BABX + Adrien Mondot
Piano piano
Multidisciplinary artist Adrien Mondot, of the duo Adrien M & Claire B, creates a novel device that mixes digital juggling with the delicate sonic universe of the eclectic musician BABX.
Literally immersed in an "image space," the instrument and the musician become the protagonists of a dreamlike epic that oscillates between abstraction and impressionism. Making suspended vibrations visible, feeling the vibration of a chord, but also seeing silence and hearing darkness.
"In this project I develop a series of tools to play with the images and allow the video projection to be as alive as possible, to breathe with the rhythm as much as with the sound of the notes," says Adrien M. "I put the music in motion and juggle a metaphorical material, designing digital systems of masses, gravity, inertia that recreate the play of forces and invent a theater of physical balance."
In a bare space, the image embodies the missing notes of the music. The encounter is approached with a logic of mutual aid and co-construction, avoiding subordination and contrived relationships where the image is no more than a setting or the music an accompaniment.
visual design, computer development and juggling Adrien Mondot
BABX musical composition and performance
Eva Décorps IT development assistance
electronic control manager Loïs Drouglazet
technical director Raphaël Guénot
manager Clément Aubry
lights designed with the help of Jérémy Chartier
co-production Adrien M & Claire B and La Familia
Marek Vuiton / Alice Guillemet administration.
production and distribution Joanna Rieussec
production Margaux Fritsch, Delphine Teypaz / Kevin Douvillez, Laurent Carmé
communication Ines Renaï
Adrien M & Claire B is accredited by the DRAC Auvergne-Rhônes-Alpes and the Auvergne-Rhônes-Alpes Region, as well as being supported by the City of Lyon
INFORMATION
Short sequences of strobe lights projected during the performance may disturb people with from epilepsy or photosensitivity
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Please be advised that dates and times may be subject to change.
See www.festivaldispoleto.com for updates.
The two artists, the musician and the digital magician, thus find themselves on a stage together as they did so many years before, in a magical space, a kind of virtual hortus conclusus in which billions of pixels dance and take shape, creating protean scenery and rapacious choreography.
Text by Daniele Cassandro
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Il cantautore, compositore e pianista francese David Babin (Babx) è nato nel 1981 e questo fa di lui, per un soffio, un millennial. Queste definizioni generazionali lasciano il tempo che trovano ma nel caso di Babx ci possono aiutare a comprendere meglio il suo rapporto giocoso, curioso e assolutamente laico con le tecnologie digitali. Come artista Babx sembra in tutto e per tutto un uomo del Novecento: è un sensibile chansonnier parente stretto di Léo Ferré, un poeta decadente influenzato, da quando aveva vent’anni, da Genet, Artaud e Kerouac e un pianista volubile dal tocco leggero e sognante. Però quando si parla di tecnologia e dello spazio che la musica e il teatro possono occupare nella contemporaneità, Babx è un artista del terzo millennio. Anzitutto non ha alcuna nostalgia della discografia pre-digitale perché di fatto non l’ha mai conosciuta: «Il disco non esiste più», ha detto in un’intervista sul quotidiano francese Libération nel 2015, «che si parli di un CD o di una chiavetta USB, si tratta semplicemente di un supporto. Sicuramente non abbiamo finito di reinventarlo e questa prospettiva mi rende più impaziente che nostalgico, anche se mi trovo in una posizione non facile, erede di un modello scomparso e pioniere di un altro». Ed è proprio questo musicista, «più impaziente che nostalgico» e in bilico tra due mondi, il coprotagonista di Piano piano, un recital pianistico “aumentato” in collaborazione con l’artista multimediale Adrien Mondot del duo Adrien M & Claire B.
Babin e Mondot si sono conosciuti all’inizio degli anni Duemila, prima che David diventasse Babx e che Adrien, da ricercatore informatico, si trasformasse in una sorta di regista, scenografo e capocomico digitale. Si sono incontrarti al Délirium di Avignone durante il festival e David suonava il pianoforte mentre Adrian si esercitava come giocoliere. Sono nate un’amicizia e un’ammirazione reciproca e Piano piano sembra proprio la materializzazione delle fantasie che i due avevano cominciato a evocare chiacchierando e scambiando idee a raffica in quello spazio barocco che è il Délirium, un po’ laboratorio, un po’ residenza per artisti e un po’ cabaret.
I due artisti, il musicista e il prestigiatore digitale, si ritrovano dunque su un palco insieme come tanti anni prima, in uno spazio magico, una sorta di hortus conclusus virtuale in cui miliardi di pixel danzano e prendono forma creando scenografie proteiformi e coreografie rapinose. Il materiale è quello dell’ultimo album di Babx, Une maison avec un piano dedans (“una casa con dentro un pianoforte”) e un pianoforte è proprio quello che vediamo al centro della scena. Ed è evidente che la casa di cui si parla è lo strumento stesso che durante lo spettacolo diventa anche una capanna, un rifugio ma anche una piroga, una zattera e un’astronave. Une maison avec un piano dedans è un album di pianoforte solo, senza parti cantate, un ritorno allo strumento che Babx aveva cominciato a suonare da bambino incoraggiato da una madre etnomusicologa, pianista e cantante. Ma più di tutto il suo pianoforte è una casa infestata dai fantasmi di Thelonius Monk, Charlie Chaplin, Nina Simone, Maurice Ravel e della recentemente riscoperta pianista e cantautrice etiope Emahoy Tsegué-Maryam Guèbrou. «Non gioco a fare il pianista», avverte Babx nelle note dell’abum, «ho troppo rispetto per i pianisti veri. Per me il pianoforte è solo un membro della mia famiglia, come un cane fedele. Non c’è casa in cui non abbia abitato con lui, non c’è giorno in cui non sia uscito con lui per una passeggiata. E finisci per chiederti se la casa non sia proprio lui».
