Il Minotauro: il mito di un mostro terrificante si trasforma, in quest´opera, in un dramma “umano”, il dramma di un essere che ha a che fare con sé stesso, anzi con l’infinità di sé riflessi negli specchi del labirinto.
A lui si contrappone l´uomo come reale carnefice - capace d’inganno e falsa amicizia - qui rappresentato da Teseo e Arianna.
Ai tre protagonisti vocali dell’opera si aggiunge il Coro degli Uccelli, presagio o testimone di morte, che commenta l´azione, come una sorta di moderno coro greco e una piccola orchestra che incastona le linee vocali dei protagonisti e diventa protagonista essa stessa in alcuni snodi formali dell´azione. La Luna e il Sole accompagnano la sorte implacabile del mostro.
Alla solitudine del Minotauro si contrappongono le giovani vittime a lui destinate, che lo accerchiano minacciosamente prima di essere uccise, una dopo l´altra, in una battaglia tutta percussiva e astratta.
Il finale è affidato al Coro degli Uccelli: una lunga preghiera intima e sofferta su cupi rintocchi di campana.
Silvia Colasanti
opera lirica in 10 quadri
musica Silvia Colasanti
libretto René de Ceccatty e Giorgio Ferrara
direttore** Jonathan Webb**
regia e scenografia Giorgio Ferrara
costumi **Vincent Darré **
luci Fiammetta Baldiserri
Minotauro Gianluca Margheri baritono
Arianna Benedetta Torre soprano
Teseo **Matteo Falcier **tenore
Vittime ateniesi
**Federico Benvenuto, Irene Ciani, Renato Civello, Serena De Siena, Eugenia Faustini, Angelo Galdi, Alessia Genua, Cecilia Guzzardi, Francesco Iaia, Paolo Marconi, Eugenio Mastrandrea, Eleonora Pace, Giulia Tomaselli, Carlo Zanotti **attori diplomati dell´Accademia d´Arte Drammatica "Silvio d´Amico" di Roma
**Orchestra Giovanile Italiana **
International Opera Choir
maestro del coro Gea Garatti
produzione Spoleto 61 Festival dei 2Mondi, Fondazione Teatro Coccia di Novara
based on the ballad Minotaurus
by Friedrich Dürrenmatt
copyright © Diogenes Verlag AG Zürich
all rights reserved
aiuto regista Patrizia Frini
direttore allestimenti scenici Ottorino Neri
coordinamento produzione Silvia Stoppani
direttore di scena Fabrizio Pisaneschi
assistente ai costumi Marta Rinaldi
maestro collaboratore** Daniela Pellegrino**
maestri di palcoscenico Edina Bak, Meri Piersanti
maestro alle luci Carmine Diodoro
responsabile settore macchinisti Paolo Zappelli
capo macchinisti Michele Colella, Massimiliano Marotta
macchinisti Andrea Becchetti, Leonardo Bellini, Enrico Calabresi, Alessio Lodovichetti, Fabio Pibiri, Alessandro Gobbi
operatore consolle luci moving light Roberto Gelmetti
capo elettricista Simone De Angelis
elettricisti Davide Baldoni, Marco Mosca
responsabile impianti luci Graziano Albertella per** Spanensemble**
responsabile fonica** Emanuele Carlucci**
capo attrezzista Patrizia Valentini
attrezzista Marta Tazza
responsabile sartoria Chiara Crisolini Malatesta
sarte Marian Osman Mohamed, Serenella Orti, Francesca Persichini, Giuliana Rossi
costumi Farani Sartoria Teatrale
responsabile trucco e acconciature Roberto Maria Paglialunga
maschere Laboratorio Artigianale Laboracuoio
elementi scenografici Mekane srl Roma, Arte Idea srl Roma, Laboratorio di Scenotecnica e Pittura del Festival dei Due Mondi di Spoleto
