“Sono felice di presentare la 66ma edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto e accendere i riflettori...
Sono orgogliosa di presentare la 66ma edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto e di aver selezionato per voi gli artisti e gli spettacoli che meglio rappresentano la creatività contemporanea nei diversi ambiti performativi. Ciò che da sempre guida la mia ricerca è l’attrazione per le idee che si spingono oltre i confini delle categorie, alla scoperta di nuovi mondi espressivi e di nuovi spazi di intersezione: un modo per mettere in discussione noi stessi e i nostri preconcetti, per tenere sempre alto lo sguardo verso il futuro. È con questo spirito che vi invito a sfogliare le pagine che seguono. Nel programma che scoprirete – e che hanno curato con me Francesca Manica e Marco Ferullo – sono sicura che ognuno potrà trovare la propria chiave di lettura. Connessioni, rimandi, riferimenti a ciò che già avrete visto e ciò che dovrete assolutamente vedere saranno il filo di Arianna che vi condurrà dall’inizio alla fine di questo straordinario viaggio chiamato Festival dei Due Mondi.
La proposta musicale si sviluppa a partire dalle due grandi orchestre in residenza, entrambe eccellenze internazionali, quella del Festival di Budapest diretta da Iván Fischer, impegnata quest’anno in una nuova produzione d’Opera, e quella nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia con i direttori Jakub Hrůša e Antonio Pappano per i due concerti sinfonici di apertura e chiusura. Intorno a loro ruotano gli appuntamenti da camera di mezzogiorno che coinvolgono oltre ai musicisti della Budapest anche quelli dell’Orchestra da Camera di Perugia per un ciclo tutto dedicato agli animali nella musica. Il rapporto tra l’uomo, la natura e le altri specie viventi sul pianeta attraversa tutto il programma, che si interroga sui sentimenti delle relazioni umane, amore e morte, identità e diversità, giustizia e discriminazione. Per la nuova produzione di Pelléas et Mélisande di Debussy firmata Iván Fischer e Marco Gandini ci aspetta una esperienza non convenzionale accompagnata dalla presenza di un cast di altissimo livello. Sono felice che abbia accettato il nostro invito Silvia Costa, che mette in scena il ciclo di Lieder Harawi di Messiaen ancora per una nuova produzione del Festival. Laetitia Casta è protagonista di un nuovo progetto di teatro musicale, mentre svettano le grandi voci di Rhiannon Giddens e di Imany o il talento di Cameron Carpenter all’organo, l’elettronica di Max Cooper, con una performance live audio-video, e il timbro graffiante dell’artista afroamericano Lonnie Holley.
Per la danza sono particolarmente felice di presentare il nuovo progetto di Benjamin Millepied con Alexandre Tharaud, che vede il ritorno del coreografo alla danza, e delle due nuove produzioni firmate Sharon Eyal – Gai Behar, Into the Hairy con i costumi Christian Dior, e Marie Chouinard con il nuovo « M ». Al Teatro Romano arriva Marco Goecke mentre l’étoile Fernando Montaño reinterpreta le metamorfosi kafkiane con un gala di danza. L’innovativo duo Jonas&Lander gioca la sua carta bianca con tre spettacoli.
Il teatro guarda ai registi e agli interpreti italiani: Leonardo Lidi affronta Zio Vanja nella sua seconda tappa della trilogia su Čechov nata a Spoleto, Antonio Latella mette alla prova gli allievi della Accademia Silvio d’Amico con un omaggio a Massimo Binazzi, Luca Marinelli e Fabian Jung interrogano la scimmia di Kafka in Una relazione per un’accademia, Silvio Orlando è interprete in Ciarlatani da Los Farsantes del drammaturgo spagnolo Pablo Remón mentre Alessandro Baricco porta in scena Tucidide con Stefania Rocca e Valeria Solarino, accompagnato dalle musiche di Giovanni Sollima e dei 100 cellos. Sergio Blanco approda al Festival con la sua Divina Invención mentre prosegue il progetto di Giorgio Flamini con i detenuti per un “sogno” shakespeariano e con le iniziative speciali sul “Mondo che non c’è” e la collaborazione con Rai Per la Sostenibilità.
Intorno al cartellone ufficiale gli appuntamenti collaterali di grande prestigio, gli incontri e gli eventi speciali fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica dei nostri giorni.
Infine, permettetemi di ringraziare il Ministero della Cultura, la Regione Umbria e il Comune di Spoleto per il sostegno e il riconoscimento del valore culturale del Festival dei Due Mondi, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione e lo staff, la città, le istituzioni pubbliche, gli sponsor e i partner italiani e stranieri, i Mecenati e gli Spoleto Festival Friends. Insieme a noi rendono ogni anno tutto questo possibile.