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Lizz Wright

Biglietti: da 48 € a 60 €
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Thursday
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July
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Durata 90 minuti
Musica

Sinossi

Con la sua voce inimitabile che il New York Times definisce «un contralto morbido e scuro, dotato di qualità che si potrebbero associare al bourbon invecchiato in botte o alla pelle morbida come il burro», Lizz Wright trascende le divisioni sociali grazie a una forza interpretativa che riflette il tessuto culturale americano.

Fra le più grandi interpreti americane contemporanee, Wright trae ispirazione dalla sua educazione nel Sud della Georgia dove esordisce come direttrice musicale di una piccola chiesa di cui il padre era il pastore.

«Le mie influenze sono molto chiare. È sufficiente ascoltare la mia musica» racconta. «La mia era una famiglia molto spirituale e fortemente legata alla terra avendo da generazioni una tradizione contadina. Ciò che senti nella mia musica non è solo il mio retaggio afro-americano ma anche quello di una persona che vive connessa alla terra. Cerco di distaccarmi dagli stereotipi e di cantare la mia personalità di donna e di essere umano su questa Terra».

A 23 anni raggiunge la vetta delle classifiche jazz di Billboard con il suo primo album Salt, a cui seguono Dreaming Wide Awake, The Orchard e Fellowship, un set gospel-heavy che comprende la prestigiosa collaborazione con i Kindred Spirits, Me’Shell Ndegéocello e Angélique Kidjo. Con l’etichetta Concord, pubblica Freedom & Surrender e Grace, album registrato con il produttore Joe Henry e acclamato dalla critica mondiale come testimonianza del profondo legame di Wright con il Sud e la sua musica, un mix di folk contemporaneo e tradizionale, gospel, blues, jazz e soul.

Nel 2022 con l’album live Holding Space lancia la sua casa discografica indipendente, la Blues & Greens Records, con l'obiettivo di creare un circuito sostenibile per gli artisti.

A Spoleto Wright presenta il suo ultimo album Shadow.

Crediti

Programma

voce Lizz Wright

pianoforte e organo Kenny Banks Sr.

basso Ben Zwerin

chitarra Adam Levy

batteria Ivan Edwards

in collaborazione con Umbria Jazz

Prima italiana
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INFORMAZIONI

I possessori di uno o più biglietti per gli spettacoli in scena al Teatro Romano potranno ritirare un numero corrispondente di biglietti per l’accesso gratuito al Museo archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto presso:

• Festival Box Office & Merchandising via Saffi, 12 - aperto tutti i giorni con orario 10-13/15-18, dal 24 giugno ore 10-19

• Festival Box Office Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti via Vaita Sant’Andrea, 10 - aperto dal 28 giugno tutti i giorni con orario 10-13/14-19

• Punto informazioni Festival di Spoleto Piazza della Libertà - aperto dal 28 giugno tutti i giorni con orario 10-13/15-18

• Biglietterie dei teatri aperte a partire da un’ora prima l’inizio degli spettacoli

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Si avvisa che le date e gli orari potranno subire variazioni.
Per aggiornamenti consultare il sito www.festivaldispoleto.com

Programma di Sala

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Tutto ha avuto inizio in un piccola chiesa della Georgia rurale, lì dove il padre impugnava il bordone di pastore di una vivace congregazione e Lizz Wright era direttrice del coro. Qui familiarizza con il canto antifonale del gospel e con il Great Songbook che, di lì a poco, entra a far parte del suo patrimonio musicale. D’altro canto, la buona musica non mancava a casa Wright.