responsabile scenografia del festival Claudio Balducci
servizio audio Arcadia Digital srl - Roma
luci Arcadia Digital srl - Roma
sopratitoli Prescott
strutture e servizi per spettacolo** Atmo Divisione Gioform srl**
pianoforti **Angelo Fabbrini **
accordatore Luigi Fusco
trasporti S.I.C.A.F. Spoleto
computer regolazione luci **E.T.C. Italia www.etcconnect.com **
Silvia Colasanti è presente con le proprie composizioni nelle principali istituzioni musicali internazionali. Di fondamentale importanza per la costruzione della sua poetica, tra gusto “materico” del suono, forte lirismo e ricchezza di registri, la collaborazione con solisti e direttori di calibro internazionale, quali Vladimir Yurovski, Yuri Bashmet, Salvatore Accardo, David Geringas, Nathalie Dessay, Massimo Quarta, Enrico Bronzi. Ha scritto per il teatro il melologo Orfeo. Flebile queritur lyra, interpretato da Maddalena Crippa, L’angelo del Liponard, un delirio amoroso interpretato da Sandro Lombardi, Faust, tragedia soggettiva in musica su testo di F. Pessoa, commissionato e rappresentato all’Accademia Chigiana da Ferdinando Bruni per la regia di Francesco Frongia, La Metamorfosi, su libretto tratto dall’omonimo racconto di Franz Kafka e regia di Pier Luigi Pier’Alli, commissionata dal Maggio Musicale Fiorentino. Il 27 gennaio 2017, nella Giornata della Memoria, è stato eseguito Le imperdonabili, ispirato alla figura di Etty Hillesum su testo di Guido Barbieri e regia di Alessio Pizzech. Nel 2016 debutta in prima assoluta al Festival dei 2Mondi di Spoleto Tre Risvegli, su testo di Patrizia Cavalli, per la regia di Mario Martone, protagonista Alba Rohrwacher. Nel 2017 torna a Spoleto con Requiem. Stringeranno nei pugni una cometa, Oratorio per Soli, Coro e Orchestra, in memoria delle vittime del terremoto del Centro Italia, commissionato dal Festival di Spoleto, su testi di Mariangela Gualtieri. Il lavoro è stato ripreso in diverse istituzioni e ne è stato pubblicato un CD da parte della Dynamic. In ottobre 2017 ha presentato al Teatro Comunale di Bologna un nuovo lavoro per violoncello e archi scritto per David Geringas. Nel 2018 ha inaugurato il Festival di Spoleto con l’opera Minotauro, su testo di René De Ceccatty e Giorgio Ferrara, tratto dall’omonimo racconto di Dürrenmatt, per la regia di Giorgio Ferrara. Da questo lavoro è stato tratto un melologo in tournée in Francia che si concluderà alla Philarmonie di Parigi nel 2020. Nel 2019, sempre per il Festival di Spoleto, compone Proserpine, opera lirica in due atti tratta dall’omonimo dramma di Mary Shelley, per la regia di Giorgio Ferrara. Nell’agosto 2020 uscirà un CD con i suoi Quartetti per archi da parte del Quartetto Nous, per la Brilliant Classics. A novembre 2020 nel Duomo di Firenze è prevista l’esecuzione di Oltre l’azzurro, il sogno di Brunelleschi. Dramma in musica per attore, Coro e Orchestra, su testo di Maria Grazia Calandrone, commissionato dall’Opera del Duomo - Santa Maria del Fiore. Nel 2013 vince lo European Composer Award (Berlino) ed è nominata dal Presidente della Repubblica Napolitano Cavaliere della Repubblica, nel 2017 è nominata dal Presidente della Repubblica Mattarella Ufficiale della Repubblica. Le sue opere sono pubblicate da Casa Ricordi.
