La compagnia di Pechino, formata da ballerini/atleti scelti dal celebre attore, regista e artista marziale cinese Jackie Chan, unisce nelle sue performance, in modo straordinario e spettacolare, elementi del Kung Fu, del balletto tradizionale cinese e della danza moderna.
_11 Warriors _nasce dallo spirito delle antiche tradizioni e filosofie cinesi e racconta in cinque atti la storia del Kung Fu. Dalla narrazione delle primissime origini fino alla dimostrazione delle più raffinate tecniche odierne, lo spettacolo è un viaggio affascinante che mostra lo sviluppo fisico e spirituale di un maestro del Kung Fu. Con perfetta padronanza di ogni forma d’arte cinese, la compagnia rivela quanto i principi del Kung Fu siano profondamente radicati nella cultura del Paese.
L’obiettivo primario di ogni forma di combattimento è quello di proteggere, difendere e conquistare, ma questa è la guerra. Il combattimento diventa arte marziale quando la pratica diviene una forma di studio strutturato, che trascende l’aggressione. Il significato letterale del termine "Kung Fu" non è infatti quello di combattare, ma piuttosto quello di perseguire l’eccellenza, la perfetta padronanza delle tecniche, con il fine ultimo di migliorare il proprio essere.
_Atto 1: SOURCE _
Metallo, legno, acqua, fuoco e terra. La teoria dei cinque elementi in Cina è intrinseca ad ogni aspetto della ricerca della perfezione del "sé", che questo avvenga attraverso l’arte, la scienza, la filosofia o il combattimento. I cinque elementi rappresentano la relazione armoniosa che si ritrova, a diversi livelli, in natura. Ed è questa stessa armonia che le arti marziali cercano di riflettere nella dialettica dei movimenti fra coloro che combattono. Quando, nel tempo, gli insegnamenti di quest’arte marziale andarono strutturandosi, il Tempio Shaolin formalizzò gli esercizi dandogli forme logiche che si ispiravano proprio alle strategie di combattimento di alcuni animali. Fu così che ebbero origine le "Cinque Forme": la scimma, il serpente, la tigre, la mantide e la gru.
Atto 2: SOUL
L’anima di un artista marziale si alimenta del fuoco che brucia sempre vivo dentro di lui. La perseveranza, guidata dalla passione, lo spinge a migliorarsi, mentre la sua forza vitale Qi (Chi) si nutre di una ricerca senza fine sul cammino luminoso della perfezione.
Atto 3: MASTER
Dietro ogni uomo che pratica il Kung Fu c’è sempre un Maestro. Il Maestro insegna e indica la via… quella giusta e quella sbagliata. La via giusta per praticare, e con uguale valore, la giusta ragione per praticare. Nella relazione fra insegnante e allievo trova luogo la lezione della pietà filiale e quella dell’importanza del rispetto verso ogni persona e ogni cosa. Il vero Maestro conduce l’allievo su un cammino di scoperta, con l’intento che questi possa trovare l’espressione più autentica di sé stesso.
_Atto 4: SOFTNESS _
Si dice che per dominare l’avversario si debba diventare come l’acqua, che fluisce e scorre senza sforzo verso la sua destinazione. Senza pensare, senza esitare. Il combattente realizza questo fluire attraverso la quiete della mente. E in questa quiete la sua energia fluisce e va avanti in modo naturale e libero. E alla fine vince contro il suo più grande avversario: sé stesso. Dentro ogni guerriero dimora una spada pronta ad essere sguainata in un attimo… senza esitazione. Il suo corpo esegue i movimenti fluidi del Tai chi, e così il suo cuore si tempra, le sue capacità si affinano e in lui si forgia il vero guerriero.
Atto 5: CELEBRATION
Imparare il Kung Fu è come nuotare contro una corrente violenta. È un cammino pieno di ostacoli che ti mantiene incatenato a quello che conosci e ti impedisce di comprendere quello che non conosci. Come si fa a liberarsi dall’ingenuità e dall’ignoranza e lasciare che il loro posto venga occupato dalla consapevolezza e dal talento? Attraverso un duro lavoro, appassionato e costante, l’uomo che pratica il Kung Fu distrugge le sue catene e celebra la sua epifania. E comprende che ogni illuminazione conduce alla prossima.
Epilogo: FIGHTERS
È solo attraverso un allenamento difficile, rigoroso e attento che si diviene un combattente. Attraverso la ricerca dell’eccellenza giunge la comprensione che le capacità acquisite rappresentano molto di più della forza distruttiva praticata come ripetizione meccanica; che la costanza della ripetizione conduce alla spontaneità; che la forza può essere espressa anche attraverso il rilassamento; che possedere tali capacità significa anche avere la possibilità di non utilizzarle, e che il Kung Fu non è uno stile di combattare, ma uno stile di vita. È quando il combattente arriva a comprendere questo che egli diviene un artista marziale.
con il sostegno di Ministry of Culture of the People’s Republic of China
organizzazione China Arts and Entertainment Group
regia Hu Mingwu
direttore di compagnia Hu Wei
direttore artistico** Zhang Bo**
luci Dong Yang
costumi Zheng Zhikuan
direttore marketing Sun Lu
direttore esecutivo Hu Mingna
multimedia designer** Liu Qiang**
tecnico video Chen Jing
assistente di scena Wu Ziyuan
con Hu Mingwu, Yang Ao, Su Jingjing, Guo Kai, Su Xiaopeng, Xing Shishuai, Cao Jialong, Zhao Yi, Li Xiaofeng, Ren Jinkun, Jiang Xingju
La compagnia di Pechino, diretta da Hu Wei, è stata fondata il 20 ottobre 2006 e unisce nelle sue performance, in modo straordinario e spettacolare, elementi del Kung Fu, del balletto tradizionale cinese e della danza moderna. È stata la star internazionale delle arti marziali Jackie Chan a selezionare 11 splendidi, creativi e talentuosi giovani fra milioni di ragazzi che studiano e praticano il Kung Fu in tutta la Cina. Nei suoi primi dieci anni di attività, gli 11 guerrieri della Jackie Chan’s Long Yun Kung Fu Troupe hanno onorato la vera essenza delle arti marziali, esprimendo i loro sentimenti attraverso di esse e rendendo possibile una perfetta fusione fra Kung Fu e arte. La compagnia ha già preso parte a centinaia di spettacoli e a decine di film per il cinema e per la televisione. Oggi molto ricercati, gli 11 componenti della troupe, negli ultimi tre anni, sono stati invitati da numerose ambasciate e con il patrocinio e il supporto organizzativo del Ministero della Cultura Cinese, si sono esibiti in oltre 60 paesi, ricevendo grandi apprezzamenti in Cina e nel mondo, oltre che il riconoscimento da parte dei grandi maestri che li hanno preceduti e dei loro colleghi di oggi.