Amore e Psiche. Storyboard di un mito
Amore e Psiche. Storyboard di un mito, scaturisce da un articolato progetto editoriale, l’omonimo libro di Miriam Mirolla pubblicato da Electa. L’idea ispiratrice consiste nella rilettura dell’antica favola di Apuleio alla maniera dello storyboard di un film. Così nella Rocca Albornoziana le opere d’arte sono proposte come vignette d’eccezione e come viatici di una straordinaria narrazione lunga più di duemila anni. Al centro del mito c’è l’enigma della relazione d’amore che ha affascinato artisti, filosofi e letterati di tutti i tempi, da Boccaccio a Shakespeare, da Virginia Woolf a Carol Gilligan.
L’ipotesi alla base della mostra è esplicita: l’arte contemporanea, pur
avendo superato i vecchi scopi didascalici e mimetici, fonda oggi il proprio dominio immaginifico su alcuni nodi mitologici forti: la visione e l’invisibilità, la conoscenza e l’inconoscibilità, il divieto e la sua infrazione, l’anelito all’immortalità, il raggiungimento del piacere.
Nella mostra saranno presentate le opere di protagonisti del panorama
artistico mondiale come Marina Abramovic, Gianfranco Baruchello,
Matthew Barney, Bernardo Bertolucci, Victor Brauner, Sandro Chia, Gino De Dominicis, Marcel Duchamp, Tracy Emin, Lucio Fontana, Massimiliano Fuksas, Paola Gandolfi, Robin Heidi Kennedy, Jeff Koons, Jannis Kounellis, Sergio Lombardo, Richard Long, Piero Manzoni, Fabio Mauri, Maurizio Mochetti, Luigi Ontani, Gina Pane, Kiki Smith, Cy Twombly.
Le opere selezionate permetteranno al pubblico di comprendere le radici
della cultura europea attraverso le teorie e le invenzioni più audaci del
contemporaneo, grazie a un costante collegamento critico col mito.
La mostra allestita nell’ambito del Festival dei Due Mondi di Spoleto è
inoltre arricchita dal contributo eccezionale dei Musei Capitolini di Roma, all’interno dei quali sono raccolte alcune importanti opere illustrative del mito. Come prima tappa di un dialogo transepocale, i Musei Capitolini danno la loro adesione a questa iniziativa di Spoleto con lo scopo di approfondire il legame visivo tra antichità e arte contemporanea.
Si ringrazia: l’Associazione Rocca Albornoziana, il Comune di
Spoleto, la Direzione Regionale della Soprintendenza dei Beni Culturali
dell’Umbria.
Allestimento e progetto grafico a cura di Federico Lardera
Miriam Mirolla
è critico d’arte e docente di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, giornalista e autrice
radiotelevisiva.
Ha curato le mostre: “Four Italian Masters of Contemporary Art in London: Cucchi, Lombardo, Mauri, Mochetti", Accademia Italiana delle Arti e delle Arti Applicate, Londra, 1994; “Incantesimi. Scene d’arte e poesia a Bomarzo”, 1995- 1996-1997 ; "Sergio Lombardo", Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, "Sapienza" Università di Roma, 1995; “Art as Research. Blossoming of innovative techniques and extraordinary media”, The Salt Queen Foundation, New York, 2004;
“Paola Gandolfi. Macchina Madre”, Ugolini Contemporary, Firenze, 2007; “L’arte c’est moi”, Galleria AAM, Roma, 2007, “Tre cicli pittorici di Sergio Lombardo”, Galleria De
Crescenzo e Viesti, Roma, 2007.
Tra le sue pubblicazioni recenti: “Arte del Novecento 1945-2001”, Mondadori Università, Milano, 2002; “L’Arte c’est moi. Quindici interviste sull’arte contemporanea”, Avagliano Editore, Roma, 2006; “Amore e Psiche. Storyboard di un mito”, Electa, Milano, 2008.
Da sabato 27 giugno a domenica 30 agosto
Mostra ideata e curata da Miriam Mirolla
Promossa da Ernst&Young, Cappello&Ass., Exxon Mobil, Galleria G1, Tagi 2000, MBA Group in collaborazione con Spoleto52 Festival dei 2Mondi