Biglietti: € 35
coreografia e concept
con
composizione musicale e sound design
costumi
foto
Durata: 45 minuti
La high culture si rapporta all’elemento fiabesco solo tramite un rigido insieme di regole o connotazioni, favorendo così il ricorso alla logica piuttosto che all’emozione o, ancora, una ipotetica combinazione delle due. Questa dicotomia, che sembra dimostrare, o testimoniare, i modi in cui ciascuno dei due ambiti culturali proliferano e si diffondono, può anche a volte documentare e convalidare la loro netta distinzione. Diffuso e “popolare” è il fascino delle fiabe; “elitario” e governato dalle parole è il rapporto tra i prodotti della high culture e il suo pubblico.
Tuttavia, le cose non vengono analizzate solo per contrasti e opposti. Nel suo primo lavoro coreografico, Alexandros Stavropoulos sperimenta la convergenza di due ambiti apparentemente incompatibili: tralasciando gli approcci stereotipati al mondo delle eroine Disney, porta in scena otto versioni di Cenerentola, con una proposta che non vuole “modernizzare” in modo superficiale la celebre fiaba, ma anzi la spoglia della sua narrazione classica e la colloca nello spazio creato dalla musica di Steve Reich. Questo mix paradossale consente di “leggere” gli schemi minimalisti, ripetitivi, ritmici di Music for Pieces of Wood in modo molto diverso. I movimenti che si ispirano al film d’animazione Cenerentola sono trasformati in gesti enfatici dagli otto danzatrici, ma allo stesso tempo rimangono fedeli alla forma astrattiva e pulita della traccia musicale.
Alexandros Stavropoulos suggerisce che dovremmo porci sul confine sottile che separa i mondi apparentemente antitetici della musica e del movimento e permettere all’umorismo di permeare la musica, reinventando così l’intera esperienza di visione-ascolto.