Sulle tracce di Gian Carlo Menotti
IL PATRIMONIO DEL FESTIVAL
Dal 2021 il patrimonio storico della Fondazione Festival dei Due Mondi, è oggetto di un importante lavoro di recupero e valorizzazione. La catalogazione e il restauro di documenti, fotografie, bozzetti d’epoca, costumi e arredi scenici permettono di raccontare un percorso teatrale lungo oltre 60 anni. La prima tappa di questo straordinario lavoro ha riportato in vita oltre 3.000 costumi, ciascuno testimone di un’epoca in cui ogni abito di scena veniva realizzato a mano.
SULLE TRACCE DI GIAN CARLO MENOTTI
Il recupero del patrimonio storico e artistico alimenta un percorso espositivo che ogni anno percorre a tappe la storia del Festival dei Due Mondi, tramite le visioni e le geniali intuizioni del suo fondatore Gian Carlo Menotti. Attraverso l’esposizione di abiti, manifesti, materiale d’attrezzeria, bozzetti e fotografie d’epoca, Sulle tracce di Gian Carlo Menotti delinea un percorso che mette in luce un ritratto umano e professionale del Maestro Menotti. Grazie al lavoro di Piero Maccarinelli, che ha curato la mostra presso Palazzo Collicola Frammenti di un percorso teatrale e, a seguire, l’esposizione Gli anni di Menotti 1958-1998 presso gli spazi espositivi di Via Saffi, con la collaborazione di Monica Trevisani, è stato possibile restituire al pubblico il valore di testimonianze inedite, costumi di scena, bozzetti storici e filmati dell’epoca. Questo lavoro si arricchisce oggi di nuovi elementi come gli abiti dell’opera La Volpe Astuta del 1998, recuperati ed esposti al pubblico in occasione del concerto inaugurale diretto da Jakub Hrůša.
Il progetto Il laboratorio del sogno. Simbologia e arte del costume teatrale ideato dalla storica del costume Fabiana Giacomotti si ispira all’opera Pelléas et Mélisande per presentare, presso il foyer del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, un’esposizione comparativa di alcuni importanti allestimenti della celebre opera di Claude Debussy, oltre a un calendario di incontri e un laboratorio di sartoria teatrale aperto al pubblico presso il Chiostro di San Nicolò.
Il percorso espositivo prosegue con il Centro di documentazione del Festival dei Due Mondi di Casa Menotti, uno “scrigno della memoria” che dona forma e contesto al materiale audio, video e fotografico del Festival, e la Biblioteca Comunale Giosuè Carducci che custodisce i materiali originali del Festival dei Due Mondi dal 1958 ad oggi.