La Boîte à joujouxL’Histoire de Babar
La Boîte à joujoux
Nel 1913, l’illustratore André Hellé prende contatto con il più grande compositore francese del momento, Claude Debussy, per chiedergli di musicare un libro per bambini che ha appena illustrato. Debussy accetta immediatamente, sicuramente con lo scopo di fare un regalo a sua figlia Claude-Emma, soprannominata Chouchou, la sua piccola musa di soli 4 anni.
Inizia a comporre la musica ispirata al libro ma purtroppo muore prima di averne terminato l’orchestrazione. Questa sarà poi portata a compimento dal suo allievo André Caplet.
Uno spettacolo musicale che si svolge in più parti e che ci porta ad esplorare i magici accadimenti di un negozio di giocattoli durante una notte incantata.
L’Histoire de Babar
La storia di Babar, il re degli elefanti, di sua moglie Céleste, della Vecchia Dama, della maliziosa scimmia Zephyr, del vecchio saggio elefante Cornélius… altro non è che una storia inventata da una madre, Cécile de Brunhoff, come racconto per i suoi figli. Il padre, Jean, ha poi l’idea di trasformarla in un libro e chiede a suo fratello Michel di occuparsi delle illustrazioni. Il libro di Jean e Michel de Brunhoff viene pubblicato nel 1931 e riscuote immediatamente un incredibile successo.
Un giorno una bambina sente il cugino, il compositore Francis Poulenc, suonare il pianoforte, gli porge la sua copia del libro di Babar e gli chiede di comporne la musica. Poulenc le obbedisce ed inizia a commentare attraverso la musica la storia dei de Brunhoff. Quando la storia è triste, sembra che la musica pianga, in altri momenti fa paura o diventa divertente, allegra, danzante… La partitura viene composta da Poulenc per pianoforte e più tardi un altro compositore, Jean Françaix, si occupa dell’orchestrazione.
La ascoltiamo oggi in una terza versione, l’orchestrazione realizzata da Philippe Gramatico.
La Boîte à joujoux
di Claude Debussy
prima italiana
e
L’Histoire de Babar
di Francis Poulenc
melodramma basato su un testo di
Jean de Brunhoff
con Didier Sandre
e i musicisti de
L’Orchestre National de Lyon
strumentazione e direzione musicale
Philippe Grammatico
mise en espace Claudia Stavisky
luci Franck Thévenon
scene Christian Fenouillat
coproduzione
Les Célestins Théâtre de Lyon
e L´orchestre National de Lyon