Riapre la mostra dedicata ai costumi del Festival dei Due Mondi
A partire dal 12 marzo a Palazzo Collicola riapre ad accesso gratuito la mostra Frammenti di un percorso teatrale a cura di Piero Maccarinelli con la collaborazione di Monica Trevisani, prima tappa espositiva di un processo di ricerca che nei prossimi anni riorganizzerà gli archivi del Festival per riportare alla luce documenti, fotografie, bozzetti d’epoca, costumi e arredi scenici realizzati dalle sapienti mani delle maestranze che si sono susseguite di edizione in edizione. L’esposizione intende valorizzare il fondamentale lavoro degli artigiani-artisti senza i quali il festival non avrebbe ottenuto il prestigio internazionale che lo ha contraddistinto.Il percorso espositivo, oltre a essere un omaggio alle maestranze del Festival, vuole tracciare un filo conduttore tra le prime edizioni e quelle degli ultimi anni, per dare risalto al lavoro di sarte, scenografi e tecnici che si è perpetuato e rinnovato fino ad oggi.
Grazie all’opera di restauro, eseguito dagli stessi artisti-artigiani che si erano adoperati nella fattura originaria, è possibile ammirare i costumi del Naso di Šostakovič e del Duca d’Alba, realizzati a Spoleto rispettivamente nel 1995 e nel 1992; i costumi de Les Count d’Hoffmann, del 1989, affiancati da un fondalino restaurato da uno degli scenografi che, al tempo, si era occupato della sua realizzazione.
Oltre alla sezione dedicata ai costumi d’epoca, la mostra dà risalto al lavoro delle maestranze che col Festival hanno collaborato in anni recenti, esponendo i costumi di alcune fra le opere prodotte dal Festival negli ultimi dieci anni (Gogo No Eiko, Amelia al Ballo e Le nozze di Figaro). Firmati dal costumista di fama internazionale Maurizio Galante, i costumi esposti sono stati per lo più realizzati dalle sapienti mani delle sarte che, ancora oggi, lavorano nella sartoria del Festival.
Completa il percorso espositivo una serie di fotografie d’epoca suddivise in tre aree tematiche: le immagini dell’allestimento del lampadario della Dama di Picche del 1976, del laboratorio sartoriale originario e di Gian Carlo Menotti con lo staff teatrale sono un omaggio al lavoro dei tecnici del Festival; una seconda sezione è dedicata alle fotografie di artisti e personalità ospiti delle prime edizioni della manifestazione; l’ultima sezione, infine, è dedicata a Gian Carlo Menotti, creatore e fondatore del Festival, e ad alcuni celebri spettacoli che hanno fatto la storia del Festival dei Due Mondi.
La mostra è aperta dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30, secondo il seguente calendario:12-13 marzo 202219-20 marzo 202226-27 marzo 20222-3 aprile 20229-10 aprile 2022dal 16 al 18 aprile 2022dal 23 al 25 aprile 202230 aprile e 1 maggio 2022