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MERCI

Juliette Gréco

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Friday
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July
2015
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Music

Synopsis

Once again

Standing in the darkness

Frosty hands clasped

Listening to the curtain rise

Once again

Slowly advancing into the light

Meeting to you

Once again

I am with you! Time stands still

Once again

In the words of others

With their melodies

Once again

To tell you up to to how much I love you

And be grateful to you

For everything you have given me

And then once again

_Watching the curtain close. _

Merci

Juliette Gréco

An icon of the Left Bank, an absolute interpreter of the songs of Jacques Brel and the verses of the greatest French authors from Raymond Queneau, to Jean-Paul Sartre, to Jacques Prévert, singer and actress Juliette Gréco performs in a recital to Spoleto as part of her Tour d'adieux to the stages. The embodiment of freedom, impertinence, the most revolutionary sensuality, feminine and spiritual liberation, Juliette Gréco, in her show, which she wanted to title Merci, joyfully pays tribute to the "love affair" she entertains with her audience and fans from more than 65 years. She will sing Brel, Gainsbourg, Ferré and all those artists she loved, who represented her most important debuts and her greatest wealth.

Credits

Programma

piano **Gérard Jouannest **.

accordion Jean Louis Matinier

presented from Quartier Libre Productions

pianos Angelo Fabbrini

E.T.C. light adjustment. Italy www.etcconnect.com

Dates & Tickets

TICKETing office
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Biographies

JULIETTE GRÉCO

Nel 1939 è una "petit rat de l’Opera" (giovane studente dell’Opera di Parigi). Sua madre la addestra per unirsi alla Resistenza. Catturata, non viene deportata ai campi di concentramento grazie alla sua giovane età, ma viene imprigionata nella città francese di Fresnes, mentre la madre e la sorella maggiore Charlotte vengono deportati a Ravensbruck da dove torneranno soltanto nel 1945, quando i prigionieri dei campi vengono liberati dagli americani. All’inizio del 1942, Juliette viene liberata da Fresnes, e dopo aver recuperato i propri beni presso il quartier generale della Gestapo al XVI distretto di Parigi, si trova sola e senza risorse, "sul viale più bello del mondo, Avenue Foch" con in mano soltanto un biglietto della metropolitana. Si dirige allora, verso l’abitazione dell’unica persona che conosce nella capitale, Hélène Duc, la sua maestra di francese alla Bergerac e amica della madre. Sa che Hélène vive a Rue Servandoni, accanto alla Chiesa di Saint-Sulpice. Hélène Duc la accoglie e si prende cura di lei allo stesso convitto dove risiede. Il quartiere di Saint-Germain-des-Prés è molto vicino al convitto e nel 1945 e Juliette scopre l’eccitante ascesa intellettuale della rive gauche e la vita politica attraverso "Les Jeunesses communistes" (il giovane partito politico comunista). Hélène Duc la manda a frequentare le classi di arte drammatica del maestro Solange Sicard. Juliette ottiene diversi ruoli a teatro (Victor or Les Enfants au pouvoir nel novembre 1946) e lavora anche ad una trasmissione radio dedicata alla poesia. Inizia a frequentare giovani artisti ed intellettuali di Saint-Germain-des-Prés, quali Anne-Marie Cazalis e Boris Vian. Ed è proprio in uno dei bistrot di Rue Dauphine, Le Tabou, che scopre per caso una cantina inutilizzata che il proprietario del locale chiamava "il tunnel". Juliette ed i suoi amici trovano lo spazio perfetto per suonare musica e ballare, mentre discutono di filosofia. Ben presto, il gruppo attira l’attenzione di molta gente che vuole far parte di questo nuovo e sconosciuto trend chiamato "esistenzialismo". Juliette, che diviene la famosa "musa di Saint-Germain-des-Prés" senza aver in realtà realizzato nulla di particolarmente promettente, per giustificare il suo status di celebrità, decide di cantare. Jean-Paul Sartre le affida una sorta di trenodia che aveva scritto per la pièce teatrale Huis Clos da lei stessa interpretata consigliandole di farsi riscrivere la musica da Joseph Kosma perché non gli sembrava soddisfacente. È così che Juliette si trova a cantare La Rue des Blancs-Manteaux, un capolavoro dell’esistenzialismo e di un compositore affascinato dall’arte di mettere in musica la poesia (soprattutto quella di Jacques Prévert). Nel 1949, forte di un ricco repertorio che andava da Jean-Paul Sartre a Boris Vian, Juliette Gréco partecipa alla riapertura del cabaret Le Boeuf sur le toit. In quegli anni conosce Miles Davis di cui si innamora. Nel 1951 vince il premio SACEM per Je hais les dimanche. Nel 1952 va in tour con il varietà April in Paris in Brasile e negli USA. Nel 1954 canta all’Olympia. Incontra il futuro marito, il comico Philippe Lemaire, sul set del film Quand tu liras cette letter di Jean-Pierre Melville. Divorziano nel 1956 dopo la nascita della figlia Laurence-Marie. Ritorna a New York e le sue interpretazioni dei maggiori autori francesi suscitano grande entusiasmo tra gli americani. Hollywood la corteggia. È così che fa conoscenza del potente produttore Darryl Zanuck sul set del film The Sun Also Rises di Henry King (1957). Diventa la sua compagna, a dispetto della loro differenza di età e di temperamento. Lavora in alcune sue produzioni fino al 1961, quali Le radici del cielo (1958) di John Huston e Dramma nello specchio (1960) di Richard Fleischer entrambi con Orson Welles. Nel 1960 ritorna alla musica che non abbandonerà più. Nel frattempo, aveva scoperto e fatto scoprire al mondo nuovi talenti quali Jacaues Brel, Serge Gainsbourg, Guy Béart e Léo Ferré. Nel 1965, è in tournèe con la "Maison des Jeunes de la culture" (Associazioni dei Giovani) delle periferie di Parigi, offrendo concerti gratis per giovani e operai, permettendo loro di conoscere gli autori e compositori con cui aveva lavorato. Nello stesso anno, ottiene un ruolo da protagonista nella serie_ Belphégor ou le Fantôme du Louvre_. Ancora nel 1965, durante un’importante cena tra celebrity organizzata da una nota rivista, si trova seduta accanto a Michel Piccoli che diverrà suo marito nel 1966. Divorzieranno nel 1977. Dal 16 settembre fino al 23 ottobre 1966, il TNP (Théâtre National Populaire) accoglie due cantanti per la prima volta nel suo grande teatro (2800 posti) al Palais de Chaillot: Juliette Gréco e Georges Brassens. Nel 1968, Juliette inaugura la formula dei concerti delle 18.30 al Théâtre de la Ville di Parigi, dove interpreta una delle sue più celebri canzoni, Déshabillez-moi. Nell’aprile 1969, registra un brano di Didier Rimaud per il suo amico François Rauber, _Faudrait aller plus loin _aggiunto in seguito all’album Difficile amour di Bernard Geoffroy.