Testo di Alceste Ayroldi

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Dal jazz al soul, dal blues al R&B la sfera di conoscenza musicale di Lizz si arricchiva giorno dopo giorno. Ed è Billie Holiday a entrare a far parte, sin da subito, delle corde artistiche e vocali della Nostra, tant’è che a ventidue anni si fece conoscere anche al di là della cinta ecclesiale, a livello nazionale, con un memorabile concerto tributo alla cantante di Filadelfia. E la cultura assimilata in Georgia si fa sentire prepotentemente nella musica, nella voce di Lizz Wright, nel suo essere serafica e al contempo forte come una roccia.
Fa tesoro degli insegnamenti del padre, con tutta probabilità, perché quando Lizz parla della sua musica, utilizza termini di certo non commerciali, quali nutrimento, guarigione, un servizio che l’artista offre al pubblico. E così vede il ruolo dell’artista, soprattutto in questo sciagurato momento storico, come una missione: l’artista deve essere portatore di pace, di positività.
Poliedrica, sia musicalmente che caratterialmente, tanto da potersi fregiare anche del titolo di chef, che porta con pari onore e orgoglio a quello di musicista. In primis, si è laureata al Natural Gourmet Institute di New York della Dr. Annemarie Colbin; in seconda battuta ha messo da subito in pratica le nuove conoscenze acquisite e le sue naturali abilità, dando vita al Carver 47 Food & Wellness Market (C47) nel South Side di Chicago, il cui nome tradisce gli obiettivi: cucina sana e, prevalentemente, ispirata alla tradizione culinaria del Sud degli Stati Uniti. Il locale è ospitato all’interno dell’elegante Little Black Pearl Art & Design Academy (North Kenwood, Chicago) fondata dall’innovativa leader aziendale e designer di Chicago Monica Haslip, moglie della Wright. La denominazione Carver 47 è un omaggio all’agronomo Dr. George Washington Carver.

Ma l’intraprendenza imprenditoriale di Lizz Wright non si ferma qui, perché nel giugno 2022 nasce ufficialmente la sua casa discografica Blues & Greens Records, che esordisce consegnando ai posteri l’album che immortala il concerto tenuto dalla stessa fondatrice a Berlino nel 2018: Holding Space, prodotto da Monica Haslip e Lynne Earls. Un disco che simboleggia tante cose per Lizz e che nasce da una profonda riflessione su quanto provocato dal Covid e dalle conseguenze della pandemia. La visione della vita della musicista statunitense è molto lontana dalla spietata realtà commerciale che sovrintende l’industria musicale e che lei stessa ha potuto toccare con mano in vent’anni di attività artistica. Tant’è che l’architrave su cui si basa la sua casa discografica sovverte ogni paradigma in atto: la missione di Blues & Greens è quella di ripristinare l’umanità di base nel mondo della musica, ponendo in primo piano il benessere e le pratiche commerciali sane e sostenibili. E, a rendere pratico tale principio, è stabilito che gli artisti di Blues & Greens saranno proprietari dei loro master, delle opere creative e delle immagini: in pratica, non dovranno cedere alcunché. Insomma, Lizz Wright si muove in un mare procelloso, pronta ad erigersi quale frangiflutto a difesa degli interessi economici – e non solo – degli artisti. Archiviata la sua imprenditorialità che si colloca nel socialmente corretto, Lizz Wright artista non nasconde nulla perché già dal primo ascolto si capisce con chi si avrà a che fare: una voce unica, fatta di velluto e coltelli acuminati, pronti a stracciare il blues o dilaniare una melodia soul, accarezzare le asperità jazz. D’altro canto, l’illuminante descrizione del New York Times riassume tutte le doti canore della Wright: «Un contralto morbido e scuro dotato di qualità che potresti associare al bourbon invecchiato in botte o al cuoio morbido come il burro». Nella sua musica si ascolta un crossover naturale, perché Lizz Wright mette insieme la musica senza pensarci troppo, ascoltando solo la sua anima, senza chiuderla nelle scatole dei generi musicali.

