Opera-film
Nel giugno 2021, la prima mondiale dell’opera Inferno, scritta dalla compositrice italiana Lucia Ronchetti su commissione dell’Oper und Schauspiel Frankfurt e tratta da La Divina Commedia di Dante Alighieri, va in scena in forma di concerto.
Inizialmente pensato per essere inserito nella messa in scena teatrale dell’opera, un vasto archivio di materiale filmato con cantanti e attori è stato prodotto dal regista Kay Voges e dalla sua squadra. In seguito alla sospensione dello spettacolo a causa dell’emergenza sanitaria in corso, le riprese cinematografiche sono utilizzate per realizzare un’opera-film basata sulla partitura di Lucia Ronchetti e presentata al Festival di Spoleto.
Il film coniuga i versi dell’Inferno di Dante, la prima parte del la Divina Commedia cantata e parlata in italiano e tedesco, la musica suggestiva di Lucia Ronchetti, interpretata da un ensemble di ottoni e percussioni, un quartetto d’archi e un ensemble corale, e una sequenza di scene video evocative della visione dantesca dell’aldilà, filmati della performance musicale e immagini tratte dal film muto del 1911 Inferno di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe De Liguoro.
IL FILM CONTIENE IMMAGINI CHE POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DELLO SPETTATORE.
OPERA-FILM DI
Kay Voges e Marcus Lobbes
MUSICA DI
Lucia Ronchetti
tratto da La Divina Commedia di Dante Alighieri in tedesco e italiano
con
Dante Sebastian Kuschmann
voce interiore di Dante Jan Jakub Monowid, Matthew Swensen
Frederic Mörth, Eric Ander
Francesca Karolina Makuła
Ulisse Alexander Kravets
Lucifero Alfred Reiter, Matthew Swensen, Frederic Mörth
anime dannate Frank Albrecht, Rolf Drexler, Andreas Gießer Anna Kubin, Florian Mania, Andreas Vögler e altri
Ensemble vocale, Schumann String Quartet,
Opern- und Museumsorchester Frankfurt am Main
DIRETTORE
Tito Ceccherini
REGIA
Kay Voges e Marcus Lobbes
SCENE
Pia Mackert
COSTUMI
Mona Ulrich
VIDEO ARTE
Robi Voigt
LUCI, DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Voxi Bärenklau
videocamera Jan Isaak Voges
editing Andrea Schumacher
drammaturgia Konrad Kuhn, Ursula Thinnes, Katja Herlemann
con il supporto di Aventis Foundation e Patronatsverein Frankfurt am Main e il sostegno di Ernst von Siemens Musikstiftung
Il tema principale dell’opera è l’autoritratto di Dante che emerge dall’Inferno, un Dante con occhi accecati dalla rabbia, inondati di sangue, un Dante senza pietà che condanna senza reticenze e senza rimorsi.
Questa rabbia letteraria risente così fortemente dello scontento reale di Dante per le ingiustizie subite, per la “non vita” a cui l’esilio lo ha condannato, che diventa espressione diretta della sua esperienza esistenziale. L’esilio nel medioevo è come la morte, una morte sociale che è peggiore di quella corporea. Senza corporazione, senza famiglia, senza fazione, nel medioevo un uomo è virtualmente morto. L’Inferno esprime pienamente l’Urschrei lanciato da Dante, la disperazione per la propria solitudine e impotenza.
La Firenze rappresentata da Dante è una città dominata dall’energia della nuova classe borghese emergente, la sua progressiva emancipazione dalla nobiltà e dal clero. La città è pullulante di ladri, prostitute, mercanti, preti corrotti e traditori, con le loro bizzarrie, superstizioni, idiosincrasie, ma anche con il loro ingegno, la loro operatività e ambizione. È un carnevale dove un intellettuale moralmente integro e devoto alla giustizia come Dante, si sente perso e incompreso. Come il Baruch Spinoza della Amsterdam del ‘600, Dante osserva la miriade di fiorentini in ossessivo movimento, condannati dalla propria finitezza e dalla superficialità della loro ricerca di benessere.
Dante, protagonista e creatore del suo spazio scenico è interpretato da un attore che racconta, narra, rivela personalità sepolte e frammenti di paesaggio durante il suo progressivo incedere, in movimento continuo dalla superficie terrestre verso il centro profondo creato dalla caduta di Lucifero.
È accompagnato da un quartetto vocale che rappresenta in forma madrigalistica la trama dei suoi dubbi, le sue paure, le sue riflessioni, usando frammenti del testo descrittivi e auto analitici. Il quartetto vocale crea un’aura sonora intorno alla voce dell’attore che intende includere il personaggio di Virgilio, quale guida e fonte di riflessione per Dante.
