UN PERCORSO NELLA MODERNITÀ DEL BAROCCO
progetto ideato e realizzato dalla FONDAZIONE CARLA FENDI
Il capolavoro barocco di Claudio Monteverdi, un lavoro monumentale per 10 voci, due cori misti e orchestra, composto nel 1610 quale sua prima opera sacra, viene eseguito in questa occasione nella versione vivida e brillante dell’ensemble Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini, tra i gruppi italiani che si sono imposti negli ultimi anni per aver rivoluzionato i criteri d’esecuzione della musica antica.
direttore Rinaldo Alessandrini
ensemble CONCERTO ITALIANO
Francesca Cassinari, Roberta Invernizzi, Monica Piccinini, Anna Simboli, soprano
Andrea Arrivabene, Matteo Pigato, Aurelio Schiavoni, alti
Raffaele Giordani, Giuseppe Maletto, Andres Montilla, Luigi Pagliarini, Riccardo Pisani, tenori
Mauro Borgioni, Gabriele Lombardi, Furio Zanasi, Marco Scavazza, baritoni
Matteo Bellotto, Guglielmo Buonsanti, Luigi De Donato, Salvo Vitale, bassi
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Nicholas Robinson, Antonio De Secondi, Laura Corolla, violini
Ettore Belli, Teresa Ceccato, viole
Marco Frezzato, violoncello
Luca Cola, contrabbasso
Doron Sherwin, Andrea Inghisciano, Nuria Sanromà, cornetti
Mauro Morini, Ermes Giussani, David Yacus, Corrado Colliard, tromboni
Andrea Damiani, Ugo Di Giovanni, Craig Marchitelli, Franco Pavan, tiorbe
Gabriele Cassone, tromba
Francesco Moi, organo
Ignazio Schifani, clavicembalo
Clavicembalista, organista e fortepianista, è fondatore e direttore di Concerto Italiano. In occasione del concerto monteverdiano all’Edimburgh Festival 2005 il Times lo ha definito "the man who has done so much to make Italian Baroque music sound Italian again". Conduce una intensa attività solistica, ospite dei festivals di tutto il mondo, negli USA, in Canada, in Giappone oltre che in Europa. Negli ultimi anni si è dedicato alla direzione d’orchestra, privilegiando il repertorio di fine settecento e inizio ottocento, consolidando alcune collaborazioni continuative con il Teatro dell’Opera di Oslo, la Filarmonica Toscanini, l’orchestra del Capitole di Toulouse, e dirigendo alcune tra le migliori orchestre con strumenti d’epoca in Europa e negli USA. Alcune registrazioni di Concerto Italiano sono state indicate come versioni di riferimento dalla critica internazionale (_Le quattro stagioni _di A. Vivaldi e i Concerti brandeburghesi di J. S. Bach). Tra gli anni 2009 e 2015 ha realizzato la trilogia monteverdiana presso il Teatro alla Scala con Robert Wilson. Ha edito per Barenreiter le partiture dell’Orfeo e del Ritorno d’Ulisse in patria di Claudio Monteverdi. Nel 2013 ha diretto Euridice di Caccini a Innsbruck e _Orfeo ed Euridice _di Gluck a Oslo. Nel 2014, _L’incoronazione di Poppea _all’Opéra national de Paris. Nel 2015 ha diretto l’_Incoronazione di Poppea _alla Scala di Milano, il Don Giovanni all’opera di Bergen, il Giulio Cesare, all’opera di Toulon, la Finta semplice di Mozart con l’orchestra della Radio di Monaco di Baviera, l’Isola disabitata di Jommelli al Teatro San Carlo di Napoli, l’_Orlando _di Handel alla Welsh National Opera. La sua discografia - per le case Opus 111, Arcana, Astrèe, Harmonia Mundi France - che comprende non solo opere di compositori italiani ma anche di scuola tedesca, gli ha valso una messe notevole di distinzioni e riconoscimenti da parte della critica discografica (tra cui un Grand Prix du Disque e un Premio della Critica Discografica Tedesca). Nel 2003 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministro francese della Cultura. È Accademico della Filarmonica Romana. È inoltre autore di una monografia su Monteverdi pubblicata in Francia da Acte Sud e responsabile editoriale per Baerenreiter dell’edizione critica delle opere di Monteverdi.
Nato nel 1984, si è imposto in questi ultimi anni tra i gruppi italiani che hanno rivoluzionato i criteri d’esecuzione della musica antica, a partire dal repertorio madrigalistico – e monteverdiano in particolare – fino a quello orchestrale e operistico per il repertorio settecentesco. Le incisioni discografiche di Concerto Italiano sono ormai considerate versioni di riferimento da critica e pubblico, a testimonianza del rinnovato interesse verso un repertorio ora rivisitato attraverso la sensibilità mediterranea. L’ensemble è ospitato regolarmente dai festival e dai teatri più prestigiosi in tutto il mondo. Concerto Italiano ha appena terminato la trilogia monteverdiana alla Scala ed è reduce da una trionfante tournée in Australia e Nuova Zelanda dove ha eseguito i Vespri di Monteverdi. Tra i prossimi progetti, una tournée europea con il "Caino di Scarlatti", un tour europeo con il RIAS Kammerchor con un programma di polifonia romana di fine seicento, e i numerosi progetti monteverdiani per l’anniversario del 2017, tra cui, oltre ai numerosissimi concerti europei, un tour cinese con l’Orfeo e uno giapponese con i Vespri e un concerto alla Carnegie Hall con l’Incoronazione di Poppea. Concerto Italiano incide in esclusiva per Opus 111. Le distinzioni e i rinoscimenti della critica discografica, pervenuti negli ultimi anni alla sua discografia sono enormi: tra l’altro quattro Gramophone Awards – 1994, 1998, 2002 e 2004 e unico gruppo italiano con tre registrazioni in nominations nel 1998 e il migliore disco della categoria "barocco strumentale" nel 2004 - due Grand Prix du Disque, tre Premi della Critica Discografica Tedesca (tra cui l’ultimo nel 2008 per la registrazione dell’Orfeo di Monteverdi), Premio Cini, cinque premi al Midem a Cannes oltre al Disque de l’Annèe 1998 e 2005, Disco dell’anno per Amadeus 1998). La critica musicale inglese ha decretato le registrazioni delle Quattro Stagioni di A. Vivaldi e dei Concerti Brandeburghesi di J. S. Bach le migliori attualmente sul mercato. Concerto Italiano ha inoltre ricevuto il Premio Abbiati 2002 per l’attività.