A ventitré anni, firmò il contratto discografico con la Verve Records per l’uscita nel 2003 di Salt, il suo album di debutto, che raggiunse la vetta delle classifiche della sezione Top Contemporary Jazz di Billboard. Disco che vede schierati al fianco della cantante musicisti del calibro di Doug Weiss, Brian Blade, Jeff Haynes, Danilo Perez, Jon Cowherd. E il successo discografico sulla piazza americana fa da apripista a quello mondiale, che la consacra come migliore cantante degli inizi del Terzo Millennio.
La musicista di Harari continua a incidere per la Verve e nel 2005 viene pubblicato Dreaming Wide Awake, che contiene anche il brano Hit The Ground, con oltre 40 milioni di ascolti in streaming, che ha accompagnato un episodio della terza stagione della serie TV House MD. Un disco nel quale Lizz Wright dichiara ancor più il suo intento artistico e mette insieme il songwriting di migliore fattura, con il jazz, le venature blues e alcune pagine folk; album che vede anche la partecipazione di Bill Frisell. Di certo Lizz Wright non sforna dischi come fossero pane; non è prolifica a tutti i costi: è solo quando ha qualcosa da dire che si reca in sala di registrazione. E, così, bisogna aspettare il 2008 per vedere pubblicato il nuovo lavoro discografico The Orchard. Nel 2010 arriva Fellowship, che sigla il sodalizio artistico e amicale con Meshell Ndegeocello e Angélique Kidjo, che ritroviamo anche nella sua ultima produzione, Shadow. Freedom & Surrender (2015) suggella il passaggio della vocalist della Georgia alla Concord Records. In cabina di regia alla produzione c’è Larry Kleine che coopta nella band Dean Parks e Vinnie Colaiuta e le guests Gregory Porter, che duetta con la Nostra nel bell’arrangiamento dell’immarcescibile Right Where You Are, e Till Brönner. Grande soddisfazione arriva anche dal singolo Lean In, che ha fatto parte, a giusto titolo, della playlist estiva dell’allora presidente degli USA Barak Obama.
A distanza di due anni giunge Grace (2017), che vede anche il cammeo di Marc Ribot su un’interpretazione magistrale di Stars Fell On Alabama. A parte il live registrato a Berlino di cui si è già detto, il salto temporale con una nuova produzione è di ben sette anni. Shadow, pubblicato ad aprile di quest’anno sempre per la "sua" Blues & Greens Records, è l’opera della rinascita di Lizz Wright, perché arriva dopo tanta meditazione, dopo il Covid, dopo una serie di vicissitudini politiche, conflitti sociali che gli Stati Uniti hanno vissuto, e stanno vivendo. Un disco che riporta Meshell Ndegeocello e Angélique Kidjo al suo fianco, oltre alla preziosa arpa di Brandee Younger. Undici brani, di cui cinque originals, che descrivono alla perfezione le pieghe non solo artistiche di questa fantastica musicista capace di riservare tante sorprese, ma anche una certezza: Lizz Wright mette al bando qualsivoglia stereotipo, da quelli musicali a quelli storici.

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Date & Biglietti

Biglietti: da 48 € a 60 €
INFO BIGLIETTERIA
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Biografie

Lizz Wright

Fra le più grandi cantanti americane moderne, con un'illustre carriera ventennale che trascende le divisioni sociali, Wright trae ispirazione dalla sua educazione nel Sud della Georgia, dove era la direttrice musicale di una piccola chiesa di cui il padre era pastore. Il canto di chiamata e risposta con la congregazione della chiesa è stato il suo primo incontro con la musica. A 23 anni firma con la Verve Records per la pubblicazione del suo album di debutto, Salt, che raggiunge la vetta delle classifiche di jazz contemporaneo di Billboard. Prosegue a registrare per Universal Music Group e pubblica gli album Dreaming Wide Awake (2005), The Orchard (2008) e Fellowship (2010). Per Concord, Wright pubblica Freedom & Surrender (2016) - con il singolo Lean In, inserito nella playlist dell'estate 2016 del Presidente Obama - e Grace (2017). Wright lancia la sua casa discografica indipendente, la Blues & Greens Records, con il lancio nel 2022 di Holding Space, album live (prodotto da Christian Ulbrich) registrato in occasione di un concerto a Berlino nel 2018, a cui segue un cortometraggio, Holding Space, prodotto da Monica Haslip e Lynne Earls. Dopo vent’anni di contratti con le grandi etichette, per la prima volta nella sua carriera la Wright è proprietaria delle sue registrazioni. La Blues & Greens Records crea un ecosistema sano con pratiche commerciali sostenibili. Nel 2024, Wright pubblica il suo album di debutto in studio, Shadow, prodotto da Chris Bruce e prodotto da Lizz Wright su Blues & Greens Records (con licenza/distribuzione tramite Lightyear Entertainment/Virgin Music). L’album contiene cinque brani originali e celebra l'intimità dell'amore romantico, della perdita, della comunità e della guarigione. Per Shadow Wright lavora con Ryan Freeland e con la leggenda della musica Bonnie Raitt. Shadow vede la partecipazione di acclamati artisti come Angelique Kidjo e Meshell Ndegeocello.

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