Dante si esprime con un linguaggio lucido ed espressivo, secondo una complessa struttura poetica che è sempre concepita in forma di comunicazione e reportage, speculazione critica del vissuto infernale, mentre Lucifero, incastrato nel lago gelato di Cocito è l’antitesi della comunicazione, bloccato in un criptico silenzio. Il basso profondo che lo interpreta, genera una melodia continua e metamorfica, accompagnata dal quartetto d’archi, rappresentazione acustica del lago ghiacciato. Il suo mugugno e lamento risuonano in tutti i gironi dell’Inferno, sono la Leçon de ténèbres impartita a tutti i dannati, dal basso, il luogo più remoto e pericoloso dove albergano i peggiori di tutti i tempi.
L’ultimo assolo di Lucifero, rappresentazione dell’entropia dell’intero mondo creato da Dante, sarà composto su un testo originale di Tiziano Scarpa, con un libero linguaggio drammatico che riassume, frammenta e macina in un pulviscolo verbale la ricchezza e la diversità delle creature create da Dante.
L’empatia espressa da Dante verso alcuni peccatori, li trasforma in presenze moderne e attuali, lasciandoci ammirare i loro tratti e le loro storie in una sorta di sospensione di giudizio, un vacuum morale che sembra evolversi in dubbio, istanza di innocenza, interrompendo l’eterno processo di dannazione. Il dialogo con Dante rappresenta un momento di difficile, dolorosa e sincera riflessione per personaggi complessi come Francesca, Pier delle Vigne, Brunetto Latini, Ugolino e Ulisse. La violenza di altre presenze in dialogo con Dante, esempi ne sono Filippo Argenti, Alessio Interminei e Vanni Fucci, amplifica i registri drammaturgici e ci offre la possibilità di conoscere Dante in quanto persona e nel ruolo di futuro condannato. I guardiani delle varie soglie di passaggio infernali, come Minosse o Caronte, interagiscono con Dante dall’alto della loro storia mitologica e del loro carisma decisionale.
Il paesaggio dipinto da Dante lungo la spirale discendente del suo Inferno è fantastico e apocalittico, dalla visione della Selva oscura dove si perde, alla Città sotterranea di Dite, i fiumi infernali Acheronte e Stige, le Malebolge, e il lago ghiacciato Cocito, deserti, lagune, terremoti ed eruzioni vulcaniche sotterranee, alternate a flashbacks della prospera e bellissima Firenze medioevale, pullulante di vita e di tensioni.
Lucia Ronchetti
Nata a Roma nel 1963, Lucia Ronchetti ha studiato Composizione e Musica elettronica al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e si è laureata in Storia della Musica all'Università La Sapienza di Roma. A Parigi, a partire dal 1994, ha studiato con Gérard Grisey, ha seguito il Corso annuale dell’Ircam ed ha discusso una tesi di dottorato in musicologia all’École Pratique des Hautes Études en Sorbonne, sotto la direzione del Prof. François Lesure. Nel 2005 è stata Visiting Scholar (Fulbright fellow) alla Columbia University di New York, su invito di Tristan Murail. Nel 2021 l’Oper Frankfurt produrrà la nuova opera Inferno, diretta da Tito Ceccherini. La prima esecuzione assoluta dell'opera da camera Pinocchios Abenteuer sarà presentata dalla Staatsoper Unter den Linden di Berlino, con la regia di Swaantje Lena Kleff. Una ulteriore nuova produzione dell’opera da camera Pinocchios Abenteuer sarà realizzata dall'Oper Frankfurt. Una nuova opera debutterà alla Deutsche Oper am Rhein nelle opere di Düsseldorf, Duisburg, Bonn e Dortmund a novembre 2021. Nel 2020-21 Lucia Ronchetti sarà docente di composizione ai Ferienkurse di Darmastadt e Professore di composizione invitato presso la Hochschule für Musik und Darstellende Kunst Frankfurt. Dal 1991 al 1995 Lucia Ronchetti è stata direttore artistico del Festival Animato nell'ambito della Sala1 in collaborazione con la curatrice Mary Angela Schroth. Dal 2021 al 2024 sarà il nuovo direttore artistico della Biennale Musica di Venezia. Tiziano Scarpa, Ermanno Cavazzoni, IvanVladislavic, Eugene Ostashevsky, Katja Petrowskaja, Iso Camartin e Toti Scialoja hanno scritto testi originali per le sue Opere e Action concert pieces.