GÉRARD JOUANNEST

He was born on May 2, 1933. His grandfather is a piano maker; his father is a factory worker. They both love music and pass on this passion to Gérard, who in 1946 will be admitted to the Paris Conservatoire Supérieur de Musique, where he attends Yvonne Lefébure's course. He graduates, obtaining first prize for piano. After a 30-month break from military service in Morocco, Gérard Jouannest entered the competition to become a professor at the Besançon Conservatory of Music. However, the sudden death of his father two days before the exam ended his dream of becoming a concert pianist. Forced to to provide for his family, Jouannest began to playing in a Gypsy orchestra in a brasserie located to Place Blanche, and in 1957 he became accompanist to the Trois Ménestrels. Within a year he discovered the universe of professional song and performed in various concert halls including that of the Trois Baudets. On the Parisian cabaret various talented artists follow one another, including the person who would change Gérard Jouannest's life: Jacques Brel, at that time accompanied on the stage from François Rauber, also out of the National Conservatory of Music. Gérard Jouannest gets to know the musical duo and is fascinated by their songs and interpretations. A strong bond is established between the three men, an unbreakable friendship. The fusion of their talents will change the face of French song. In late 1958 Brel asks to Gérard Jouannest to become his accompanist on the stage. Shortly to however, prompted by Brel himself, Gérard Jouannest also becomes his composer. In 1959 he contributed to writing one of the artist's best-known songs, Ne me quitte pas. Over the course of 10 years Gérard Jouannest composes 35 songs for and with Jacques Brel. He nurtures towards him a friendship and loyalty that will remain unchanged over time, even after Brel's death in 1978. In February 1968, Gérard Jouannest received a phone call from Barbara asking him to accompany him on stage. A rendezvous missed, as the singer would cancel her tour for health reasons. That same day François Rauber calls Gérard Jouannest to propose that he leave for Canada with another exceptional singer, Juliette Gréco. A collaboration that was supposed to be temporary but still continues, to 40 years later. The two were married in 1989. And it is thanks to to Gérard Jouannest that some of Juliette Gréco's best songs see the light of day: Mon fils chante, Vivre, Les années d'autrefois, Un jour d'été, C'était un train de nuit. He participates in Abd Al Malik's album_ Gibraltar_(La Gravité, Il se rêve debout and_ L'Alchimiste_), and later in the album Dante (2008). Gérard Jouannest boasts a repertoire of more than 260 songs, and his name is inseparable from the history of French song. In 2007 he received the Sacem Prize of the Spring (Lucien et Jean Boyer Award).

JEAN-LOUIS MATINIER

French accordionist Jean-Louis Matinier is considered one of the most adventurous and revolutionary virtuosos of his instrument. He studied classical music before starting improvisations and today he effortlessly transcends the boundaries of stylistic genres to invent an absolutely unique and individual musical idiom that allows the listener to completely forget the "folk" aspect related to his instrument. He is known and appreciated to worldwide from a wide audience, especially for his duo with bassist Renaud Garcia-Fons, his trio with Anouar Brahem, and the Tarkovsky quartet with Anja Lechner, Francois Couturier, Jean Marc Larcher. He regularly accompanies song legend Juliette Greco.

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