De Profundis
Lunga quasi cento pagine nella versione integrale, De profundis (il titolo le fu dato quando fu pubblicata parzialmente la prima volta cinque anni dopo la morte del suo autore) è una delle più celebri lettere mai scritte. Destinata in originale solo ad una persona, il giovane Lord Alfred Douglas detto Bosie, fu scritta durante il secondo dei due anni di carcere duro cui Oscar Wilde fu condannato per omosessualità e contiene tutta la storia della fatale amicizia fra il celebre scrittore e il giovane aristocratico, vizioso, egoista e capriccioso. La vivida rievocazione della vita lussuosa e amorale condotta dalla coppia è vista adesso con gli occhi di un uomo che la sofferenza ha profondamente cambiato – non nel senso di farlo diventare un pentito bigotto, bensì di fargli comprendere l’importanza di quei valori, soprattutto artistici, che l’avidità di esperienze mondane gli aveva fatto trascurare.
Di qui l’interpretazione di Cristo come artista supremo, la cui esistenza è stata un poema. Anche da peccatore redento Wilde rimane un esteta, mentre l’eloquenza del drammaturgo, che non gli viene mai meno, trasforma il torrenziale sfogo in una performance da grandissimo intrattenitore.
Masolino d’Amico
La lunga lettera di Wilde è un dialogo in assenza di/con ...
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Prima italiana
Paolo Bonacelli
in
DE PROFUNDIS
di Oscar Wilde
regia Riccardo Massai
traduzione e riduzione
Masolino d’Amico
violoncello Simonpietro Cussino
azione mimica di Simone Rovida
video Luca Scarzella e Francesco Lupi Timini - Stalkervideo
direzione organizzativa Raoul Gallini
produzione Archètipo associazione culturale