mese è stata pubblicata l'ultima registrazione dell'ensemble con Antonello Manacorda – le sinfonie n. 1, 2 e 7 di Ludwig van Beethoven – che segna l'inizio di una registrazione completa di tutte le sinfonie di Beethoven, che da tempo svolgono un ruolo centrale nei concerti della Kammerakademie Potsdam.

Raffaele Pe
Raffaele Pe © Nicola Allegri

Descritto dal «Times» come una "baroque star", artista di riferimento e infaticabile promotore della cultura barocca, il controtenore Raffaele Pe abbraccia un vasto repertorio musicale che va dal Recitar cantando fino all'opera contemporanea.

Nel 2019 è stato insignito del Premio Abbiati della Critica musicale italiana per il Miglior Disco con Giulio Cesare. A Baroque Hero. Il CD, che è stato eletto dal «Times» e da «Die Welt» uno dei migliori progetti discografici del 2018, propone arie dedicate a Giulio Cesare in prima esecuzione assoluta o in prima esecuzione in tempi moderni.

Raffaele Pe collabora con direttori e registi di primo piano come Jordi Savall, John Eliot Gardiner, William Christie, René Jacobs, Giovanni Antonini, Graham Vick, Claus Guth, Pierluigi Pizzi e Damiano Michieletto.

Nel 2015 ha fondato La Lira di Orfeo, un collettivo di musicisti, artisti e ricercatori con cui ha realizzato cinque incisioni discografiche e che spesso dirige.

Considerato oggi uno dei più raffinati interpreti di Händel, ha interpretato ruoli iconici dalla maggior parte delle sue opere come Giulio Cesare, Rinaldo, Orlando, Serse, Nerone, Arbace, Aci, Disinganno, ed è ospitato da importanti istituzioni come il Teatro alla Scala, il Teatro dell’Opera di Roma, la Staatsoper di Berlino, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro La Fenice di Venezia, il Theater an der Wien, il Teatro Real di Madrid, l’Opéra National du Rhin, il The Grange Festival e il Teatro Colón di Buenos Aires.

Si è dedicato inoltre alla musica di Monteverdi, Cavalli e di compositori meno noti della fine del Seicento, delle cui opere è stato protagonista spesso in prime esecuzioni in tempi moderni. Tra queste si ricordano Hipermestra di Cavalli al Glyndebourne Opera Festival, Empio Punito di Melani e Amore Malato di Marazzoli al Teatro Verdi di Pisa, nonché Veremonda di Cavalli allo Spoleto Festival US.  

Da sempre combina un'intensa attività teatrale con apparizioni concertistiche in alcune della più importanti sale e istituzioni sinfoniche internazionali come la Philharmonie di Berlino, il Musikverein di Vienna, la Philharmonie di Parigi, il Palau de la Musica di Barcellona, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma e la Wigmore Hall di Londra.

Il pianista, compositore e artista figurativo libanese Zad Moultaka ha composto l’opera Hémon appositamente per le sue caratteristiche vocali. La nuova creazione - tratta dall’Antigone di Sofocle - ha debuttato all’Opéra du Rhin di Strasburgo a marzo 2021 con Raffaele Pe impegnato prima nel registro baritonale e poi in quello sopranile.

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