Nato a Roma, ha seguito il corso di laurea in Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza e il corso di recitazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico". È stato aiuto-regista di Luca Ronconi e di Luchino Visconti, con i quali ha intensamente collaborato. Per la RAI ha diretto il film_ L’uomo che ho ucciso_ dal romanzo 1912+1 di Leonardo Sciascia, sceneggiatura di Domenico Rafele, Pierre Dumayet e la serie Avvocati di Giancarlo de Cataldo. Per il cinema ha diretto: Un cuore semplice, sceneggiatura di Cesare Zavattini dal racconto di Gustave Flaubert, premiato con il David di Donatello, il Premio Rizzoli, il Premio Saint Vincent e il Nastro d’argento; Caccia alla Vedova, sceneggiatura di Enrico Medioli dalla Vedova scaltra di Goldoni; Tosca e altre due dalla omonima commedia di Franca Valeri, sceneggiatura di Enrico Medioli. Per il teatro ha messo in scena spettacoli di autori classici e contemporanei come Pirandello, Strindberg, Goldoni, Carlo Bernari, Francesca Sanvitale, Enzo Siciliano, Franca Valeri, Cesare Musatti, Natalia Ginzburg e Corrado Augias. Per il Teatro dell’Opera di Roma ha messo in scena Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Per il Festival dei Due Mondi di Spoleto ha messo in scena: _Gogo no eiko _di Hanz Werner Henze; _Amelia al ballo _di Gian Carlo Menotti; Il giro di vite di Benjanim Britten; The Piano Upstairs di John Weidman; _Così fan tutte, Le nozze di Figaro _e Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart; _Minotauro _di Silvia Colasanti. Come attore ha partecipato a: Misura per misura e _Riccardo III _di Shakespeare, regia di Luca Ronconi; Nina di André Roussin, regia di Bernard Murat; Alcool scritto e diretto da Adriana Asti; La Maria Brasca di Testori, regia di Andrée Ruth Shammah; L’inserzione di Natalia Ginzburg, regia di Giorgio Ferrara; _Le sedie _di Jonesco, regia di Tullio Pericoli; Danza macabra di August Strindberg, regia di Luca Ronconi. È stato Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e Presidente del Forum des Instituts Culturels Etrangers à Paris. Dal 2008 al 2012 è stato Presidente e Direttore Artistico della Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto, di cui ricopre oggi il ruolo di Direttore Artistico.
Nato a Tunisi nel ‘52, René de Ceccatty vive a Parigi; ha pubblicato una ventina di romanzi (tra cui La Sentinelle du rêve, L’Or et la poussière, l’Accompagnement, Aimer, L’Hôte invisible, Un renoncement, Objet d’amour, Enfance, dernier chapitre, Mes années japonaises).
Ha tradotto molti autori italiani (Petrarca, Dante, Leopardi, Casanova, Saba, Moravia, Pasolini, Bonaviri, Penna, Naldini) e giapponesi (in collaborazione con Ryôji Nakamura: Ôé, Abé, Sôseki, Tanizaki, Mishima). Ha vinto il Premio Mondello 2008 per le sue traduzioni di Moravia, il premio Elsa Morante 2018 per la sua biografia della scrittrice e il premio Dante-Ravenna 2018 per la sua traduzione della Divina Commedia. Ha scritto le biografie di Pasolini, Maria Callas, Sibilla Aleramo, Moravia, Elsa Morante. Cinque dei suoi libri sono stati tradotti in italiano finora: La stella rubino (Costa e Nolan), Sibilla Aleramo (Mondadori), La parola amore (Archinto), Alberto Moravia (Bompiani), _Amicizia e passione _(Archinto). Scrive anche molto per il teatro. Ha lavorato con Claudia Cardinale, Isabelle Adjani, Anouk Aimée e Adriana Asti che gli ha confidato i suoi ricordi (Ricordare e dimenticare Portaparole 2016) portati in scena da Andrée-Ruth Shammah in _Memorie di Adriana _al 60° Festival di Spoleto. Lavora spesso con il regista argentino Alfredo Arias. Le loro commedie sono state allestite in Italia (Pene di cuore di una gatta francese, Concha Bonita, Pallido oggetto del desiderio, Madame Pink). La sua collaborazione con Giorgio Ferrara è cominciata dodici anni fa a Parigi con Solus ad solam, seguito da Il cielo e il sangue, Alberto e Moravia, Zaide. A Spoleto è venuto varie volte a presentare spettacoli, tra i quali Anouk Aimée legge Moravia. Sempre per il Festival di Spoleto, nel 2017 ha collaborato con Giorgio Ferrara alla drammaturgia della nuova produzione dell’opera _Don Giovanni _di Mozart, nel 2018, alla stesura del libretto dell’opera _Minotauro _di Silvia Colasanti. Ha scritto le parole addizionali per una versione aumentata inedita di Fra Diavolo di Auber creata in seguito in prima mondiale al Teatro dell’Opera di Roma nell´ottobre 2017. Nel 2019, quale drammaturgo, ha collaborato a due nuove produzioni del Festival di Spoleto: Proserpine di Silvia Colasanti su un poema di Mary Shelley, con la regia di Giorgio Ferrara e _La ballata della serva Zerlina _di Hermann Broch con Adriana Asti e la regia di Lucinda Childs.