Une maison avec un piano dedans ha l’aria di una registrazione pirata, di un microfono lasciato acceso durante una lunga sessione di improvvisazioni e di fughe in un altrove di sogno: «Non suono come un pianista», insiste Babx, «ma per me il pianoforte è un’attività quotidiana, un lavoro come quello del pizzaiolo che ogni giorno impasta o del muratore che prepara la calce». E Piano piano è un modo per ricatturare sul palco quell’intimità e quella spontaneità facendola però esplodere in uno spazio immaginario reso più vero del vero dalla tecnologia digitale. Il lavoro dell’amico e sodale Adrien Mondot è fondamentale nel dare un’altra dimensione alla musica di Babx e soprattutto riesce a non essere una mera scenografia o una fredda installazione: i suoi visuals sembrano scaturire dalla musica stessa e aggregarsi con naturalezza intorno ai movimenti del pianista. La caratteristica degli spettacoli della compagnia Adrien M & Claire B è sempre stata quella di mettere in relazione il corpo di attori, mimi o danzatori con lo spazio aumentato delle arti digitali e in Piano piano questa fusione tra gesto umano e immagine elettronica raggiunge una dimensione che riesce a essere tanto intima e raccolta quanto epica e fantasmagorica.
«I musicisti non sono macchine per suonare» ha detto Babx in un’intervista del 2023 al settimanale Télérama, «bisogna rendere loro la parola, fargli esprimere i loro pensieri, le loro visioni e i loro sogni». Dicendo questo rivendica la valenza umana ma anche narrativa, teatrale e rituale della musica eseguita dal vivo. E la cosa più importante del suo dialogo con Adrien Mondot è che in Piano piano neanche quelle che comunemente chiamiamo macchine si comportano come tali, e ci sembrano magicamente strumenti capaci di sognare.
Multidisciplinary artist, computer scientist and juggler born 1979 to Grenoble. He is interested in movement and works at the intersection of juggling art and computer innovation. Since 2011, he has been artistic director of the company Adrien M & Claire B. Together to Claire Bardainne creates performances and installations in the field of visual and performing arts. Initially trained as a computer researcher, he worked for three years at the INRIA Center in Grenoble Rhône-Alpes. He discovered dance in 2003 with choreographer Yvann Alexandre and participated in his collective work Oz. In 2004 he created his company Adrien M, with the aim of fusing digital arts, sound, juggling and movement, exploring the links between technological innovation and artistic creation. Relying on to tools he custom-builds, he breaks free from the laws of gravity and time, creates confusion, and plays with circus art and computer science in work at the intersection of illusion, magic, dance, and poetry. In 2011 he joined forces with Claire Bardainne and founded the company Adrien M & Claire B. All works are created to four hands and the company is directed from both. Their goal is to create living digital art: mobile, artisanal, ephemeral, and responsive. Today the company has about thirty collaborators, with three shows and two exhibitions touring internationally. Its headquarters and research and creation studio are located to Lyon and to Crest, France.
Born into a family of musicians, David Babin began to studying piano at the age of five. After approaching the stage as a member of "Glotte-Trotter," he composed his first stage music at the age of seventeen for a show inspired by Roland Topor's poetry and then joined the Herbe Tendre company. In the early 2000s, he writes his first songs and gives his first concerts. At that time he chose the pseudonym BABX.
In 2006, his first album was released by Warner Records and aroused unanimous enthusiasm from part of the press. In a review published in Epok, Dominique to writes of the album "it is wonderful, because the music (...) cancels the novelty of the words and gives the feeling of a story that comes from far away. At the very least, from follow closely." Following its release, the album is nominated for the Victoires de la Musique in the "Revelation of the Year" category. In 2008, BABX and his team record the second album Cristal Ballroom, inspired by the musicians in the from ballroom of the Titanic. In 2010, he directed and produced Camelia Jordana's first album, becoming one of the leading producers in the French music scene. In 2015, BABX founded his own production label, "BisonBison," to give to himself and other artists the means to realize their projects in complete independence. He subsequently released several albums, Cristal Automatique #1, which sets to music poems written from punk poets, Ascensions, released in reaction to the 2016 Bataclan bombing, Les Saisons volatiles, and NOU GA RO, a tribute album to Claude Nougaro's repertoire. In 2023, his last album recorded with Buda Musique La maison avec un piano dedans is purely instrumental and pays sensitive and intimate homage to the "great black orca," his piano.
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Barbara Hannigan