VII Giornata nazionale del Mondo che non c’è
A quarant’anni dalla messa in scena di Haute surveillance di Jean Genet, interpretato nel 1982 in occasione della 25ma edizione del Festival dei Due Mondi da sei detenuti provenienti da Rebibbia guidati dal regista Marco Gagliardo, la compagnia #SIneNOmine, che quest’anno compie dieci anni, porta in scena lo spettacolo Tempo libero presso la Casa di reclusione di Maiano di Spoleto.
Ispirato ai racconti di Italo Calvino Il castello dei destini incrociati e La taverna dei destini incrociati, lo spettacolo, diretto da Giorgio Flamini e interpretato da detenuti e non solo, è incentrato sul trascorrere del tempo attraverso una serie di tableaux vivants, fra racconti del passato, profezie, canti, musica e danza.
Tempo libero rientra fra le iniziative organizzate in occasione della VII Giornata Nazionale del Mondo che non c’è, a cura del CESP – Rete delle scuole ristrette, dal titolo “IO è un altro” che si rifà alla celebre affermazione di Arthur Rimbaud “Je est un autre”.
Con “Io è un altro” Rimbaud indica il disorientamento dell’uomo che ha perso la propria identità ed è “agito” da un “altro” che lo sconvolge. Questo smarrimento è altrettanto esemplificativo dell’esistenza di coloro che, privati della propria libertà personale, si ritrovano ristretti in istituzioni nelle quali tale dimensione è l’unica cifra.
Oltre allo spettacolo, il programma della VII Giornata nazionale del Mondo che non c’è prevede inoltre due seminari previsti per l’8 e il 9 luglio in due luoghi che rappresentano, in un certo senso, il “dentro” e il “fuori”: il carcere, luogo nel quale ha inizio il percorso dei “ristretti”, e la biblioteca (Palazzo Mauri), luogo trasformativo per antonomasia, che rappresenta il mondo esterno in cui ritornare.
Fra le iniziative promosse, infine, anche la mostra fotografica Je est un autre, allestita dal 1° luglio al 30 settembre lungo i percorsi della mobilità alternativa di Spoleto, che celebra i 10 anni della Compagnia #SIneNOmine.
L’iniziativa ha il Patrocinio del Garante Nazionale delle persone private della libertà personale e il contributo di Rai per il Sociale.
Pier Paolo Pasolini